Bowles, Paul (1910-1999)

Quando la scrittrice lesbica Gertrude Stein gli disse che lui non era un vero scrittore, Paul Bowles, sorprendentemente, si disse d'accordo con lei.
In effetti, la sua attenzione principale all'epoca andava alla composizione di musica.

Tuttavia, dopo che nel 1990 Bernardo Bertolucci ha trasformato in un film il suo romanzo Tè nel deserto, tutti conoscono Bowles solo come scrittore, stupendosi del fatto che abbia anche composto musica.
Dopo la sua morte, avvenuta il 18 novembre 1999, solo Alberto Arbasino, sulla "Repubblica" del 25 novembre, in un gesto di supremo snobismo lo ha ricordato esclusivamente come musicista, definendo le sue musiche "molto più belle dei suoi libri, e molto più spiritose". Ma questo è stato solo un dispettuccio invidioso verso un rivale di maggior successo e importanza.


Bowles era nato a New York il 3 dicembre 1910.

Compì gli studi musicali con il compositore gay americano Aaron Copland (1900-1990), che fu per lui più di un maestro, tanto che viaggiarono assieme in Europa.

Terminati gli studi Bowles compose diverse musiche per orchestra, che sono tuttora in repertorio, e per tutti gli anni Trenta e Quaranta scrisse musiche per film e per gli spettacoli di Broadway: nel dopoguerra scrisse le musiche di scena per le opere del drammaturgo gay Tennesse Williams.

Fino ai trentacinque anni Bowles fu insomma più interessato alla musica che alla scrittura, ma nella seconda metà della vita la parte dedicata alla scrittura e alla traduzione è diventata preponderante, anche se non esclusiva.

Bowles si considerava un Romantico dal punto di vista letterario, ma non da quello sessuale. Non condivideva col suo collega Lawrence, ad esempio, la concezione della sessualità come elemento magico, quasi religioso.
Per lui la sessualità era un aspetto da vivere molto concretamente, anche se magari "altrove": dal 1931 in poi la massima parte della sua vita si svolse al di fuori degli Usa: in Messico, a Ceylon, nel Sudamerica ma soprattutto a Tàngeri, in Marocco, dove è morto.

Tangeri divenne, subito dopo la Seconda guerra mondiale, una specie di mecca per tutti gli irregolare della letteratura americana ed in misura minore anche europea. Governata fino alla decolonizzazione da un condominio di varie potenze europee e amministrata blandamente dalla Spagna, Tangeri fu vissuta come una specie di terra di nessuno dove le autorità non erano troppo esigenti e le marchette indigene molto a buon mercato, specie per chi pagava in dollari.

Nel 1937 il ventiseienne compositore Bowles aveva conosciuto a New York la scrittrice Jane Auer (1917-1973), già più celebre di lui, la quale aveva avuto relazioni solo con donne, mentre Paul si era diviso fra uomini e donne.

Tra i due nacque una complicità e un'intesa anche fisica, che culminò nel 1938 nel matrimonio (ma secondo il lapidario giudizio di Stefano Malatesta su "la Repubblica" del 19 novembre 1999,

"Si erano sposati prima della guerra, lui per sbarazzarsi definitivamente delle donne, lei degli uomini").

La coppia scelse di cambiare continuamente luogo di residenza, fino a quando, nel 1948, Tangeri divenne la base praticamente fissa della loro vita.

Qui Jane conobbe una donna araba di cui s'innamorò, (che sarebbe diventata con gli anni la sua riluttante convivente ed esigente "tiranna"), mentre Paul iniziò a frequentare i ragazzi arabi, intessendo negli anni successivi una relazione duratura col pittore marocchino Ahmed Yacoubi (1929-1985).

Fu proprio a Tangeri che nel 1948 Paul scrisse, ispirandosi in parte alla vita della moglie, The sheltering sky, pubblicato nel 1949: è il romanzo tradotto in italiano come Tè nel deserto [1] e trasformato in film.

Il libro entrò inaspettatamente nella classifica dei best-sellers mondiali e ciò prevedibilmente cambiò la vita di Paul.
Negli anni Sessanta sarebbe anche diventato un libro osannato dai ribelli della "Beat Generation" e il borghese Bowles, suo malgrado, sarebbe diventato un mito e una bandiera della rivolta, letteraria ed esistenziale, propagandata dalla "Beat Generation", nonché un precursore della vita "on the road".

Dopo il successo Paul si dedicò in modo preponderante alla scrittura pubblicando nel 1950 The delicate prey-[2], nel 1952 Let it come down[3]e nel 1955 The spider's house.

Proseguì anche a comporre, ad esempio la musica di scena per Summer and smoke di Tennessee Williams.

Negli anni successivi apparvero racconti, l'autobiografia Without stopping (Senza mai fermarsi-[4],che però Burroughs soprannominò "Senza svelarsi" ritenendola troppo reticente), libri di viaggio, poesie e soprattutto numerose "traduzioni" delle storie raccontategli dal suo nuovo amante, Mohammed Mrabet (1940-viv.), un ragazzo marocchino da lui scoperto e lanciato, con successo, come scrittore.

In anni ancora più recenti ha tradotto anche Mohammed Choukri (1935-viv.), autore di Il pane nudo[5], autobiografia che racconta una vita di prostituto, drogato, carcerato e analfabeta che ha imparato a leggere a vent'anni.

Purtroppo dal 1957 al 1973, data della precoce morte, la moglie Jane soffrì con sempre maggiore frequenza di problemi psichiatrici, che avrebbero portato al suo ricovero definitivo in una clinica psichiatrica nel 1969.

Da allora Bowles ha vissuto quietamente a Tangeri il resto della sua lunga vita, diventando una figura quasi leggendaria e coltivando con puntiglio una rispettabilità esteriore da gentiluomo d'altri tempi.
Ciò lo ho portato a scontrarsi con il suo biografo, Christopher Sawyer-Lauçanno, che Bowles ha accusato d'essersi basato nella sua biografia su "pettegolezzi maligni", nonostante le biografie d'altri personaggi che egli frequentò raccontino di lui dettagli ben più intimi e scottanti.

Per quanto riguarda gli aspetti omosessuali della sua opera, essi non sono tali da permettere di descrivere Bowles come uno scrittore, intenzionalmente o meno, gay. Lascio la parola a quanto Patrick Holland dice di lui nell'enciclopedia Gay and lesbian literary heritage:

"Nell'infanzia, Bowles fu molto attaccato ad uno zio omosessuale. Durante un soggiorno presso di lui gli successe di entrare in una stanza in cui degli uomini stavano ballando assieme. Lo zio si arrabbiò e ciò ferì Bowles, che non era stato scioccato da quella vista.

L'incidente suggerisce l'atteggiamento di Bowles nei confronti della diversità dei comportamenti sessuali: amava esaminare la sessualità da una prospettiva spassionata, per la sua suggestività psicologica.

Questo è il caso del suo più esplicito racconto omosessuale, "Pages from cold point" (1947), in cui un ragazzo cerca di sedurre il padre.

"Pages from cold point" appare in un momento di svolta nella vita di Bowles. Nel 1938 aveva sposato Jane Auer, e nel 1947 erano andati a vivere a Tangeri. Jane Bowles aveva pubblicato Two serious ladies (trad. it.: Due signore perbene [6]) ed aveva esplorato le relazioni gay sia nella vita che nella narrativa.

Paul Bowles esplorò meno direttamente le dimensioni psicologiche delle relazioni, e molti lettori preferiscono interpretare il suo fondamentale romanzo Tè nel deserto (1949) in termini esistenzialisti, anche se esso tratta nel nucleo della straordinaria dinamica della sua relazione con Jane, nella quale l'omosessualità di entrambi era rilevante"-[7].

Nonostante tale parere, comunque, è necessario conoscere la biografia di Paul e Jane Bowles per cogliere le allusioni presenti in Tè nel deserto, nel quale la vicenda è del resto completamente inventata e i personaggi sono stati tutti eterosessualizzati.

L'omosessualità vi appare solo di sfuggita, con tutte le reticenze prevedibili in un romanzo del 1949: o è riferita al personaggio più spregevole del romanzo oppure agli immorali indigeni arabi. L'autore lascia infatti capire sì che un personaggio, Eric Lyle, ha gusti e frequentazioni omosessuali, ma ne fa uno spregevole masochista.
Appare anche una scena in cui Kit è prigioniera d'un indigeno, che l'ha travestita da uomo: le sue tre mogli credono divertite che il marito abbia un ragazzo, e reagiscono solo quando scoprono che invece è una donna.
Tutto sommato nulla di più di quello che ci si può aspettare, per reticenza e stereotipi sull'omosessualità, da un qualunque romanzo del 1949.

Paradossalmente perciò si ricostruisce più della vicenda di Paul Bowles dalla traduzione di alcune lettere della moglie [8]. Vi appaiono infatti diversi cenni a vicende usate come spunti dal marito nel suo romanzo.

Insomma, l'importanza di Bowles per il mondo gay non sta tanto nelle opere pubblicate finora, quanto nella sua appartenenza quasi mitica ad una generazione di celeberrimi scrittori americani tutti omosessuali (William Burroughs, Allen Ginsberg, Truman Capote, Tennesse Williams ed altri ancora) le cui vite si sono incrociate a Tangeri negli anni Sessanta e di cui Bowles era ormai l'ultimo esponente di rilievo sopravvissuto.

Egli appare infatti oggi in un numero sempre crescente di biografie di celebri personaggi gay di quegli anni, e non solo in quelle: chi ha visto il film Il pasto nudo di Cronenberg avrà certo riconosciuto in Bowles lo scrittore sposato che circola per Tangeri/Interzona coi suoi amanti arabi, ma è al tempo stesso geloso delle scappate della moglie, a sua volta innamorata d'una donna araba...

Non c'è però dubbio che come in molti altri casi di scrittori gay molto attenti a darsi un'immagine esteriore "impeccabile" gli scritti a tema omosessuale esistano, ma siano rimasti chiusi in un cassetto per "prudenza".

Ora che Bowles è morto, possiamo infine aspettarci che molte sorprese escano da quei cassetti.

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