Anselmo Cadelli

3 settembre 2004

Aveva guidato la gloriosa occupazione della palazzina di Testaccio che divenne la sede della prima "GAY HOUSE OMPO's" romana, negli ormai mitici e lontani anni Settanta (12 luglio 1978).

Era stata sua l'idea di quella che, all'epoca, fu una commedia di grande successo, "Solo i Gay Vanno in paradiso" (31 dicembre 1977).

Era stato l'ultimo Presidente dell'OMPO's, la più antica associazione culturale gay italiana (24 ottobre 1994).

Centinaia sono stati i suoi comunicati stampa e i suoi articoli apparsi su "Ompo", "Rome Gay News" e "Sabazio".

A lui si deve un contributo ineguagliabile nella soluzione di alcuni delitti che hanno insanguinato la nostra comunita'. Non possiamo dimenticare che ebbe la forza ed il coraggio di prendere sotto braccio il 19enne Jean-Charles Fasulo, che con quell'arnese che i macellai usano per affilare i coltelli aveva massacrato il 46enne Alfredo Garreffa, di accompagnarlo in commissariato, e di convincerlo a costituirsi (Roma, 29 gennaio 1991). E fu sempre lui a dare l'informazione su Mariano Tre-Dita ed al suo tentato omicidio contro un olandese (giugno 1997).

Nato a Sassari il 2 marzo 1950, subito abbandonato dai genitori e cresciuto tra orfanotrofi, collegi, ospedali, navi militari e carceri, fu un militante della «seconda generazione», una vera e propria fucina di idee, presente a moltissime iniziative, da Roma a Berlino, da Firenze a Cagliari, dall'Aquila a Napoli, da Viterbo al Portogallo...

Fu naturalmente anarchico, insofferente di ogni autorità e imposizione, soffrendo per tutte le ingiustizie che vedeva commesse attorno a se e di fronte alle quali si sentiva impotente.

E' morto il giorno di Ferragosto 2001, alle ore 18.00, presso l'ospedale Spallanzani di Roma, dopo un'agonia durata parecchi mesi, dovuta ad una encefalite che lo aveva paralizzato e reso muto, permettendogli di comunicare solo attraverso gli occhi.

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