Tyrone Power

28 settembre 2004, Babilonia, giugno 1988

Nel 1958, l’attore Tyrone Power moriva a Madrid tra le braccia di Gina Lollobrigida sul set del film Salomone e la Regina di Saba, stroncato da un' improvvisa crisi cardiaca.

Per un macabro scherzo del destino ricalcò la scomparsa di suo padre Tyrone Power Senior, idolo del pubblico di Broadway e del cinema muto, morto in identiche circostanze nel 1931.

Fu proprio l'anno seguente la morte del padre che il diciottenne Tyrone, dopo un breve tirocinio teatrale a Chicago, iniziò la sua carriera cinematografica. Niente d'eclatante, solo una breve apparizione ne Il figlio del disertore del celebre regista William Wyler, anch'esso all'epoca un quasi esordiente.

Tyrone Power Junior era simpatico, bellissimo e inoltre recitava egregiamente. Malgrado ciò gli mancavano appoggi adatti per sfondare nel mondo del cinema, cosa su cui molti altri figli d'arte avevano potuto contare. Per quattro lunghi anni scomparve dagli schermi finché nel 1936 fu finalmente preso sotto contratto dalla "20th Century Fox" come attore generico. Tanto per impegnarlo lo si affiancò all'attrice francese Simone Simon nella pellicola a basso costo Collegio femminile. Non servì a molto, ma stare a Hollywood in pianta stabile gli permise di farsi amicizie utili tra gli addetti ai lavori. Fu notato dal grande regista Henry King, oculato scopritore di Gary Cooper negli anni venti, il quale in seguito diede una sua versione in puro stile hollywoodiano della vicenda: [1]

Ty venne per la prima volta nel mio ufficio nel 1936,mentre preparavo I Lloyds di Londra. Cercava un lavoro, e si trovò di fronte a due grosse difficoltà: primo, i ruoli erano praticamente al completo, a mio parere; secondo, lo erano anche nelle intenzioni del boss della mia casa di produzione, Darryl Zanuck. Ciò nonostante, fui favorevolmente impressionato dalla sua personalità sveglia e brillante, dal volto bello e pulito,dalla sua intelligenza e dalla sua ambizione. Non aveva molta esperienza di recitazione, a proprio credito. Solo una piccola parte in un film. Non aveva un nome, ma pensai che avesse qualcosa alla quale molte persone, dovunque, sarebbero state sensibili. Dovetti lottare a lungo perchè Tyrone ottenesse quella parte. Lo feci venire nel mio ufficio per due giorni di seguito, con tanto di trucco, parrucca e costume. Lo provai, lo istruii, e non sapevo perchè lo facevo. Ma quando il provino fu sottoposto a Zanuck e ai suoi collaboratori, tutti dissero "No". Io solo dissi "Si".

Zanuck mi disse "Perché?"

"Perché" - ricordo che risposi automaticamente - "mi gioco la mia reputazione che questo giovanotto promette più di qualsiasi altro giovane di Hollywood. Se nel film andrà bene avrete una nuova grande star".

"Dategli la parte", disse Zanuck, "Henry ha ragione".

E avevo davvero ragione. (...) A Hollywood, molti sono i chiamati ma pochi gli eletti".

Naturalmente quando si parla di queste cose bisogna saper leggere tra le righe del perbenismo conformista dell'epoca, dove tutto doveva stemperarsi nell'esaltazione americana della scalata al successo e del trionfo dell'onestà.

Ora sappiamo che la realtà del sottobosco hollywoodiano, in cui i giovanotti trovavano il loro humus adatto per farsi notare, corrisponde a ben altro genere di cruda verità. Innanzi tutto perché oggi siamo venuti a sapere che l'onnipotente sciupafemmine Darryl Zanuck strapazzò pure molti "stellini" sul divano del suo ufficio, non ultimo (più in là nel tempo) anche uno sconosciuto James Dean agli esordi [2]. Finì così che Zanuck stanziò altri 75.000 dollari per il budget del debutto di Tyrone e si ritrovò tra le mani una delle più grandi star che la storia del cinema rammenti, definito dalla stampa "Il più bell'uomo del mondo" e dall'entusiasta collega John Barrymore come "il dio greco dello schermo". Tutti i retroscena non dovevano assolutamente trapelare per non danneggiare la credibilità dei divi e di conseguenza l'intera "industria dei sogni".

 

Nel caso di Tyrone Power le cose si complicavano anche perché circolano voci sul fatto che fosse a tutti gli effetti prevalentemente omosessuale anche nella vita privata. Cosa non di poco conto per l'epoca, ma problema a cui gli studios erano tradizionalmente preparati a far fronte per moltissimi dei loro dipendenti. I giornali si lasciavano andare a scrivere punzecchiature sui beniamini dello schermo o tutt'al più lanciavano messaggi di cui solo pochi eletti ben informati capivano il doppiosenso. Per esempio quando nel 1937 un columnist descrisse in un articolo Tyrone Power come "non meno creamy di Robert Taylor" [3], forse alludeva al fatto che fosse gay come quest'ultimo, al quale tra l'altro fu imposto in quegli anni di sposare l'altrettanto celebre e brava attrice dai gusti saffici Barbara Stanwyck [4] per reciproca convenienza.

Tyrone durante il suo apprendistato a Broadway si dice [5] che fosse divenuto "l'accompagnatore" ufficiale dell'impresario Ted Peckham e che molti registi e produttori si fossero infatuati del suo aspetto regale ed esotico. Malgrado preferisse relazioni con ragazzi della sua età, non poteva certo permettersi di disdegnare l'attenzione di personaggi più anziani.

A Hollywood fu impegnato in ridondanti drammi in costume, sentimentali o d'avventura, ma il suo grande talento riusciva ad emergere anche con minor dispendio di mezzi esteriori. Sullo schermo seduceva le più grandi dive dell'epoca come Linda Darnell (Il segno di Zorro, 1940) o Rita Hayworth (Sangue e arena, 1941). Nella realtà, si dice invece, non riuscì mai ad innamorarsi completamente d'una donna perché il suo cuore era impegnato con un addetto al montaggio di nome J. Watson Webb. Austero e con innegabile charme, discendente della ricca famiglia dei magnati Vanderbilt, costui era impegnato alla "20th Century Fox" quando conobbe Tyrone Power nel 1939. Watson aveva 24 anni, Tyrone due di più, divennero immediatamente inseparabili e la relazione durò per molti anni. Lo stesso Watson ebbe poi a dichiarare: "Era come se Ty ed ed io fossimo amici da sempre, in seguito anche lui mi confessò che avvertì sin dall'inizio la stessa intimità".

L'unico intermezzo nella loro love story fu la breve infatuazione che Tyrone ebbe per il celebre attore Errol Flynn, sua perfetta controparte nella rivale casa cinematografica "Warner Bros". Se da parte sua Tyrone provava un vero affetto per le donne, Flynn al contrario le disprezzava pur preferendole nei rapporti sessuali.

 

Flynn era un boxeur che nel 1928 con l'équipe australiana partecipò ai giochi olimpici di Amsterdam, preferiva di gran lunga le compagnie maschili per le scorribande e bevute sul suo yacht in alto mare. Era un grande esibizionista e attraverso un falso specchio, sul soffitto della camera da letto, faceva assistere gli amici alle sue più bollenti prestazioni erotiche. Faceva anche largo uso di droghe e la cosa inorridiva Tyrone che ne era contrariato. I due, eccetto che per la loro immagine pubblica, sembravano non avere nulla in comune, eppure tra loro pare che esistesse una potente attrazione sessuale. Un comune amico di nome Johnny Meyer ebbe a dire in proposito: [6]

"So che Errol e Ty erano impegnati a tenere una loro immagine il più possibile macho in pubblico. Ma l'attrazione tra i due era evidente sin dall'inizio e non conosco ragioni per cui la cosa andasse scoraggiata.

Erroll era molto affascinato da Tyrone. La relazione s'evolse proprio come accade all'inevitabile attrazione di poli magnetici opposti.

Errol era decisamente il polo maschile del rapporto".

Lo stesso Meyer racconta un episodio curioso per cui il regista omosessuale Edmund Goulding [7] (che diresse Flynn nel 1938 in La squadriglia dell'aurora e Tyrone nel 1946 in Sul filo del rasoio) era soddisfatto oltre misura nel sapere che i due divi stessero fornicando sotto il suo stesso tetto.

Goulding però volle incoraggiarli a partecipare ad orge tutte al maschile, e mentre Tyrone rimase schifato alla sola idea, Errol entrò con grande intensità nello spirito di questi raduni.

"Tyrone era certamente innamorato di Errol", confida Meyer, "Ma Errol era incapace d'amare chicchesia, tranne forse se stesso".

I due continuarono comunque a frequentarsi e nel 1957 interpretarono insieme il film Il sole sorge ancora di Henry King, tratto da Hemingway.

 

Negli anni Trenta Flynn era considerato il sex-symbol maschile per eccellenza, le sue più intime doti anatomiche erano così ingombranti che le foto in costume da bagno dovevano essere ritoccate in fase di stampa per appiattire rigonfiamenti imbarazzanti.

Della cosa è restata pure testimonianza nei ricordi del celebre scrittore Truman Capote [8] che diciottenne, nel 1943, ebbe una notte di fuoco col celebre divo.

Di recente è anche venuta a galla un'altra storia che invece riguarda Errol Flynn ed il regista-produttore Howard Hughes, quest'ultimo meglio noto come "l'uomo più ricco del mondo" per i suoi successi nel settore aereonautico. Passato alla storia come l'amante delle più prosperose attrici di Hollywood, pare invece che Hughes non fosse affatto insensibile al fascino virile, tanto da firmare un grosso assegno a Flynn pur d'ottenerne una sostanziosa prestazione sessuale. [9]

Nel tempo è anche riaffiorata un'altra storia piccante che coinvolge Tyrone Power. L'ha raccontata tempo fa l'attore Jonathan Gilmore [10], amante di James Dean nel 1953, quando rivelò d'aver avuto la sua prima esperienza omosessuale da quindicenne ad un party con un Tyrone Power ubriaco che lo baciò sulla bocca e lo palpeggiò a lungo. Vere o false che siano queste storie, formano comunque un corollario di curiose notizie a cui è difficile non prestare attenzione.

 

Secondo i ben informati sembra, ad ogni modo, che la storia tra Tyrone e l'amico Watson Webb sia rimasta per l'attore un punto fermo nella sua vita e un raro esempio d'amore nel mondo del cinema.

Nel 1939 Tyrone sposò l'attrice francese Annabella e l'unione si concluse con una sentenza di divorzio solo nel 1948. Nel corso degli anni Watson era stato ben accolto nel ménage famigliare con un tacito accordo tra i coniugi. Nel 1942, in vista del conflitto mondiale, Tyrone si arruolò in Marina nella base di El Centro, vicino a San Diego. Nella loro ultima notte insieme in casa di Watson, i due fecero l'amore davanti al caminetto come nelle migliori storie romantiche sullo schermo e poi piansero a turno.

 

Durante la guerra Tyrone scrisse molte lettere, recentemente ritrovate dagli eredi di Watson, in cui qualcuno ha ravvisto appassionate, quanto discrete, dichiarazioni d'amore [11]. Le missive sono tutte indirizzate a "Watty" e firmate con una semplice"T",seguita da tre "X" che stanno a significare "molti baci".

In una lettera spedita il primo giugno del 1942 si legge:

"Credimi, Watson, le cose che dici nella tua lettera sull'amicizia e specialmente quello che c'è tra noi, le ho pensate anch'io mille volte. Nel tuo caso, dopotutto, è l'unica relazione veramente intima che io abbia. Ma dopo le notti passate insieme, dovresti saperlo molto bene (...) Non ti dissi tutto ciò perchè già lo sapevi dentro di te".

In un'altra lettera ritrovata, in data 20 gennaio 1943, Tyrone scrive a proposito di Bobby Lewis, un importante regista omosessuale di New York co-fondatore dell'Actor's Studio che gli scrisse una calorosa missiva al fronte, e lui osservò a Watson: "E' così gaio, divertente e gli piaccio".

Si dice che durante le licenze Tyrone raggiungesse immediatamente l'amico Watson, e che a casa di questi potesse scambiare il suo amore appassionato dormendo tra le sue braccia. [12]

Dopo ogni incontro seguiva una nuova tristezza e in una lettera sembra che Tyrone abbia scritto all'amico:

"Ogni cosa realmente grande è nata col dolore. Sono impaurito. Questo ritmo di vita è folle, così com'è, ma non può essere diversamente. Sono realmente felice e molto più in pace con me stesso quanto lo fossi stato fino ad un anno e mezzo fa. E posso aggiungere che è persino troppo bello sentirsi così bene".

In molti messaggi, con parole e modi che solo Watson sapeva decifrare appieno (d'altronde le lettere in zona di guerra erano lette ad una ad una dalla censura militare), Tyrone riferì all'amico quanto fosse difficile per lui condividere spazi di vita ristretti in una nave con altri giovani e come fosse bello lasciarsi accarezzare dal vento, alla luce della Luna ascoltando un grammofono con i commilitoni, aggiungendo anche: "Oh, ma tu sai cosa intendo!".

Quando fu trasferito nel Pacifico, nella base sull'isola vulcanica di Saipan, scrisse anche che aveva scoperto la vita degli uccelli esotici (?), aggiungendo: "Sorprendi te stesso a trovare qualsiasi modo perché il tempo trascorra il più presto possibile".

La guerra nel Pacifico e la strage americana su Hiroshima misero a dura prova Tyrone Power, che nel novembre 1945 fu congedato dopo un lungo periodo di malattia nell'ospedale militare di Guam. Molti lo trovarono molto cambiato e non tornò più ad essere lo stesso "Ty" che tutti avevano conosciuto.

 

Nel frattempo era ritornato al lavoro ad Hollywood e iniziò ad incontrare assiduamente l'attore d'origine cubana Cesar Romero, un'altro vero divo dell'epoca, con una futura e assai longeva carriera televisiva potrattasi senza cedimenti sino agli anni Ottanta. Si conoscevano già da una decina d'anni e furono numerosi i pettegolezzi sul reciproco coinvolgimento sessuale durante loro storia d'amore. Lo stesso Romero, prima di morire nel 1993, confermò alcuni dettagli sulla sua amicizia con Tyrone Power. [13] Il bruno ed atletico Romero aveva fama di grande latin lover, ma in realtà non aveva occhi che per i suoi amici maschi.

 

Nel 1946 Tyrone fu spedito in un tour promozionale in Sud America e si portò come compagnia Cesar Romero, protetto dalla privacy degli uomini di fiducia del suo staff. In Argentina furono persino invitati in coppia ad un pranzo con il presidente Juan Peron e sua moglie Evita.

 Accadde poi che Tyrone nel 1947 mentre girava in Messico (guarda caso proprio con Cesar Romero) il film Il capitano di Castiglia di Henry King, scrisse all'amico Watson che sarebbe tornato da lui in pianta stabile una volta terminate le riprese.

 

Ma all'orizzonte apparve una nuova moglie per Tyrone, sposata poi nel 1949 a Roma: l'attrice messicana Linda Christian, che seppe scalzare Watson da ruolo di protagonista a quello di comprimario nel cuore di "Ty".

Fu Errol Flynn che scoprì in Messico una certa Linda Welter, disposta a tutto pur di sfondare a Hollywood. La prese sotto contratto, le fece rifare l'intera dentatura e le impose il cognome "Christian", in memoria del personaggio di Fletcher Christian che lui stesso aveva interpretato nel suo esordio sugli schermi del 1933 in Sulla scia del Bounty.

In una scandalosa quanto voluminosa autobiografia del 1959, Flynn parlò in maniera non molto lusinghiera della Christian, indicandola come un'arraffona senza scrupoli. Curioso che in tutto il libro citi l'amico più che intimo Tyrone Power solo in due righe : "(...) il compianto Tyrone Power che sposandola mi aveva veramente meravigliato. Era un uomo cortese e simpatico." [14]

Dall'unione con la Christian nacquero le figlie Romina e Taryna.

S'arrivò al divorzio nel 1956, ma già nel 1953 Tyrone scriveva all'amico Watson: "Sono felice che tu voglia tornare e vedermi questa sera. Ci sono molte cose di cui vorrei parlarti un giorno".

Lynda Christian ha sempre negato la chiaccherata sessualità dell'ex-marito. Addirittura nel 1991 [15]querelò per diffamazione il giornalista italiano Italo Moscati che in un suo libro aveva riportato la diceria secondo la quale Tyrone all'inizio della carriera era stato il protégé prediletto del grande attore di teatro, notoriamente omosessuale, Charles Laughton.

Moscati riferì che a Hollywood si fecero molte chiacchere sulle cause del divorzio con la Christian.

Inoltre, quando nel 1957 Laughton e Tyrone Power recitarono insieme a Marlene Dietrich in Testimone d'accusa di Billy Wilder, l'intera vicenda creò ulteriori pettegolezzi.

Più in là però il libro riferisce anche che Tyrone, andato in Europa con lo stesso Laughton e con Wilder per completare il film, aveva conosciuto ed immediatamente sposato l'attricetta Debbie Minardos.

Moscati però non saveva una cosa. Cioè che il figlio maschio, Tyrone Power IV, nato alla Minardos pochi mesi dopo la morte prematura del marito, ebbe come padrino al battesimo proprio Watson Webb, affezionato e più che intimo amico dell'indimenticabile divo hollywoodiano. [16]

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