Wild Sex: animali e omosessualità

18 dicembre 2005

Uno dei modi più abusati per denigrare l'omosessualità è quello di definirla "non naturale". È anche uno degli argomenti più facili da smontare. Diderot diceva che tutto ciò che esiste, per il fatto stesso di esistere, fa parte della natura, e perciò è naturale. Semplice, diretto, "illuminato".

In effetti il mondo della natura ha rivelato negli ultimi vent'anni, grazie allo sforzo di una scienza capace di sempre maggiore obiettività, aspetti sorprendenti, che hanno persino ribaltato vecchie credenze. Si è scoperto così, ad esempio, che ci sono animali che fanno sesso (tanto sesso) per i motivi più disparati, uno dei quali è quello di fare altri animali. Ma la procreazione non sembra essere per nulla lo scopo principale del sesso animale. Si è scoperto altresì che molte specie che si credevano monogame, come le paperelle, in realtà - analisi del DNA alla mano - sono tra le più promiscue della storia del mondo (pare che una anatroccola si conceda con piacere a circa quaranta maschietti diversi al mese, altro che famiglia...).


Ora, se l'argomento è: è naturale ciò che è più diffuso in natura, poiché il resto è pura eccezione, accidente del caso, difetto, deviazione dalla norma, perversione, e via di questo passo, allora pare che la monogamia e la famiglia eterosessuale siano la stramberia più innaturale e la perversione più innominabile che esista in natura, essendo praticata da un numero di specie ridicolo (bastano due mani per contarle tutte, uomo incluso), mentre tutte le altre praticano le forme più disparate, disinibite e poligame di sessualità e di unione familiare.


Le specie animali che praticano l'omosessualità, poi, sono oltre 400, e la praticano per i motivi più disparati, compreso il puro e semplice piacere, anche quando siano disponibili animali dell'altro sesso. E la pratica è diffusa dagli animali più elementari a quelli più complessi, evoluti, intelligenti, come scimpanzé e delfini. Il vantaggio è che, essendo meno evoluti dell'uomo, nessuno li ha mai messi al rogo per questo, magari per difendere una "perversione" come la famiglia monogama.


Ma poi ci sono animali che cambiano sesso (il pesce pagliaccio, quello del disneyano Nemo...), maschi che rimangono incinti (quelli dell'ippocampo), ermafroditi a volontà... Pare che l'uomo non abbia inventato proprio nulla: dal sadomasochismo alle orge più sfrenate (ci sono serpenti che si ammucchiano a centinaia, e il 98% di essi sono maschietti), gli animali superano ogni umana fantasia.


E poi ci sono loro, gli scimpanzé bonobo, gli eroi incontrastati di qualsiasi militante della liberazione sessuale degno di questo nome: se Freud fosse stato uno di loro non avrebbe mai trovato lavoro, perché sono gli animali più totalmente privi di inibizioni che esistano sul nostro pianeta. Praticano tutto con tutti, felici e contenti. Le femmine si costruiscono persino dei dildi di bambù.


L'unico limite di questa serie di sei documentari (il secondo dei quali, intitolato "Devianze?", riguarda più specificamente l'omosessualità) è la loro prospettiva un po' troppo antropocentrica, che per alleggerire l'esposizione cerca di leggere i comportamenti animali in termini umani... troppo umani, talora lasciando un po' perplessi. Da questo punto di vista, sull'omosessualità è più approfondito e rigoroso Out in Nature. Ma i dati non cambiano: l'omosessualità è una delle pratiche sessuali più naturali che esistano.

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