L'anti-omosessualismo combattuto dagli omosessuali

Dagli amici ci guardi Dio

2 aprile 2005, "Sabazio", n. 101, Settembre 2004, con il titolo "Dagli amici mi guardi Iddio", traduzione di Massimo Consoli

Albert Ellis
26/01/1957

Mi sento di poter affermare, senza paura di essere smentito, che oggi [1957, ndt] noi viviamo negli Stati Uniti in una cultura eccezionalmente anti-omosessuale. Sebbene, in quanto eterosessuale, io non sia personalmente colpito in maniera negativa da questo anti-omosessualismo, tuttavia lo deploro, così come deploro l'anti-semitismo, l'anti-negroismo, ed ogni altro tipo del genere di discriminazione di gruppo. Di conseguenza, ho prestato molta attenzione, e sono anche intervenuto per risolvere il problema di come combattere il pregiudizio contro gli omosessuali.


Riassumendo il mio recente pensiero su queste cose, sono arrivato alla conclusione che ci sono due modi in cui gli omosessuali possono combattere l'anti-omosessualismo nella maniera più efficace: il primo, su di una base un po' superficiale ma immediata e pratica; il secondo, su di una base più profonda, ma futuristica ed in parte utopistica. Ora esporrò questi due metodi per prevenire sentimenti e azioni anti-omosessuali e farò un elenco di parecchi sotto-metodi appropriati dopo ogni titolo più importante.

Il primo modo per ridurre il bigottismo anti-omosessuale può essere definito "metodo palliativo". Gli assunti teorici che sottintendono questo metodo sono a) che le condizioni socio-sessuali continueranno a esistere in questo paese per i prossimi decenni più o meno come sono oggi; b) che sotto queste condizioni una forte minoranza di omosessuali esclusivi e di ambisessuali persistenti continueranno ad esistere; c) che parecchi eterosessuali, o la loro maggioranza, avranno la tendenza a disprezzare, condannare ed a cercare di penalizzare questi omosessuali e ambisessuali.

Sotto queste circostanze, cosa possono fare gli omosessuali, in particolare per ovviare al pregiudizio e alle sanzioni legali che oggi sono abitualmente mosse contro di loro? L'approccio palliativo che io mi sento di suggerire è in questi termini:

  1. Gli omosessuali dovrebbero fare del loro meglio per restare cittadini responsabili e rispettosi delle leggi, e per dare il buon esempio ai membri eterosessuali della loro comunità.
  2. Essi dovrebbero aborrire tutti i sentimenti e le azioni che potrebbero mostrare agli altri che loro, gli omosessuali, si considerano superiori o migliori dei non-omosessuali.
  3. Dovrebbero cercare di trattenersi dall'esibire le loro tendenze omosessuali in pubblico, e dovrebbero riservare per riunioni private il loro uso degli abiti dell'altro sesso, il loro manierismo, le inflessioni vocali etc.
  4. Dovrebbero evitare di essere troppo sfacciatamente una cricca, e si dovrebbero mischiare liberamente con gli eterosessuali, preferibilmente su di una base onesta e apertamente, e nelle loro associazioni con questi individui "normali" dovrebbero agire come esseri umani affidabili, sinceri e meritevoli.
  5. Dovrebbero resistere al favoritismo di gruppo e rifiutarsi di aiutare economicamente, socialmente o nelle loro vocazioni, altri omosessuali, o SOLO perché questi sono degli invertiti.
  6. Dovrebbero evitare il sentimentalismo inutile, il super-romanticismo e l'autocommiserazione, e dovrebbero accettare le realtà del vivere quotidiano. Allo stesso modo, dovrebbero evitare un esagerato cinismo e disperazione, e concedere alla realtà quanto le è dovuto, anche se a volte è fosca.
  7. Dovrebbero provare a dare una ripulita tra le loro stesse file e scoraggiare il comportamento sfacciatamente illegale, sconsiderato, da sfruttamento, da parte di altri omosessuali.
  8. Dovrebbero provare, in maniera dignitosa, e con l'aiuto del maggior numero di etero che riescono a convincere, a provocare cambiamenti nei codici che chiaramente e arbitrariamente discriminano e penalizzano gli omosessuali.
  9. Dovrebbero sforzarsi, nel più gran numero di modi possibili, di esprimere i loro punti di vista e le loro proteste contro la discriminazione non solo tra di loro, ma verso il pubblico più ampio che è piuttosto disinformato sull'omosessualità e che ha un gran bisogno di essere illuminato.
  10. Dovrebbero cercare di essere di mente aperta e non-dogmatici quanto più è possibile sui loro stessi punti di vista in merito all'omosessualità e, invece di giungere a conclusioni affrettate in base alla loro limitata esperienza sesso-amorosa, dovrebbero cercare di aggiornarsi con le più recenti scoperte scientifiche e cliniche sull'omosessualità, ed essere capaci di accettare i fatti che contraddicono i loro pregiudizi filo-omosessuali.


Le regole precedenti, e parecchie altre dello stesso tipo che, ne sono sicuro, potrebbero essere aggiunte all'elenco, rappresentano quello che io chiamo il "metodo palliativo", con il quale gli omosessuali possono combattere l'anti-omosessualismo. Anche se questo metodo, una volta che fosse adottato su larga scala dagli invertiti americani porterebbe, secondo la mia opinione, ad una considerevole riduzione dell'antagonismo esistente contro gli omosessuali, non posso illudermi che sarebbe perfetto o nemmeno che la riduzione dell'anti-omosessualismo raggiungerebbe il suo massimo.

Ho paura che questa massima riduzione del pregiudizio etero contro gli omosessuali potrebbe realizzarsi solo attraverso quello che io chiamo il "metodo curativo" di attaccare il problema. In sostanza, questo metodo comporterebbe una vera e propria revisione delle attitudini e del comportamento sessuale da parte dell'intera popolazione americana, includendovi sia i suoi elementi omo, che eterosessuali. Vorrebbe dire che gli americani nel loro insieme dovrebbero diventare inusualmente non-puritani, non-repressi, obiettivi e scientifici di fronte a TUTTE le loro pratiche sessuali; e che, cominciando in questo modo, automaticamente sarebbero senza pregiudizi verso gli atti omosessuali o ambisessuali come lo sarebbero nei confronti di ogni altro atto sessuale che non risultasse specificamente in quello di un individuo che senza bisogno e deliberatamente facesse del male ad un altro adulto che volontariamente avesse una relazione sessuale con lui o con lei.

Come ho ammesso all'inizio di questo intervento, il metodo curativo per combattere l'anti-omosessualismo è senza dubbio un metodo futuristico e utopistico, quando considerato alla luce delle spaventose realtà anti-sessuali. Tuttavia, anche se ci dovessero volere dei secoli, alla fine verrà quel giorno, lo prevedo con certezza, in cui gli americani (così come tutti i cittadini di questo mondo), considereranno le aberrazioni sessuali e i reati criminali allo stesso modo in cui considerano oggi le anormalità ed i crimini non-sessuali.

Quando verrà quel giorno, la gente vedrà l'omosessualità o l'ambisessualità permanente, nella peggiore delle ipotesi, come un'indicazione di fissazione emotiva o di nevrosi.

Allora potranno commiserare il povero omosessuale che in nessun modo riesce ad avere una gioia vitale nel sesso con persone dell'altro sesso - come, personalmente, io credo che dovrebbero commiserare un tale essere umano, nevroticamente limitato.

Ma, a quel punto, non disprezzeranno, non perseguiteranno e non metteranno in prigione l'omosessuale solo perché è sessualmente rigido.

Tuttavia, ammettendo che il metodo più efficace e veramente curativo per combattere l'anti-omosessualismo, è ancora futuristico e utopistico in prospettiva, mi piacerebbe molto vedere gli omosessuali di oggi pensare un piano per l'esecuzione di questo metodo fondamentale. Più concretamente, ecco alcune delle cose che gli omosessuali possono fare, a questo scopo:

  1. Possono cominciare a combattere il puritanesimo e l'anti-sessualità di TUTTI I TIPI, invece di assimilare anche loro come ho già sottolineato altrove, parecchie restrizioni e attitudini eterosessuali.
  2. Possono accettare e diffondere attitudini e conoscenze scientifiche in generale e punti di vista sessuali scientifici in particolare. Possono incoraggiare e sponsorizzare considerevole ricerca nelle aree sessuali che ultimamente, confrontando convinzioni di fantasia con fatti non manipolati, disperderanno in maniera più efficace i pregiudizi non-scientifici.
  3. Soprattutto - ed ho paura che i miei numerosi amici omosessuali ameranno questa raccomandazione meno di tutte le altre - gli omosessuali possono combattere le sanzioni altamente ingiuste e non-etiche che gli eterosessuali ora impugnano contro di loro, attaccando spietatamente le loro stesse attitudini non scientifiche nei confronti della loro esclusiva inversione. Francamente e fermamente dovrebbero ammettere, sia in privato che in pubblico, che coloro che sono del tutto incapaci di desiderare e di godere delle relazioni eterosessuali (così come di quelle omosessuali), non sono nati in quel modo; che purtroppo hanno imparato ad essere sessualmente fissati attraverso una combinazione di circostanze (delle quali ci sono molte possibilità); che in considerazione del loro feticismo e della loro inflessibilità sessuale, almeno in qualche misura sono emotivamente disturbati; e che in molti casi, definitivamente, possono essere curati della loro esclusiva omosessualità (cioè a dire, aiutati ad ottenere molta più soddisfazione eterosessuale), se si affideranno ad uno psicoterapeuta competente.

In altre parole, sto dicendo che la cura migliore per l'anti-omosessualismo si potrà raggiungere quando parecchi omosessuali, o la loro maggioranza, accetteranno che la loro esclusiva e fissata inversione è una forma (qualche volta leggera e qualche volta più seria) di disturbo emotivo o di nevrosi, e quando la smetteranno di essere difensivamente, aggressivamente e chauvinisticamente pro-omosessuali, invece di essere semplicemente pro-sessuali, come penso che tutti gli esseri umani sani dovrebbero essere. Se questa è utopia, allora, tiratene fuori il meglio che potete.

Per tornare alla mia dichiarazione d'apertura, credo che ci siano due metodi principali per combattere l'antiomosessualismo: il primo è quello palliativo ma pratico; e il secondo è quello curativo ma utopistico. Spero che gli omosessuali si decidano fermamente di optare per il primo di questi metodi, e che almeno, diano una seria considerazione al secondo.



- Rivedendo questo suo documento, nell'agosto del 2002, il Dr. Albert Ellis ha dichiarato: "Tutto quello che ho detto in questo mio intervento del gennaio 1957 può essere applicato anche agli eterosessuali esclusivi, fissati e rigidi, che preferibilmente dovrebbero cercare di cambiare il loro stesso feticismo e inflessibilità sessuali" - (nota del curatore del libro).

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