Valentina Ok

22 agosto 2006, Pride di Agosto 2006, in versione ridotta.

Valentina è l'antitesi della drag queen. Cosmesi minima, abiti dai colori pastello, dà nell'occhio come darebbe qualsiasi signorina napoletana vanitosa e dalle belle forme della sua età. Timidissima, tiene sempre grandi occhiali che non toglie se non davanti alle telecamere, quando sfoggia l'inconfondibile sguardo da gatta, dolce e azzurrissimo, e si trasforma nel personaggio di spettacolo imitato, o meglio caricaturato, dalla celebre Natasha di Rosalia Porcaro.


Anche se ha superato da qualche anno i trenta e ha trascorso gli ultimi anni nel buen ritiro familiare fuorigrottese,- ultima figlia di nove, ha quattro fratelli e quattro sorelle -, a Napoli resta una leggenda.


Interprete spontanea di certa subcultura napoletana è stata talent scout di molti cantanti neomelodici dai nomi noti Gianni Fiorellino o Luciano Caldore. Ed anche Gigi D'Alessio, a quanto dice, le deve qualche favore. Con cinque album pubblicati, è l'unica cantante trans della scena napoletana, ed è l'unica cantante napoletana a parlare senza reticenze di storie d'amore diverso, di omosessualità e delle difficoltà a vivere la propria diversità sessuale, tanto che la sua canzone più famosa "Ragazzo gay", nasconde parole bellissime dietro la base techno-dance.


Abbiamo incontrato Valentina in occasione dell'uscita del suo nuovo singolo "Ok in english", primo autoprodotto, con cui spera in una svolta epocale nella sua carriera. Valentina ha aperto un sito, (http://www.valentinaok.com) e punta all'Europa, dove spera di portare il suo modo di parlare al cuore.


Come nasce artisticamente Valentina?


Ho iniziato nel 1995 in teatro, con "Gli angeli del Sud" di Eugenio Bennato, con Zurzolo e Sorrentino, e subito dopo ho inciso il primo disco in cui è "Ok", scritta da Enzo D'Agostino, che ebbe un successo enorme, specialmente tra i bambini. Piacque tanto a Rosalia Porcaro, che mi chiese subito di portare in giro un personaggio basato su di me, sul mio modo di stare sul palco.


Si, Natasha...


Si. C'è da dire che Rosalia portando Natasha, il personaggio ispirato a me, nelle reti nazionali, ha avuto più successo di me. Le avevo chiesto di fare il mio nome almeno quando cantava la mia canzone, e invece non l'ha mai fatto. Per questo certe persone credono che il tormentone da discoteca, l'urlo "uh uh" se l'è inventato lei ed invece è una cosa che ho lanciato io proprio nelle discoteche e nei club qui a Napoli. La gente che mi ama però lo sa, mi ha visto nelle trasmissioni a cui ho partecipato, a "Napoli che passione" su Raidue, a "Cronache Marziane", a "Target", a "La vita in diretta". Con Rosalia andai a fare una puntata dell'Ottavo Nano, chiamata da Serena Dandini che volle presentare almeno una volta l'originale cui si ispirava la Porcaro, anche considerando che le canzoni che Rosalia cantava erano le mie. Noi poi continuammo a fare il duetto a TeleGaribaldi, una trasmissione su una televisione locale con Biagio Izzo. Lei ora continua a cantare le mie canzoni a Zelig, in otto anni sempre le stesse.


Si a differenza appunto di Valentina che appare rinnovata molto, nel look, e che appare ora meno "ragazza" di dieci anni fa.


Si me lo stanno dicendo molte persone che non mi vedevano da tempo. Forse è la maturità, uno poi cresce, anche artisticamente. Io mi sono rinnovata. Prima c'era l'entusiasmo della prima volta, del successo. Ora invece sono con i piedi per terra. A proposito di cambiamenti nel video di "Ok in english" cambio molto aspetto e parrucche, ma non voglio svelare perché deve essere una sorpresa per chi non ha visto ancora il video.


Come giudichi il mondo dello spettacolo ?


Molto molto duro. Anche se qualche primato lo tengo. Sono stata la prima trans a Napoli ad essere etichettata "cantante neomelodica", e la prima a portare in Rai, richiamando l'attenzione dei direttori di rete, sugli allora giovani cantanti Gigi D'Alessio e Ciro Ricci. Molti hanno fatto successo ed invece io sono ancora qui.


Credi che questo ritardo dipenda dal fatto che tu sei una persona transessuale ?


Io non credo. Altrimenti Platinette non starebbe a Buona Domenica, la Luxuria non starebbe facendo dei film. Io sono uscita prima di loro. Loro hanno avuto la capacità di cogliere le occasioni e vivere anche in contesti più favorevoli di questo qui napoletano. Io stimo molto Platinette, poiché ha creato un personaggio intelligente, si è travestito ed ha fatto in modo che si parlasse di sé, ha messo la parrucca per divertire, per tutta la gente che se la può mettere solo a carnevale o quando va a battere.

A parte gli scherzi, io credo che le etichette che ti tagliano le gambe nel mondo dello spettacolo possono essere anche altre.


Quali?


E beh, a me mi hanno etichettata come "la cantante napoletana neomelodica", la cantante delle feste di piazza e dei matrimoni, quando io in verità di matrimoni non ne ho mai fatti in vita mia, non perché io ho qualcosa in contrario a questo tipo di cantanti ma perché io mi esprimo in altri posti, a teatro, nei club, e sopratutto nelle discoteche. E non sono neanche come quei cantanti partenopei che hanno fatto delle cose e poi hanno negato.


Tu in verità hai lanciato anche eventi esclusivi, come ad esempio l' "Anima Mia"...


Si, ti ricordi... il mitico locale di Napoli a Cappella Vecchia. Io là portai Luciano Caldore e Gianni Fiorellino, che ha fatto di recente pure Sanremo. L'ho fatto per moltissime persone. Quando ho potuto ho aiutato. E questa è una caratteristica che credo è comune a tutti i gay e alle trans, di dare subito e tutto agli altri, di leggere il mondo in base ai sentimenti e di tramutare le proprie sofferenze in aiuto. Io poi sono molto credente e cattolica.


Come fai a vivere da cattolica con un papa così ostile contro di noi ?


Io credo in Dio e basta. La chiesa è un'altra cosa. Ma rispetto tutti, ognuno può pensare a suo modo. Non sono razzista in niente. Io ad esempio, pure essendo trans, non condivido il matrimonio gay e l'adozione dei bambini, un mio punto di vista.


Quindi ritieni che siano migliori i Pacs ?


Si per tutelare i beni che due persone hanno comprato in una vita vissuta insieme. Ma il matrimonio lo vedo così pesante... (si soffia con una mano) Il matrimonio serve a due etero per fare una famiglia, con dei figli. Il gay è uno spirito libero, non riesco proprio a immaginare un gay chiuso in casa a badare alla casa e a crescere un bambino. Sarebbe una cosa pesante. E' pesante per gli etero, figurati per i gay. Ma questa è una opinione mia personale, una scelta per me. Poi per gli altri io penso che tutti devono fare ciò che vogliono.


Scusami se sono indiscreto, ma tu hai mai pensato di completare la transizione o ti trovi bene in una identità transgender, come Vladimir Luxuria ?


A Vladimir Luxuria non lo vedo proprio come una trans. Per me è un gay, un gay effeminato. Non lo vedo per niente donna. Io non ho pensato di fare il cambio anagrafico, essere donna è un fatto dell'anima. Tu resterai sempre una trans. Il problema è che bisogna accettarsi per quello che si è, non è che tu ti vai a fare una operazione, una trasformazione, e dopo sei donna per il tuo ambiente, per chi ti conosce o per il mondo intero, (scandendo) resti sempre trans.


Tu hai avuto il coraggio di pubblicare anche un album con la copertina doppia, con la foto da ragazzo e con la foto da donna. Quando è stato il momento in cui hai sentito di essere donna ?


Quella era la copertina del disco "Il ritmo della tua città" in cui c'era un remix di "ok" ed alcune canzoni classiche. Sopra c'era scritto "ieri e oggi". Io ho sentito di essere donna sempre. E non l'ho mai nascosto dall'età di tredici anni.


E per un trans è più difficile perché non ci si può proprio nascondere. Immagino che sia stata dura.


Per me no, io sono stata fortunata perché ho avuto dei genitori splendidi, ed anche dei fratelli e delle sorelle che mi hanno accettata e voluta bene. Nella famiglia ho sempre trovato appoggio e sostegno. Io so che non è così sempre. Ci sono persone che vengono cacciate e se la passano male. A me per fortuna questo non è successo.


Ti sei mai innamorata ?


Si a vent'anni. A trent'anni non ti innamori più facilmente. Io ho avuto due storie, di tre anni e di cinque anni. Che sono finite, come finisce ogni cosa nella vita. Del resto la felicità è fatta di momenti e per questo bisogna considerare ogni giorno come un dono di Dio.


Ma la canzone "Ragazzo gay" l'hai scritta tu? Come nascono le tue canzoni?


"Ragazzo gay" l'ha scritta Percopo, io gli ho raccontato la storia, che volevo cantare una canzone per i gay e lui ha scritto il testo. Invece per il singolo "Ok in english", l'autore è Enzo D'Agostino, la traduzione e gli arrangiamenti sono di Luca Sepe. Ora esco con una mia produzione, non ho voluto affidare il mio lavoro ad una casa discografica di Napoli. La canzone napoletana è limitata al mercato partenopeo, non mi serve affidare la canzone ad una casa napoletana, ho bisogno di una distribuzione che mi apra le porte, voglio che il mio disco sia venduto in tutta Italia. Per ora partiamo con il single poi se c'è una casa discografica facciamo l'album, altrimenti facciamo dance, "Ok", "Ragazzo gay", sono canzoni dance. E' bella la canzone napoletana ma ora voglio fare altro.


Ma come mai questa canzone che ha già qualche anno non è conosciuta tra i gay ?


Questo non lo so. Io a Gay.tv l'ho mandata. Il mio intento era di dare con questa canzone un messaggio positivo di solidarietà per tutti i gay, ma loro non hanno mai trasmesso il mio video. Poi dicono di essere una televisione a favore della comunità gay... Fabio Canino è stato l'unico gay che lavora nel mondo dello spettacolo che mi ha chiamata, a "Cronache Marziane". Ma mi convinco che Fabio Canino, persona che adoro e di cui apprezzo tra tutte le qualità l'umiltà, sia una persona rara nell'ambiente dello spettacolo. Spero che il nuovo single di "Ok" lo mandino.


Tu dici che le aziende gay dovrebbero essere più vicine alle esigenze dei gay?


Io credo che ci sia calcolo e cattiveria contro i gay da parte di alcune emittenti gay. Qualcuno crede che basta mettersi in giacca e cravatta per poter entrare dovunque ma se manca la solidarietà c'è il rischio che diventi tutto un bluff. Per una trans è molto difficile lavorare anche come commessa dentro un negozio. Io lavoro perché ho le palle, perché faccio al cantante, perché ho un pubblico che mi ama. Senza aiuto una trans invece è destinata a battere, un gay che lavora in una fabbrica se dice di essere gay come è accaduto ad un mio amico o jettano a via e fore (lo cacciano). Un ragazzo gay non lo dice nella comitiva perché ha paura che lo isolino e che lo sfottano, e dentro la famiglia lo caccino. Ma se sono prima i gay ad avere pregiudizi è un problema.


Chi sono i tuoi fans ? Sono solo napoletani ?


Mi vogliono molto bene anche da fuori Napoli, che mi scrivono. Moltissimi bambini che non sanno come dire ai loro genitori che sono trans mi scrivono o vogliono parlare con me. Io ho risposto a molti di loro e sono stato anche a telefono. Molti bambini che ho aiutato ora sono diventate certi pezzi di femmine.


Tu non rinneghi le tue radici, dici solo che Napoli non ti offre niente.


Si a Napoli io ho un pubblico affezionato e a cui sono affezionata ma questa città non dà possibilità. Per il mio personaggio non ci sono sbocchi. Non mi piace essere invitata solo per fare l'ospite, io sono io, non è che mi trasformo, e se come trans sono una persona normale voglio essere apprezzata come cantante, come artista. Dopo tanta gavetta vorrei che mi fosse riconosciuto questo. Poi ci vogliono le amicizie, perché le porte sono chiuse. Io quando ho potuto ho sempre aiutato gli altri napoletani, non sempre sono stata ricambiata. Sono stata la prima ad uscire a Napoli come trans, ho spazzato via i pregiudizi, io non mi sono mai vergognata della gente napoletana e loro non si son mai vergognati di me. Non è facile fare successo a Napoli.


La musica è techno, disimpegnata, e ballando, ascoltando in discoteca questo pezzo uno quasi non si accorge poi che le parole, come quelle di "ragazzo gay", sono fortissime.


Si le parole sono forti, "ti faranno piangere e bere le tue lacrime, tutti quanti contro di te, dovrai combattere con la solitudine, contro il pregiudizio che c'è, ti sentirai ripetere parole che feriscono", ...scusa ma recitarla... (fa una pausa, si emoziona, poi riprende) però c'è un messaggio di speranza, "non arrenderti mai, forza ce la farai, dentro di te c'è l'amore, di chi ha inventato ogni cosa, cerca di non perderti, l'amore è la tua bussola". Queste sono le mie idee, ed è la mia, anzi la nostra, vita. Parecchie mie canzone sono autobiografiche, come "Me sento femmena" o le canzoni che ho cantato nel mio album "Strana" con Leopoldo Mastelloni, che io reputo un grande artista e che mi diede la gioia di chiamarmi per cantare con lui in un cd. Ecco è nata una amicizia con Leopoldo, io gli sono stata vicina in ogni momento. Quando fu chiamato per partecipare a music farm io fui felicissima e lo chiamai per fargli gli auguri. Se mi richiamasse per cantare una canzone insieme ne sarei felice, con lui vorrei cantare "Tu stai ccà" ("Tu stai qua").


Di che parla questa canzone ?


Parla delle nostra condizione di diversità. "Tu mi guardi e ti accetti/ bene sai/ perché questo vestito/ su di te/ fa ridere tanto perché di notte dici le cose che/ al sole tieni nascoste/ la paura su di te la vergogna e tu fai finta di non sentire, rispondi a chi ti chiama con un nome nuovo, tu stai a qua tu stai qua e stai ridendo, tu stai qua tu stai qua la gente parla e deve parlare parole come le peitre e tu stai qua tu stai qua e chi ti sfotte lo sai che tu stai qua tu stai qua una scelta si deve fare si deve fare". E' stata scritta da Ettore Petraroli, un grande poeta.


Tu ci andresti ad un reality show ?


Si mi piacerebbe tantissimo. Io però non mi sono mai presentata ai provini, penso che sia inutile. E' tutto già organizzato, già sanno a chi chiamano. Mi piacerebbe farla però questa esperienza, oddio mi vedo già al alla Fattoria o a Music Farm, penso che mi divertirei moltissimo.


Tu sembri una persona riservata. E' strano, lavori nello spettacolo ed hai un carattere così riservato.


Nella mia vita privata sono molto tranquilla. Quando esco con gli amici mi piace divertirmi. Penso che il mio punto forte sia pensare sempre al domani a quello che devo fare, questa estate ho tantissime feste a Sorrento, a Capri. Ed anche se tutti mi riconoscono per strada, a Napoli, e mi chiedono autografi, mi piace restare una persona semplice.


Esprimi un desiderio.


Vorrei cantare "ragazzo gay" a piazza del Plebiscito, per la mia città, per i miei compagni gay e lesbiche, per tutti i trans di Napoli. Diteglielo voi a Rosa Russo Jervolino che mi deve chiamare. Voglio portare un messaggio di serenità a tutti e dire abbiate speranza che le cose cambieranno presto, e che è tutto ok !


Per tutte le informazioni e il calendario con concerti Valentina ha aperto un sito: http://www.valentinaok.com

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