Perché non possiamo non dirci

3 agosto 2004

Il sottotitolo di questo saggio - letteratura, omosessualità, mondo - mette un po' le vertigini per l'ampiezza degli argomenti e la complessità dei nessi. Ma basta aprirlo per sentirsi già meno timidi. Nessuna prefazione o spiegazione: si entra subito nel vivo di un dialogo tra due interlocutori immaginari che chiariscono in modo comprensibile e conciso la propria intenzione. Che è poi quella di conversare di un po' di tutto, senza ambizioni sistematiche ma facendo funzionare il cervello: del concetto di gay, di queer, di letteratura gay, del significato del gay pride, di omofobia, di critica letteraria, di storia e di politica. Il ritmo è abbastanza rapido, anche se la lettura richiede almeno un minimo di interesse per le questioni teoriche, e i due virtuali gentiluomini sono brillanti e compiti nell'esporre i loro argomenti.
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Altre recensioni per Perché non possiamo non dirci

titoloautorevotodata
Per una cultura senza omofobiaGiulio Maria Corbelli
17/03/2005

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