La sinfonia dell'addio

15 settembre 2004, www.gaynews.it

Un affresco che ripercorre trent'anni di vita omosessuale che coincidono con quelli di un'intera generazione.
Nella Sinfonia degli addii di Haydn nell'ultimo movimento sono sempre più i musicisti che si alzano e abbandonano il palcoscenico, spegnendo la candela mentre se ne vanno. Alla fine suona ancora un violinista soltanto. E' a pagina 554 che White ci spiega il significato del titolo del suo bel libro a metà tra autobiografia, racconto storico sull'omosessualità negli USA e in Europa e riflessioni malinconiche sulla vita e sulla giovinezza. La scrittura è piacevole, il racconto senza veli, il linguaggio spesso molto crudo soprattutto su sé stesso e la propria vita sessuale e sentimentale. Riguarda la generazione protagonista della rivolta dello "Stonewall", quella generazione di gay maschi "che aveva combattuto sodo per la libertà sessuale, che in pratica era per noi l'inizio e la fine della nostra stessa idea di libertà. La liberazione gay non era forse cominciata con la difesa di un bar gay? Un posto in cui si batteva? E il nostro progresso non era forse stato misurato dal numero di Bar, saune e sex club che erano spuntati nell'ultimo decennio?" La liberazione gay, insomma, misurata sul numero di scopate e di partner sessuali dopo millenni di repressione antigay. Questa riflessione di White avviene proprio nel bel mezzo dell'AIDS, del "cancro gay" che coglie di sorpresa la comunità gay americana e che nell'esperienza dell'autore ispira il titolo del libro stesso. Molti suoi amici muoiono ed anche l'ultimo compagno di White, Brice. Muore di AIDS, in questa sinfonia degli addii dove l'autore sembra rimanere tristemente solo. In realtà la sua è la solitudine intergenerazionale di chi è testimone di enormi cambiamenti nel giro di pochi decenni: "pensavo che prima di allora (dello Stonewall, ndr) nessun gruppo aveva mai compiuto un ciclo così rapido, oppresso degli anni '50, liberato negli anni '60, esaltato negli anni '70 e cancellato negli anni '80".
Per tutto il testo la presenza della politica e del "movimento" rappresenta una delle preoccupazioni dell'autore. Nel suo soggiorno italiano, White incontra anche il FUORI di cui però ci offre una descrizione alquanto ingenerosa: "FUORI, acronimo che raggruppava una coalizione di prostitute, gay, anarchici, ecologisti ed altri "marginali" che aveva già eletto un senatore" (si trattò in realtà dell'elezione di un deputato nelle liste del partito radicale, l'allora leader del FUORI Pezzana, che si dimise dopo un giorno).
Ma com'era la coppia gay negli anni settanta? "La coppia era considerata poco elegante, provinciale, borghese e mittelstupida, e la gente si scusava della fedeltà come se si trattasse di una reprensibile eccentricità. Le coppie gay, sostenevamo, erano una spudorata imitazione del matrimonio eterosessuale, che già di per se sembrava un'istituzione primitiva basata sulla cessione di una vacca in cambio di preziose conchiglie di Ciprea e sulla clitoridectomia "era difficile avere rapporti sociali nel mondo gay se si faceva parte di una coppia".
Naturalmente il quadro cambia radicalmente con l'apparire dell'AIDS.
"Adesso la maggior parte della gente- prosegue White- che aveva promulgato queste teorie era morta o stava morendo ed era stata sostituita ad una nuova generazione di gay che davano la colpa della minaccia alla loro salute alla lascivia di quelli più anziani di loro".
E' interessante notare come lo stesso White, anch'egli sieropositivo, abbia attraversato queste due fasi della storia dell?omosessualità maschile, quella della promiscuità (a quei tempi si "parlava addirittura in maniera semi scherzosa di fondare un gruppo di sostegno per quanti avvertivano lo stimolo della promiscuità")e quella dell'intenso e duraturo rapporto d coppia. In realtà la riflessione sul passaggio dalla "liberazionismo sessuale" alla fase dell'affermazione della relazione gay anche come relazione sentimentale, era in corso da tempo anche prima dell'avvento dell'AIDS. Come noto la coppia non rappresenta di per sé una sicurezza dall?infezione da HIV. Tuttavia White, meglio di altri riesce a tracciare ne La sinfonia dell'addio un mirabile affresco di un periodo tumultuoso della storia omosessuale senza del quale non ci sarebbero le conquiste dell'oggi.

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