Cattive compagnie

23 aprile 2005, "A qualcuno piace gay" (La libreria di Babilonia, 1995)

Michael è sempre stato un bravo ragazzo fino a quando non conosce Alex. Misterioso e luciferino, calzantemente interpretato dal bel Rob Lowe (indimenticabile per la sua sublime immagine del suo sedre nudo), Alex non corrompe Michael ma semplicemente gli fa fare cose che erano già in lui ma che venivano represse dalle sue inibizioni sociali e morali.

Dopo le prime diffidenze di Michael, i due agiranno all'unisono e resteranno intrecciati in un'interdipendenza che non potrà essere sciolta se non con la morte.

Michael e Alex, complementari l'uno dell'altro, sono in realtà legati da un vincolo che ha le chiare forme, seppur latenti, del rapporto omosessuale (in una lettura avallata dallo stesso regista). Non si vede nessun gesto apertamente connesso all'omosessualità, a parte il fatto che ciascuno si compiace di osservare l'altro mentre fa l'amore, con una o più donne.

Tuttavia una frase di Alex tradisce ciò che non si vede e che pure sicuramente è accaduto: nella resa dei conti finale, per difendersi egli gli rinfaccia tra i propri meriti di "essermi inginocchiato per fottere con te". E' vero che lo sguardo dell'altro, colpito dalla sequela di parole vomitategli contro, rimane stupito, ma non si può negare che queste parole dànno forma ad un sospetto forte che soggiace a tutto il film.

Curtis Hanson, qui al suo secondo film, è uno hitchcockiano sfegatato e, come il suo maestro, pone al centro del suo interesse la vista. Una vista spesso mediata da mezzi elettronici come l'apparentemente innocua videocamera casalinga che diventa testimone qui di un omicidio (e prova dell'innocenza di Michael) oltre che sguardo voyeur del sesso tra lo stesso Michael ed una ragazza che manderà all'aria il previsto matrimonio con una ricca rampolla. Una vista che scruta sempre di nascosto, ma anche un formidabile strumento di potere.

Rivisitazione modernizzata del mito di Faust, che trova nella violenta Los Angeles l'ambiente piùconsono, il film è un noir, che si rifà volutamente a molti precedenti letterari e filmici. Hanson ha infatti pescato a piene mani da Delitto per delitto (Hitchcock), Fuori orario (Scorsese), Sesso, bugie e videotape (Soderbergh), Alphaville (Godard).
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