Prick Up - L'importanza di essere Joe

1 maggio 2005, "A qualcuno piace gay" (La libreria di Babilonia, 1995)

Il film, distribuito in Italia con un orrido titolo (in inglese prick up significa "drizza le orecchie", ma spesso è usato in maniera più scurrile) è la storia dell'ascesi letteraria di Joe Orton - un drammaturgo non molto conosciuto in Italia, ma al contrario molto celebre nei paesi di lingua inglese - troncata brutalmente da un assassinio brutale quanto doloroso.

Elaborato con una struttura ad inchiesta, è una sorta di puzzle che, attraverso testimonianze, va a ritroso nel tempo fino a ricomporsi in tutta la sua tragica verità.

Vediamo il giovane Joe vivere appieno la permissività della swinging London e cercare nuovi partner; l'incontro con Kenneth segue questi canoni usuali, dai primi approcci nella toilette di un cinema al primo sesso, dalla ricerca comune di altri maschi alla convivenza. Già allora si precisano le differenti visioni di concepire la relazione, che Joe vorrebbe libera, al contrario di Kenneth che desidera una coppia stabile e fedele.

La prigione è il momento fondamentale, dove Joe si può esprimere pienamente, finalmente sgravato dalla rigidezza del compagno. In seguito al successo dell'amante, si fa poi strada la gelosia di Kenneth. Questi, frustato nelle sue velleità letterarie e già demoralizzato da un precoce decadimento fisico e da una calvizie che lo costringe ad un ridicolo parrucchino, si sente sempre più emarginato e a disagio nel ruolo di "moglie" di un personaggio pubblico che, d'altra parte, si vergogna di lui, tanto da nasconderne spesso la presenza davanti a terze persone.

In realtà Kenneth non si sente inferiore all'amante; non a caso, quando lo uccide con una studiata messinscena, gli dice, a ribadire la sua superiorità "ti ho scelto per uccidermi".

Il film non sempre riesce ad essere convincente, ma condensa molte situazioni tipiche del mondo omosessuale, viste spesso, come del resto tutto il film, attraverso un'ironia tagliente e che arriva a sfiorare il cinismo, come nel momento della mescolanza delle ceneri. Ironia che non risparmia neanche le scene di sesso, a volte decisamente ardite, come quella del primo rapporto fra i due, contrassegnato ironicamente dalle riprese televisive del matrimonio della regina Elisabetta.
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