I ragazzi di cuoio

12 maggio 2005

I ragazzi di cuoio rimane nella memoria anzitutto per la prospettiva inedita che riesce a offrire sul mondo dei bikers, che imperversava nel cinema statunitense del tempo in decine di B-Movie prodotti senza pretese per il pubblico giovanile e che aveva segnato anche un certo immaginario erotico gay (che si era manifestato anche nel cinema underground in certi film di Kenneth Anger, soprattutto Scorpio Rising).


Pienamente in tono con lo stile del cinema inglese del tempo (il cosiddetto free cinema), con il suo caratteristico misto di dramma e ironia (che domina la prima metà del film), il taglio di Furie è realistico e intimo e si concentra tutto sul rapporto tra i due protagonisti, Pete e Reggie, e sulla loro intensa amicizia. A differenza del cinema hollywoodiano e dei suoi cloni "indipendenti", il cinema inglese non cerca di costruire miti, ma punta a un'analisi della realtà sociale fatta soprattutto di giovani che devono crescere in fretta, e i miti, semmai, cerca di smontarli.

Così, anziché sfruttare superficialmente un fenomeno sociale molto discusso al tempo, quello appunto dei bikers, I ragazzi di cuoio si propone come un'esplorazione critica dell'amicizia maschile e di una certa forma - un po' provinciale - di machismo, e come una demistificazione delle sue pretese di virilità e di buona fede etoresessuale.


Il personaggio della moglie, Dot (interpretato dalla sempre brava Rita Tushingham, una delle icone del free cinema), sa cogliere più che bene ciò che cova sotto il rapporto che lega Pete e Reggie, un rapporto di un'intensità tale da interferire persino con il suo matrimonio (e con la sua soddisfazione sessuale).


Cosa ci sia sotto lo sa anche Pete, che è gay, anche se Reggie proprio non ci arriva. Pete cerca di costruire con Reggie (e con Dot) una sorta di famiglia alternativa, mentre Reggie con tutta evidenza ha bisogno di un rapporto intenso con Pete, ma non è disposto a rinunciare consciamente alla propria eterosessualità, nemmeno in minima parte, e quindi si lega a Dot, che poi però non trova sessualmente interessante e perciò preferisce continuare a spendere il suo tempo con Pete. Quando infine realizzerà che Dot aveva ragione sulla sessualità di Pete, lascerà l'amico che partirà da solo, in un finale amarissimo.


Curioso e impensabile nel cinema americano del tempo è anche il personaggio della mamma di Dot, che richiama al limite certi personaggi sregolati - ma mai così realisticamente diseducativi - della commedia sofisticata anni '30.

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