recensione di Daniele Cenci
Cinema gay, l'ennesimo genere
Dopo i saggi di Lancini e Sangalli [La gaia musa,1981], di Patanè [A qualcuno piace gay, 1995; L'omosessualità nel cinema americano 1987-1998 e Breve storia del cinema italiano con tematica omosessuale, entrambi aggiunti all'ultima edizione di Lo schermo velato, 1999 (The celluloid closet, 1987) di Vito Russo e di Bertelli [Cinegay. L'omosessualità nella lanterna magica, 2002], era difficile, nel panorama italiano, apportare grandi novità sul tema "cinema e omosessualità".
Ci è in parte riuscito Schinardi, con un'autentica passione per inedite classificazioni dei vari filoni del cinema gay/lesbico/trans.
"Il melodramma gay", "Donne che amano omosessuali", "Coming out etero", "Amori gay senza età", "Bi movies, il cinema bisex", "Biografie gay", "Lesbotrend", "Il dragma" [il dramma in chiave drag-queen]: sono alcuni dei puntuali capitoli del nuovo saggio.
L'autore è ben documentato, e pur nel limite dello spazio assegnato, sa motivare le sue scelte (ed esclusioni).
Viene privilegiato il cinema queer (o con importanti risvolti omosessuali) degli ultimi 20 anni, ma all'autore non difetta certo una formazione "enciclopedica", attenta sia ai film del circuito dei festival gay, che ai classici.