Tony

25 gennaio 2012

La cantautrice Patty Griffin ha più volte dichiarato che il testo della canzone racconta una storia vera, e che il personaggio che dà il titolo al pezzo è ispirato a un suo compagno di liceo – quindi la vicenda è presumibilmente ambientata a fine anni ’70 o inizio ’80.


Tony è un ragazzo della provincia americana – “un tipo tranquillo” e diligente, “un po’ sovrappeso, il petto come quello di una ragazza”. È una delle tanti solitudini che affollano i banchi della scuola, compresa quella della voce narrante (e cantante). Con la differenza che Tony è omosessuale, e sceglie di spararsi un colpo perché vittima di bullismo. In un verso tanto secco quanto magistralmente scritto, la Griffin fa emergere tutta l’omofobia internalizzata da Tony: “he looked in the mirror and saw a little faggot starin’ back at him”. Tony si guarda allo specchio, e quello che vede è “un frocetto” che gli restituisce lo sguardo. Senza patetismi, la Griffin realizzava (più di dieci anni prima della campagna It Gets Better) un inno alla vita, alla solidarietà tra teenager e contro il bullismo di matrice omofobica. Quella di Tony è solo una delle tante realtà di emarginazione giovanile: nella sua classe sono tutti “too busy feeling lonely”, un po’ come in un film di Gus Van Sant. Un malcelato senso di colpa fa capolino nella terza strofa della canzone: “Funny how I never knew/ And there I was, sitting right behind you”.

Decisamente più lieve il tono di un’altra canzone della Griffin, “Moses” (da Living With Ghosts, 1996). La canzone prende le mosse dal ciclo mestruale piuttosto doloroso della cantante, tanto che ci vorrebbe appunto Mosè «to part this red river of pain». In un verso fa la sua comparsa il migliore amico della cantante, che è «queer» (per esigenze di rima con «near», «beer» e «here»: il termine qui denota soltanto l’orientamento sessuale dell’amico, senza alcuna implicazione politica). Il ruolo della fag hag va però stretto alla Griffin, perché è vagamente gelosa della felicità del ragazzo e, per di più, si accorge che lui non la considera affatto un’amica: «If I die, he'd hear about it/ Eventually».

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