How to Get Away with Rhythm

3 gennaio 2015

Reinventare il legal drama, uno dei generi più inossidabili della televisione, non è impresa semplice. How to Get Away with Murder (tradotto scioccamente in italiano con Le regole del delitto perfetto) trova una formula accattivante: quella di una professoressa universitaria (Annalise Keating) dai modi bruschi, che deve insegnare ai suoi allievi come organizzare con ogni mezzo la difesa di un cliente e porta quali esempi in ogni puntata i casi su cui sta lavorando al momento. In più, sceglie cinque studenti particolarmente promettenti e li assume come suoi collaboratori, facendo di tutto per metterli in competizione reciproca.

Uno dei casi riguarda la morte di una studentessa: vi si ritrovano coinvolti personalmente anche uno dei ragazzi (perché del delitto è accusata un’ambigua spacciatrice di cui è innamorato e che abita sul suo pianerottolo) e il marito della stessa Annalise, cronicamente fedifrago. Di puntata in puntata, il culmine del caso viene anticipato attraverso frammentari flashforward sino a quando, a metà stagione, si allineano alla vicenda principale.

L’impianto della serie ha come vantaggio principale un ritmo scattante. I singoli casi, ad esempio, sono raccontati per frammenti essenziali, sia nelle indagini preliminari sia nelle discussioni in tribunale. Di conseguenza allo spettatore è richiesta una certa concentrazione: i tempi in cui le serie tv (quando ancora si chiamavano telefilm) ripetevano a più riprese gli elementi essenziali della vicenda, per le casalinghe distratte, sono definitivamente tramontati.

L’ossessione del ritmo penalizza d’altronde la costruzione delle vicende private dei personaggi: gli sceneggiatori vorrebbero coinvolgerci anche nelle passioni, nelle ambizioni, nei trascorsi e soprattutto negli amori tribolati dei cinque ragazzi, ma l’estrema segmentazione dell’intreccio in questo caso non ripaga bene (anche perché i personaggi sono un po’ troppi, oltreché in fondo troppo simili). Annalise è in effetti l’unico personaggio sufficientemente strutturato da poter catturare l’attenzione e la simpatia del pubblico, soprattutto nel suo contrasto tra la figura professionale, algida e aggressiva, e quella privata, viceversa fragile ed emotiva.

Rimane così tutto sommato sullo sfondo e poco rilevante anche l’omosessualità di Connor Walsh, uno dei “Keating five”, un giovane piacente che sfrutta il suo sex appeal per ottenere informazioni utili a risolvere i casi della sua docente. Non che vi sia niente di nuovo: le spie, ad esempio, hanno sempre usato i letti per raccogliere informazioni. A lasciare un po’ perplessi è semmai il fatto che Connor non sappia fare altro (la questione è sollevata persino dalla stessa Annalise in una puntata), e che i suoi discorsi siano ossessivamente legati ai ragazzi e alle loro parti anatomiche più private. Siccome il tutto porta al solito stereotipo del gay di facili costumi, probabilmente per compensare gli sceneggiatori hanno pensato bene di dare a Connor una sorta di fidanzato che, al contrario, punta a una relazione monogama e stabile. E qui si vede bene il problema di imporre su una vicenda simile un montaggio tanto sincopato: dal primo incontro occasionale (al solito motivato dalla necessità di recuperare un’informazione da parte di Connor) si passa direttamente alla crisi di gelosia e al tradimento, saltando tutte le tappe intermedie. Se per appassionare la dimensione professionale necessita solo di misteri intriganti, cui i tempi morti possono essere sottratti senza danno, anzi con profitto, il privato ha invece bisogno di personaggi con più di tre sfumature, di attori un po’ più capaci di questi cinque giovani da teendrama, di tempi più rilassati per lasciare emergere qualcosa che assomigli a un sentimento, e di battute un po’ più appassionanti del solito “non abbiamo mai detto che doveva essere un rapporto esclusivo”.

Per la cronaca, tra i casi affrontati vi è anche quello di un'infermiera poco avvenente accusata di aver violentato un paziente viceversa di assai gradevole aspetto, nonché gay, mentre un'altra dei "Keating five" si ritrova ossessionata dal desiderio di sposare un fidanzato facoltoso, nonché gay.

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