Pillole Blu (edizione 2015)

Se escludiamo i soliti “rompiscatole” come Pride, non se ne parla più abbastanza: eppure l'Aids non è stato sconfitto, e la diffusione dell'Hiv è ancora un pericolo serio per le nuove generazioni che assumono comportamenti a rischio, illudendosi che l'ex “peste del secolo” sia ridotta al fastidio di assumere qualche pastiglia al giorno. Mentre il nostro Pigi fa notare da tempo come non ci siano sostanziali novità su un'eventuale cura contro il virus, ancora ben lontana dall'essere realtà, è bene ricordare di proteggersi sempre col preservativo. La lettura di un bellissimo romanzo a fumetti pubblicato in Italia più di dieci anni fa e da poco rieditato in una nuova veste filologica, con copertina e traduzione rinnovate, viene in soccorso ai più distratti.

Quando uscì, infatti, questa autobiografia divenne un classico istantaneo per come racconta, senza patetismi e terrorismi facili ma con disarmante schiettezza e parecchia ironia corroborante, la vicenda autenticamente vissuta dall'autore (etero), il ginevrino Frederik Peeters, il quale a metà degli anni Novanta si è innamorato di Cati, giovane sieropositiva con figlioletto al seguito, anche lui con Hiv. Le Pillole blu del titolo (Bao Publishing, 208 pp in b/n, 17,00 euro) sono come ovvio quelle alle quali sembra condannato vita natural durante soprattutto il bambino. Anche il ménage di coppia dei due protagonisti sierodiscordanti viene messo a dura prova dalla convivenza col maledetto intruso, che li costringe a continui coming out con amici e parenti e all'uso tassativo del condom; e, ogni tanto, anche alla sua rottura accidentale. Quello che all'inizio è causa di angoscia e conseguenti corse disperate dal medico, col tempo diventa ordinaria amministrazione grazie alla saggia consulenza del simpatico dottore che li rassicura di quanto poco sia contagiosa una persona sieropositiva tenuta sotto stretta osservazione.

Tra riflessioni filosofiche sul cinismo della scienza, sulla vita e sulla morte e sapidi spaccati di vita quotidiana, il libro scorre veloce fino alla “conclusione” - siamo nel 2001, agli albori della somministrazione dei farmaci retrovirali – prima di un epilogo (che mancava nella prima edizione) e un commovente aggiornamento della vicenda ai giorni nostri, coi protagonisti che raccontano al lettore come stanno adesso. Quest'ultima parte è disegnata nello stile più asciutto e nitido del Peeters di oggi, alle prese con storie poliziesche e di fantascienza.

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autoretitologenereanno
Frederik PeetersPachidermadrammatico2009
Frederik PeetersPillole blubiografico2004

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