Il signor Norris se ne va

16 marzo 2017

Giusta il titolo di questo romanzo del 1935, protagonista è, ben più dell’alquanto scialbo io narrante, il Mr Norris che se ne va, dopo però avere riempito della sua presenza cerimoniosa e manierata ma ingombrante tutte, si può dire, le pagine del libro. Il narratore lo conosce in uno scompartimento di prima classe, in viaggio attraverso l’Olanda in direzione di Berlino, nel 1931: Mr. Norris è un inglese molto compito, di mezza età, con un parrucchino curatissimo, abiti di perfetto taglio e un modo di fare fin troppo compito e parecchio strano; conoscendolo e poi frequentandolo come amico nella capitale tedesca, il protagonista lambisce una ragnatela di giuochi pericolosi e ambienti equivoci da film di spionaggio in bianco e nero. Immagino infatti che spettacolo sarebbe uscito da una storia consimile fra le mani, per esempio, d’un Perutz o d’un Lernet-Holenia. Isherwood era però tutto il contrario: eccelleva come pittore di atmosfere, e riesce benissimo il suo disegno al tratto di birrerie, covi di cospiratori, uffici dove si tessono trame indefinibili, nobiluomini dall’ambiguità inequivocabile, simpatiche padrone di casa, vicine pettegole, gay pochissimo velati ad ogni angolo, ragazzacci simpatici e nazisti sfuggenti e minacciosi; ciò che riesce assai meno bene è la trama un po’ arruffata. Per giunta, temo che l’autore avvertisse troppo l’urgenza di mettere in guardia contro il regime di Hitler e a darne una rappresentazione fosca, mettendo in luce viceversa l’innocuità dei comunisti, parolai a volte, ma sinceramente animati da ideali nobili, e abituati a battersi soltanto con mezzi legali: l’odierno lettore forse non ne sente gran bisogno, e a tratti percepirà qualche retrogusto didascalico; ma il difetto è veniale, e non diventa neanche più un difetto se si pensa che il romanzo fu pubblicato quando Hitler era salito al potere da poco, e parlarne male non era né frequentissimo né ovvio. In Europa e negli Stati Uniti era diffusa la simpatia verso il dittatore germanico, anche da parte di molta brava gente insospettabile; di che cosa l’uomo fosse capace, d’altronde, lo capiva e lo immaginava solo una minoranza. Pur tenendo conto di ciò, il ritmo narrativo del Nostro a volte difetta: è innegabile che qualche lungaggine nel romanzo ci sia; ma diciamo che si tratta di lungaggini poco fastidiose; le si perdona senza sforzo, e poi si torna a dilettarsi immersi entro quest’aura malaticcia e torbida in cui covano venti di tempesta, e dove il Mr. Norris del titolo, ex-ricco dall’ottima educazione, che sa vivere solo di espedienti perché verso il lavoro normale si rivela inetto, nuota e sguazza un po’ felice e un po’ disperato, felice soprattutto quando gli piove fra le mani un po’ di danaro inatteso, da goder a dissipare nel più breve tempo in belli arredi, bellissimi vestiti, cene di lusso e cognac d’annata.
La riproduzione di questo testo è vietata senza la previa approvazione dell'autore.

Altre recensioni per Signor Norris se ne va, Il

titoloautorevotodata
Signor Norris se ne va, Il. (1935). Un poliziesco nella Berlino dell'ascesa del nazismo.Giovanni Dall'Orto
12/04/2006

Potrebbe interessarti anche…

nomeprofessioneautoreanni
Albrecht BeckerfotografoDavide Betti1906 - 2002
Adolf Brandgiornalista, editoreVari1874 - 1945
Heinz DörmerignotaDavide Betti1912 - 2001
Anna FrankMassimo Consoli1929 - 1944
Karl GorathinfermiereDavide Betti1912 - 2003
Christopher IsherwoodscrittoreLavinia Capogna1904 - 1986
Karl LangebancarioDavide Betti1915
Kurt von RuffinattoreDavide Betti1901 - 1996
Henny SchermanncommessaDavide Betti1912 - 1942
Paul Gerhard VogelignotaDavide Betti1915
autoretitologenereanno
Gino D'Antonio, Goran ParlovOcchi del gatto, Glipoliziesco/criminale1995
Kaito Kaoru, NalleSave my destiny 2shōnen'ai2010
Kokoro1943storico2011
Alan Moore, David LloydV per Vendettafantascienza2006
Stefano Vietti, Dante BastianoniOceano verdefantascienza1998
autoretitologenereanno
AA.VV.Gay rootsmiscellanea1991
AA.VV.Giornata particolare di Ettore Scola, Unasaggio2003
AA.VV.Hidden from historymiscellanea1989
AA.VV.Nel nome della razzasaggio2000
AA.VV., Francesco Monicelli, Gianni Vattimo, Pascal Janin, Stefano Donini, Andreas Sternweiler, Gianni Rossi BarilliBollettino della società letteraria n. 9miscellanea1996
Dennis AltmanOmosessuale, oppressione e liberazionesaggio1974
Georges Apitzsch, Philippe ArtièresLettres d'un inverti allemand au docteur Alexandre Lacassagneepistolario2006
Bert ArcherTramonto dei gay, Ilsaggio2006
Stefano Ardenti, Sara VedovaUomini e demonimiscellanea2002
Manfred Baumgardt100 Jahre Schwulenbewegungmiscellanea1997
Tutti i risultati (81 libri) »
titoloautoredata
Gli omosessuali tedeschi sotto il nazismo
Gli uomini col triangolo rosa.
Vari14/04/2006
Hitler era omosessuale? Sulla presunta omosessualità dei capi del nazismoGiovanni Dall'Orto08/05/2004
Il fascino del carneficeGiovanbattista Brambilla19/03/2005
L'Institut für Sexualwissenschaft di Berlino (1919-1933).
Il primo "centro per l'omosessualità" della storia umana.
Vari14/04/2006
La persecuzione degli omosessuali in Olanda durante la seconda guerra mondialeRob Tielman17/04/2005
Un museo unico
Visita al museo di storia gay di Berlino
Stefano Bolognini05/03/2007

Le recensioni più lette di questi giorni

  1. 2

    Clara Sheller (serie tv , 2005)

    di

  2. 4

    Day (libro , 2024)

    di

  3. 5

    Relax (videoclip , 1983)

    di

  4. 7

  5. 8

    Sadico, Il (film , 1965)

    di

  6. 9

    In memoriam (libro , 2023)

    di

  7. 10