On tebja celuet ("He is kissing you". Ruki Vverh, 2002).

Un altro gol per i video dell'ex Oltrecortina, che nella loro ingenuità dimostrano che non è necessario un budget plurimiliardario per fare il botto, dato che a volte basta avere idee. Anche idee assolutamente non originali, però pur sempre idee.
Che sarebbero poi quella roba che latita nei video fantastriliardari, che sono tutti esteriormente splendidi quanto lo è un campione di nuoto diciottenne, ma nutrienti quanto la saccarina, e preziosi quanto il similoro.

Il mondo mi perdonerà (spero!) se confesso che non capisco una sola parola del testo russo di questo videoclip.
Per capirlo mi baso su un paio di traduzioni inglesi presenti in Rete, il cui testo russo, però, non mi pare c'entri nulla con le parole che sento cantare, almeno a giudicare dal poco che riesco a decifrare di alfabeto cirillico (che somiglia all'alfabeto greco-bizantino, e tutte le checche ovviamente hanno nozioni elementari di cultura bizantina e ricamo al tòmbolo: se no che checche saremmo?).

Se questa traduzione non è una semplice presa in giro, (e gli internauti sono pregati nel caso di correggere i miei errori), il testo parla d'un ragazzo che dice a un'altra persona (che potrebbe essere benissimo una donna!) che "l'altro" non l'ama veramente, nonostante i suoi sforzi (non apprezzati) per essergli fedele:

sogni quanto
saresti felice con lui,
ma è tutto vano:
lui non si ricorda di te
e non ti ama!
Ma adesso c'è l'io narrante che ama davvero questa persona, che è quindi invitata a riconoscere chi l'ama per davvero:
Ti sveglierai al mattino
e ti sentirai dire: "T'amo".
Sarò io, che canterò dolcemente
per te nel mattino.
E capirai che non sarà stato vano
aver dimenticato lui
e trovato me.
Nulla, come si vede, fa qui pensare all'omosessualità.

Ma la genialità del video sta proprio nell'aver introdotto di suo la tematica, che rende interessante una situazione altrimenti frusta e banale.

Le immagini che scorrono sulle parole della canzone presentano infatti in parallelo la sequenza d'un ragazzo bellissimo a torso nudo (il regista deve aver fatto razzia nelle migliori agenzie russe di fotomodelli!) che a poco a poco si trucca il viso come una donna, e d'un altro ragazzo bellissimo, che abbraccia teneramente la sua fidanzata, e ci va a passeggio nel parco.
Nel finale le due storie si ricongiungono, con una sterzata in senso omosessuale, in un locale con spettacolo di travestiti (e magari le scombiccherate drag italiane fossero belle un decimo di questa che si esibisce nel video!), sul cui palcoscenico appare il ragazzo che si stava truccando.
E qui... guardatevi il video e sapete cosa succede.

Questo clip è dignitosamente curato nelle immagini, ma d'una semplicità elementare nella trama. Eppure (forse grazie anche alla bellezza mozzafiato dei modelli che ci recitano) funziona.

Anche la musica - e mi vergogno ad ammetterlo davanti al mondo - è azzeccata, nonostante la sua banalità sconcertante: una motivetto d'una battuta ripetuto due volte, modulato, ripetuto altre due volte, modulato di nuovo, ripetuto, modulato ancora, ripetuto... Eppure, nonostante la sua cretinaggine, mi sono trovato il cervello impestato, e non ho potuto fare a meno di canticchiarla a distanza di diversi giorni dalla visione del clip, pur non sapendone le parole...

Che dire? Non si può negare che questo sia un clip riuscito!
Avercene, di proposte così, anche in Italia!

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