Il vampiro gentile e bisex

30 dicembre 2011

Thorne, un vampiro dormiente che si risveglierà dopo un lungo sonno, sul suo cammino troverà una guida nel bevitore di sangue Marius che lo aggiornerà sullo stato dell'arte. L'incontro sarà l'occasione per il vecchio vampiro (ricco e potente) per un interminabile monologo che ripercorrerà le ere, dalla Roma Antica, passando per la Lombardia medioevale, fino al Rinascimento fiorentino e infine ai giorni nostri. Nel corso dei secoli Marius sarà il custode ai progenitori, due semidei semi immobili, che hanno generato in tempi antichissimi proprio la specie vampiresca e che se esposti al sole e uccisi, a cascata, darebbero il la all'estinzione totale dei vampiri.


L'esilità della trama è solo in parte nascosta nella prosopopea linguistica che ha sontuosi toni biblici da teologia della fondazione con mamma e papà vampiri dell'origine e i loro capricci e l'apostolo Marius intento a fornire loro tutte le cure e la protezione che meritano.


Il "romanzone" purtroppo non decolla nella sua ripetitività: Marius nasconde i progenitori, li venera, ne abbellisce la dimora divina anche grazie alla sua passione viscerale per l'arte, si innamora, vola, si ciba di umani galantemente, senza ucciderli e generalmente si emoziona o pensa. A interrompere l'idillio con i tempi questo o quella vampiro che vuole succhiare a tutti i costi gli antichi perché il loro sangue è potentissimo. A questo punto Marius lotta o scappa e li rinasconde e poi si ricomincia tutto da capo per oltre cinquecento pagine.


Il testo è comunque di qualche interesse anche perché Anne Rice, prolifica scrittrice di saghe su streghe e vampiri tra l'horror e il gotico, racconta un Marius bisex, che non nasconde nulla, ma proprio nulla al lettore e a Thorne (un altro vampiro bellissimissimo tanto che l'incontro tra i due sarà occasione ghiotta per concedersi un corroborante bagno caldo insieme...).


Marius nel corso delle ere alternerà amori folli (e ricambiati) per vampire bonissime ma si accompagnerà sempre a maschietti ambigui giovanissimi e irresistibili che gli susciteranno vampiresche passioni. E' esplosiva ad esempio, quella carnale per Amadeo, un ragazzetto rapito e salvato da un bordello maschile veneziano dove lo torturavano.


Marius confessa: "mentre osservavo il fanciullo steso sul letto, dimenticai il linguaggio del senso di colpa e della recriminazione. Ero Marius il testimone dei secoli... lo lavaii e lo coprii di baci".

E, nonostante i quindici anni del ragazzino, l'autrice lancia la sua penna compiaciuta in una bollente liaison dangereuse d'altri tempi: "Ottenni da lui - spiega Marius - la disinvolta intimità negata a tutti coloro che lo avevano torturato", "i miei abbracci strettamente carnali resero ancora più saldo il muro che nel suo cervello separava il passato dal presente", "non riuscivo a impedirmi di condurre Amadeo nella mia camera da letto, dove lo riempivo di baci carnali, baci dolci e privi di sangue, baci ispirati dal bisogno, e lui mi si donava senza riserve. La mia bellezza lo affascinava... non avevo bisogno di usare i poteri mentali per affascinarlo". Quasi raggiunta la maggior età, Marius trasformerà Amadeo in un vampiro in un crescendo di emozioni e voglie: "cingevo il mistero con le sue braccia tiepide... lo spedii nei migliori bordelli a conoscere i piaceri delle donne e quelli dei ragazzi. La cosa lo spinse a odiarmi, eppure gli piacque, e tornava sempre da me bramoso".


Insomma Il vampiro Marius, nonostante le sbavature e le distrazioni storiche con improbabili tramonti sul mare visibili dalle finestre della Roma antica, resta comunque una prova piacevolmente ardita nel campo fantasy, letture generalmente appannaggio degli adolescenti.

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