Finalmente un po' di comicità fatta usando personaggi gay ma senza ricorrere alle macchiette che scheccano.

Un ragazzo gay cerca di estorcere un (bel) po' di soldi (sotto forma di regali di nozze) ai genitori e ai parenti, inscenando un matrimonio con un'amica, bugiarda patologica, che ha ben pensato di fare la stessa cosa con la propria famiglia. Per testimone ha deciso di chiamare un suo recalcitrante ex, che non è troppo felice della cosa, e semmai preferisce ravvivare il passato...

Si scatena quindi il prevedibile crescendo di equivoci, con tocchi di grottesco che tirano di mezzo perfino un clan mafioso ed una sparatoria in piena regola. Fino al gran finale.

Il libro ha il taglio della tipica "commedia degli equivoci" (a tratti sembra quasi l'idea per una sceneggiatura) ed io l'ho trovato divertente ed insolito, almeno per l'Italia, dove sull'omosessualità si riesce a far di tutto fuorché scherzare.

Il ritratto del giovane che per interesse economico si autoconvince d'essere "cambiato" è davvero perfido. E soprattutto, terribilmente vero.