Federico II e Friedrich von Katte (Berlino, 28 febbraio 1704 - Küstrin, 6 novembre 1730)

18 settembre 2004, Ompo n. 224, novembre 2001, e poi su Guidemagazine, novembre 2002

Edward Carpenter
1904

Von Katte era un giovane di buona famiglia e di strana ma affascinante personalità che, non appena arrivò alla corte del Re di Prussia, essendo tre o quattro anni più grande di Federico, esercitò su di lui una forte attrazione.

I due stavano sempre insieme, e finalmente, arrabbiati dalla durezza del regale genitore, organizzarono una fuga in Inghilterra. Ma furono arrestati [1] e Katte, accusato di tradimento contro il trono [2], fu condannato a morte. C'è il dubbio, fortemente suggerito dalle circostanze, che questa sentenza sia stata pronunciata non tanto per motivi politici, quanto per ripicca contro l'affetto che c'era tra lui ed il principe ereditario.

Von Katte fu trasferito a Küstrin, dov'era il principe, per eseguirvi la sentenza, con le istruzioni che quest'ultimo avrebbe dovuto assistere all'esecuzione. Carlyle, nella sua Vita di Federico II, volume 2, pag. 489, così scrive:

 

A Katte era stato ordinato di indossare un abito bruno, esattamente eguale a quello del Principe, il quale è già stato condotto in basso, in una sala, per fargli vedere Katte mentre passa di lì (l'ordine reale era di fargli vedere Katte mentre veniva giustiziato, ma lo fecero passare come una disposizione ormai decaduta), e Katte sa che lo vedrà" [Besserer, il cappellano della guarnigione, citato da Carlyle, descrivendo la scena mentre si avvicinavano al castello, dice: «Qui, dopo un lungo e bramoso sguardo tutt'intorno, finalmente vide il suo amato Gionata ad una finestra del castello, e da lui si congedò con l'espressione più gentile e più tenera, parlando in francese, senza alcuna emozione che ne tradisse il dolore].

«Pardonnez moi, mon cher Katte», gridò Federico.

«La mort est douce pour un si aimable prince», rispose Katte, e continuò a camminare, girando dietro l'angolo della fortezza, almeno così sembra, e non poté vedere Federico, il quale svenne senza poter dare un'occhiata a Katte prima che morisse [3].

 

Il dolore e la disperazione di Federico furono enormi. Poi, il suo regale genitore gli trovò una moglie nella Principessa Elisabetta di Brunswick [4], che lui obbedientemente sposò, ma per la quale non mostrò mai molto interesse. I loro incontri, nel tempo, divennero sempre più rari fin quando non divennero meramente formali.

Più tardi, e dopo la sua ascesa al trono, la maggior parte del tempo libero dagli impegni la trascorse nel suo ritiro di Sans-Souci, lontano dalla società femminile (un fatto che provocò il sarcasmo di Voltaire [5]), ed in compagnia dei suoi amici filosofi e militari, a molti dei quali era particolarmente attaccato.

Elisar von Kupffer [6] ha scovato tra le sue poesie stampate a Sans-Souci nel 1750 questa, indirizzata al Conte von Kaiserlink, uno dei suoi favoriti, al quale dette il soprannome di "Cesarione":

 

Cesarione, teniamoci incontaminata

La nostra fede, e restiamo buoni amici,

e conduciamo le nostre vite come i nobili Greci,

E ad altrettanto nobili fini!

Che l'amico non debba mai celare all'amico

Un difetto attraverso la debolezza o l'orgoglio,

O un sentimento che tenga uniti.

Come l'oro più splende nel fuoco e più puro diventa

quand'è separato dagli altri metalli.

Nella stessa raccolta c'è anche una lunga e bella ode Alle ombre di Cesarione, delle quali queste sono alcune strofe:

Oh Dio! Com'è dura la parola del Fato!

Cesarione è morto! La morte ha consacrato

Sulla tomba i suoi giorni felici.

Io piango il suo fascino e la sua grazia gentile.

È morto - mio tenero e fedele compagno!

Mille spade trafiggono il mio cuore

Che trema, straziato da dolore e afflizione.

È andato! L'alba non sorgerà più!

La tua tomba è lo scopo della lotta del mio cuore.

Il tuo ricordo sarà sacro.

A te io ho versato amore nella vita

E l'amore nella morte io prometto a te.

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