Gemelli diversi

29 luglio 2006, "Pride", luglio 2006

Un piccolo sguardo sul curioso mondo dei fratelli gemelli, identici in tutto e per tutto, sessualità compresa.
Dominati da Mercurio, capricciosi, volubili, fantasiosi, di facile comunicativa... No, no, ma che avete capito?! Qua non stiamo parlando di pianeti e congiunzioni astrali, questa è tutta una questione di... placenta!
Vogliamo occuparci di quei fratelli che, oltre ai maglioni, ai libri di scuola e alla cameretta, hanno dovuto condividere anche la pancia della mamma, e in modo particolare di quando gemella è pure la tendenza omosessuale.
Da sempre il fenomeno dei gemelli ha suscitato l'interesse della scienza e la curiosità dei comuni mortali, soprattutto nel caso di gemelli omozigoti o identici, che dir si voglia.
I primi studi scientifici sul tema sono attribuiti a Sir Francis Galton, cugino di Charles Darwin, che nel 1875 propose di osservare i gemelli per capire in che misura i fattori ereditari e quelli ambientali potessero influire sullo sviluppo della persona. Josef Mengele, medico di Hitler, condusse orribili esperimenti sui gemelli cercando di riuscire a carpirne i segreti genetici, al fine di creare una razza superiore.
Quando di mezzo ci si mette pure l'omosessualità, le disquisizioni in merito aumentano in modo esponenziale. I gemelli, infatti, potrebbero sì dimostrare un eventuale fattore comune, genetico o ambientale che sia, che determini l'omosessualità, ma anche il contrario, come nel caso in cui ad essere gay è soltanto uno dei due.
Per tutti coloro che cercano quindi di trovare un'eventuale causa o spiegazione per la quale si diventa froci, il campo è decisamente invitante.
Negli Stati Uniti sono state condotte molte ricerche; un tale dott. Kenneth Kendler su 4.000 fratelli gemelli omozigoti ha rivelato che se uno dei due è gay, c'è perlomeno un 32% di possibilità che lo sia anche l'altro, nel caso di eterozigoti la percentuale si abbassa fino all'8%.
Uno studio degli anni Novanta (Pillard e Bailey, 1991-1995) dimostra addirittura che l'omosessualità sarebbe più frequente nella popolazione gemellare. Gli autori hanno rilevato omosessualità nel 50% dei monozigoti, nel 22% dei dizigoti e nell'11% di fratelli adottivi.
Studi più recenti (Litvine, 2003) rilevano un'incidenza di orientamento omosessuale del 52% nei monozigoti e del 22% nei dizigoti
A seguito di questi studi, i movimenti statunitensi a sostegno dei diritti civili gay si sono messi in allarme per il fondato timore che tali risultati possano essere strumentalizzati da parte di alcuni gruppi omofobici, religiosi e non, che da sempre cercano di classificare l'omosessualità come una malattia o una tara genetica, al fine di trovarvi un rimedio o una cura.
Ma non è di questo che vogliamo parlare. Piuttosto della curiosità da parte di tutti sul fatto di cosa si provi ad avere una perfetta copia di se stessi, se sia vero o meno che esista tra i gemelli una sorta di telepatia, se sia altresì reale che tra di loro avvengano le prime esperienze sessuali e così via.
Abbiamo raccolto le testimonianze di alcune coppie di gemelli, che si sono prestate al nostro gioco per soddisfare queste ed altre nostre curiosità.

Rosario e Antonio, 42 anni, si occupano di grafica e di design di tessuti, vivono a Milano, ma non convivono. Omozigoti, sono pressoché identici ed entrambi gay:
"Il primo a scoprire la sua omosessualità è stato Antonio", spiega Rosario, "ma quando me lo ha confessato era come se lo avessi sempre saputo. Al tempo avevamo circa vent'anni, capii subito che anch'io lo ero. Saperlo da mio fratello è stato solo una conferma. Abbiamo così iniziato ad andare insieme nei locali. La prima esperienza l'ho fatta più tardi, ma non ho avuto mai una fase etero, una donna non so nemmeno come sia fatta!" .
Antonio e Rosario non hanno mai fatto sesso tra loro, neanche con un terzo partner. Confessano di essere piuttosto individualisti su questo fronte, pur avendo gusti abbastanza simili. Mai accaduti tra di loro fatti di telepatia o simili, casomai qualche strana coincidenza sul fatto di aver avuto la voglia di mangiare la stessa cosa per cena pur trovandosi in posti diversi.
Hanno anche un altro fratello minore: "Il legame con il mio gemello è molto più forte", prosegue Rosario, "è come un amico del cuore per me, ci diciamo tutto".
Di solito i gemelli identici si scambiano di ruolo, per esempio a scuola, ma Antonio e Rosario raccontano di non essere mai stati abbastanza scaltri da fare una cosa del genere e di non essersi mai scambiati, neppure per un appuntamento amoroso! È capitato invece che chi ha conosciuto uno poi magari ha voluto "provare" anche l'altro... ma solo gli amanti, non i fidanzati.

Più scaltri invece Italo e Renzo, 22 anni, omozigoti, di Torino, vivono e lavorano insieme e spiegano che tra loro non c'è stato bisogno di fare coming out:
"Noi ci capiamo da sempre in tutto, basta un'occhiata. Molti ci chiedono chi di noi ha scoperto prima di essere gay: in realtà nessuno dei due. Il bello di crescere con un tuo doppio è che non sei mai solo, hai sempre una persona con cui confrontarti e puoi ragionare con due cervelli, anziché uno. Essere gemelli è un bel vantaggio, alle interrogazioni scolastiche ci siamo sempre scambiati, paghiamo un unico abbonamento per la palestra e, addirittura, uno ha preso la patente anche per l'altro! Lo stesso al lavoro, quando abbiamo a che fare con clienti complicati ce la caviamo con lo scambio. Negli appuntamenti galanti però mai, anche che se chi si fa uno di noi poi si vuole fare anche l'altro.
Però non l'abbiamo mai fatto in tre", proseguono, "e non lo faremo mai! Non siamo mai stati gelosi l'uno dell'altro nelle relazioni, di fronte ad eventuali pretendenti siamo noi a metterci d'accordo. Pur essendo identici abbiamo comunque caratteri diversi...
Se siamo dichiarati in famiglia? No, nostra madre non resisterebbe ad uno shock doppio!"

Matteo e Fabio sono invece gemelli eterozigoti, hanno 24 anni e vivono a Firenze:
"Non so chi dei due abbia scoperto per primo la sua omosessualità", spiega Matteo, "ma a confessarlo per primo sono stato io. Avevo tredici anni ed ebbi una tempesta ormonale e sentimentale per un uomo di trentatré, che avevo visto solo qualche volta. Stavo molto male ed un giorno, piangendo, raccontai tutto a mia madre. Ci fu praticamente una tragedia familiare, reagirono tutti molto male, mio fratello compreso. La mia è una famiglia di destra e di valori molto conservatori, quindi puoi immaginare.
Dopo i divieti iniziali di uscire, tutto rientrò nella normalità, ed io non ne ho più parlato. Poi, cinque anni dopo, se n'è uscito mio fratello, che fino allora aveva fatto lo pseudo-etero, ed io rimasi malissimo del fatto che non si fosse aperto prima. Peraltro lo disse ai miei e non a me. A parte l'omosessualità", prosegue, "io e mio fratello abbiamo pochissime cose in comune. Lui è laureato in ingegneria, io faccio l'attore e studio lettere, frequentiamo posti diversi e lui è molto più dentro l'ambiente gay di me".
Matteo è convinto che la sua tendenza sessuale sia dovuta alle esperienze dei primi mesi di vita, e sostiene che per questo anche suo fratello è gay, ma lo è altrettanto del fatto che questa non sia una regola perché conosce molti gemelli in cui uno è etero e l'altro omo, e conclude: "Il fatto di avere vissuti molto simili ci porta ad avere un'intesa molto particolare, ci capiamo al volo, con un'occhiata, ed il legame è più forte con il mio gemello che non con l'altra mia sorella".

C. e B. della provincia di Salerno, 38 anni, sono monozigoti ed entrambi eterosessuali, ma da piccoli avevano un rapporto molto, molto intimo:
"Il rapporto tra gemelli e gemelle sin da piccoli non è solo affettivo", mi racconta C. (che ho conosciuto tramite un sito tematico sui gemelli), "è importante anche la fisicità.
Ho conosciuto molti gemelli e gemelle ma questo argomento è tabù, di solito la coppia è chiusa su certi argomenti.
Ricordo che da piccoli io e il mio gemello abbiamo scoperto insieme la nostra fisicità e, senza problemi, ci toccavamo, ma questo non ha inciso sui nostri comportamenti sessuali attuali, nel senso che siamo etero.
Ci toccavamo reciprocamente, forse per voler verificare la totale uguaglianza. Crescendo poi è comparsa un po' alla volta una certa privacy. Ci scambiavamo carezze molto intime, ma non siamo mai arrivati ad una vera e propria masturbazione.
Ho frequentato molti raduni di gemelli", prosegue, "ma questo argomento non è mai stato affrontato, anche se sono convinto che la maggioranza di noi gemelli/e, in tenera età, si sia "conosciuta" fisicamente, visto che si condivide la stessa stanza e letti vicini.
Questo necessariamente non significa essere gay o lesbiche: è un po' come mostrarsi all'amichetto o amichetta del cuore da piccoli, con il vantaggio però della massima discrezione avendo a che fare con il proprio gemello/a.
Ho notato che, soprattutto tra le ragazze, c'è un rapporto più fisico, nel senso che due gemelle si cercano anche con il contatto (abbracci, mano nella mano ecc.) mentre i maschi si cercano solo con lo sguardo: questo dimostra come la cultura maschilista del nostro paese incide sui comportamenti.
Le donne si sentono più disinibite ed esprimono meglio il loro legame".
C. in questi giorni ha aperto una discussione sull'argomento omosessualità sul forum del sito http://www.gemellopoli.it/forumgemellopoli/: se volete potete seguirlo ed intervenire.
E per i lettori più mascalzoncelli, per i quali i gemelli sono anche un motivo di desiderio, c'è http://www.popkorn.it/specials/gemelli/ dove troverete una galleria di gemelli (semindui o nudi), davvero mozzafiato.
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