Ricordare le vittime della transfobia

Esiste un mondo spesso a noi sconosciuto, fortemente emarginato dall'attuale cultura di cancellazione, annientamento, annullamento progressivo del diverso: i transgender - o trans - vittime da diversi anni di violenze di ogni matrice, spesso causa di morte.

I numeri sono fortemente allarmanti e denunciano questo clima di odio e persecuzione: dopo gli USA, l'Italia è al secondo posto per il numero di transgender morti ammazzati nell'ultimo triennio.

Per non dimenticare questo tremendo dato, il 20 novembre c'è stato il TDOR, ossia il Transgender Day of Remember, la giornata in cui ogni anno si commemorano i transgender uccisi, tramite l'elencazione dei loro nomi... una lista che ogni volta si allunga.
Se nel 2003 e nel 2004 la media mensile di assassini superava rispettivamente la quantità di 3 e di 2, nell'ultimo anno la media è salita a 28 morti.
Nel mondo i transgender nel mondo sono solo 200.000; questo dato fa risaltare ancora di più la percentuale dei morti ammazzati rispetto alla popolazione comune.

I trans sono spesso vittime di emarginazione e forte esclusione da diversi contesti sociali e civili: sul mondo del lavoro subiscono misure discriminatorie; per non parlare degli Stati dove il transgenderismo è considerato un reato da perseguire con pesantissime norme penali.
In questi contesti la morte di un transgender passa sicuramente in silenzio, e queste vittime della transfobia più truculenta redteranno sconosciute per sempre.

L'intolleranza minaccia l'incolumità di queste persone anche in contesti che si definiscono "civili e democratici".
La recente propaganda del Vaticano, in uno spirito antitetico rispetto alla dottrina sociale della Chiesa (quella evangelica, cristiana, dell'altruismo e della comprensione, della tolleranza, dell'eguaglianza, della solidarietà), è un forte attacco contro i transgender, tanto da considerarle persone da emarginare dalla vita sociale alla stregua degli omosessuali.

Da queste posizioni medioevali si è acuita l'intolleranza verso queste persone, come anche situazioni di grave disagio sociale e pressione psicologica, che sfociano spesso in suicidi.

Questo clima viene denunciato dal mondo associazionistico transgender, queer, gay e lesbico - il movimento GLBTQ - organizzatore di questa giornata di mobilitazione in ricordo delle vittime morte uccise dall'impunità di fatto per gli autori delle efferate violenze o per chi incita alla transfobia.

Penso che sia opportuno cogliere questa occasione per riflettere, e garantire un'attenzione costante contro ogni forma di intolleranza. Ricordiamoci - con Brecht e Goya - dei molti episodi storici e delle tante epoche dove alcune persone perseguivano altre persone in nome di ideologie disumane o integralismi odiosi. E che il sonno della ragione genera solo mostri.

A Milano, l'associazione Crisalidi e ARCIGAY hanno manifestato con una veglia pubblica in Piazza Mercanti, commemorando le vittime di questa barbarie mostruosa e insensata..
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