Vorrei essere Kate: lesbismo e gaiezza nei fumetti di Luca Enoch.

1 marzo 2011

Luca Enoch vive sul pianeta Terra, anche se, a giudicare dalle sue competenze sembrerebbe più far parte anch'esso, come alcuni suoi personaggi, di un universo, anzi, di un multiverso parallelo.

Ideatore, disegnatore e sceneggiatore delle sue storie, ha iniziato ad attrarre l'attenzione del pubblico gay e lesbico nei primi anni '90, con la pubblicazione a puntate di "Sprayliz", un fumetto fantasioso ed esilarante che racconta le avventure di una "graffitara" minorenne e scatenata. E dico minorenne per inquadrare il tipo di cultura e di mondo giovanile che l'autore presenta, a prescindere dai risvolti torbidi che questa parola scatena nel 2011 in Italia.

Sprayliz infatti è una liceale e vive, spraya e impazza in una specie di "blob" cittadino, un po' Milano e un po' metropoli degli Stati Uniti. Il segno artistico di Enoch, sempre più raffinato col tempo, inizia a coinvolgere presentando le storie di Sprayliz come una summa di gag e boutades irresistibili, farcite di citazioni di scene cinematografiche, di romanzi, poesie, canzoni.

Il fumetto di Enoch riesce a coniugare citazioni colte da cinema d'essai, e variazioni su temi d'impegno sociale, con il divertimento e la leggerezza necessari a essere quello che, per ben quattro anni, è stato un fumetto molto popolare.

Potete immaginare il sommo piacere consumista dato dall'acquisto in edicola di un albo che narra le avventure di una ragazza che frequenta un centro sociale "underground" ricavato da un ramo dismesso della metro, e la migliore amica della quale, Kate, è il prototipo della giovane lesbica sicura di sé e ricca di trovate ... oltreché di fidanzate.

L'irresistibile impulso artistico di Liz si esprime di notte, su grigi muri intonsi o riverniciati di fresco, con colori da urlo e temi a risvolto politico, come la violenza da parte della polizia, la morte a causa degli stupefacenti, l'inquinamento, l'antifascismo e le malefatte dell'odioso sindaco Brown.

La protagonista del fumetto, è forse anch'essa un po' sovraccarica di abilità: infatti Liz piroetta anche come brava ginnasta nella palestra della scuola, nella quale, diciamolo, i livelli tecnici sembrano un tantino superiori a quelli di un liceo qualsiasi ... ma come rimproverare le iperboli a Enoch, quando le piroette della beniamina, sia sulla trave che sulle spalle del terribile poliziotto Kinnock che la vuole stecchire, sono così belle da vedersi?

Sprayliz da subito si rivela una ragazza audace ma con la testa sulle spalle anche nella sua vita affettiva: amica e occasionalmente amante di Kate, cerca una soluzione alla sua bisessualità ma non è molto convinta della monogamia. Anche in questo caso Enoch, campione della correttezza politica, le mette al fianco un innamorato assai iperbolico ed esclusivo: un giovane, aitante e culturalmente preparato poliziotto nero, abbastanza in difficoltà col suo lavoro viste le esibizioni notturne sui muri di Liz.

Alla giovane lesbica Kate, uno dei perni comici della tessitura di Sprayliz, l'inventrice di gag travolgenti e la persona che riesce sempre a tirare Liz fuori dai guai, si aggiunge un altro personaggio gay, seppure estemporaneo, Eddy, protagonista anche di un episodio in cui viene difeso da un rapimento "riparativo".

Molti dei personaggi femminili di Enoch, e non solo quelli lesbici (tra i quali la karateka Carol che la sera, come hobby saltuario, prende a colpi di casco i giornalisti omofobi che teorizzano l'inferiorità genetica di neri e lgbt) mostrano un verve aggressiva quasi di nemesi nei confronti del mondo del fumetto italiano. Questo infatti fino a pochi anni fa, prima dell'arrivo a massicce dosi di Legs Weawer (poi trasformatasi in eroina a coming out lesbico) e di Sprayliz, vedeva rare protagoniste donne, spesso imperniate sull'erotismo e dagli sfondi veramente poveri.

L'avventura di Enoch finisce con Sprayliz nel1997 ma continua con un progetto addirittura più ambizioso "Gea", con l'editore leader del fumetto italiano Sergio Bonelli (per il quale Enoch ha disegnato anche tavole molto belle di Legs Weawer). Anche stavolta la protagonista è una ragazzina, ancor più androgina e originale, visto che l'albo racconta le storie di un "baluardo", cioè una specie di angelo (molto figo) che veglia per evitare che da universi paralleli giungano sulla terra esseri di altri mondi. In Gea è l'omosessualità maschile ad essere più presente, il personaggio viene ricondotto a uno sviluppo più tradizionalmente epico, anche se la bella "baluarda", super trendy, Jamila non tarderà ad affascinare Gea con la sua maturità.

Il salvare gli umani dalla guerra con la razza "aliena" dei diavoli richiede una Gea che col passar del tempo maturi e divenga oggetto di una profezia di pace e coabitazione nella quale è lei a portare esempio, con la maternità. La storia di Gea quindi, seppure sempre eccezionalmente liberata da vecchi stereotipi (bellissime le pagine di riflessione sulla guerra tra popoli e sui razzismi) è più proiettata verso la costruzione di un'epica "genetica" nella quale il femminile è ritratto come speranza e forza ricostruttiva, con accenti matriarcali, e in cui la eterosessualità ri-celebra la sua simbolica valenza creatrice. Ciò fa riflettere sull'andamento creativo dello stesso autore, che nonostante le vette raggiunte con questa narrazione fantasiosa e ricca di spunti ironici non può nascondere un sotterraneo pessimismo, fomentato certo dagli avvenimenti di questi ultimi anni, ed una passione per la rilettura delle simbologie, dei modelli interpretativi delle paure della modernità (il caos rigeneratore, il contagio, l' identità) che poi sfocerà nella cruenta serie "Lilith".

Tornando a Gea, un personaggio gaio e ricorrente negli albi è il giovane e gigantesco Sig, detto dai fan della sua squadra di hockey "L'Orca assassina," del quale è da segnalare l'episodio in cui raccoglie di strada, cura e coccola un suo vecchio amico tossicodipendente e minato dall'aids. Personaggio dolce e di robusto carattere, annoverabile tra gli Orsi, L'Orca accompagnerà gli altri protagonisti nell'esodo dalla loro metropoli all'inizio della "guerra dei mondi", e proprio nella puntata che dà il via alla fuga ("Verrà un'orda straniera) è da segnalare un ammiccamento di Enoch al mondo reale lgbt, poiché Sig nel messaggiare amici e amiche invitandoli a fare i bagagli alla svelta per sfuggire al massacro non scorda di avvisare il Recycle, noto locale lesbico milanese.


Sprayliz, soggetto e sceneggiatura di Luca Enoch, edizioni Star Comics, 11 albi, 1994.
Sprayliz Serie n. 1-2-3-4, edizioni Comics & dintorni, 1997.
Sprayliz compact n.1-2-3, casa editrice Universo, supplemento a Intrepido, 1993.

Gea, Sergio Bonelli editore, numeri 1/18, giugno 1999/novembre 2007.

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