Premessa
(A cura di Patrizia Ottone, laureanda in Scienze bibliche e teologiche, Facoltà Valdese di Teologia di Roma, 5 ottobre 2011. Riedito per gentile concessione dell'autrice).
Questa ricerca bibliografica, realizzata nell'ambito dei miei studi alla facoltà valdese, nasce dalla domanda su come la Bibbia può ispirare la vita di soggetti che sperimentano la discriminazione e il pregiudizio perchè donne e omosessuali.
La Bibbia può essere parola di liberazione per una lesbica che voglia viversi con dignità e pienezza alla luce del sole?
Ho scoperto che esiste una vasta produzione di lavori di esegesi biblica, per lo più in inglese, che propongono una risposta positiva a questa domanda.
Per aprire la mente e il cuore a nuovi modi e più inclusivi di leggere la Bibbia.
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Le voci di lesbiche, gay, transessuali sono assenti dalla liturgia. Si analizzano gli effetti di questa mancanza sulle persone LGBT appartenenti a congregazioni religiose.
Inevitabilmente esse si trovano ai margini del culto, dal momento che la loro esperienza non viene rappresentata e la loro vita d'amore nei casi migliori viene ignorata, nei casi peggiori condannata.
Si osserva come alcuni testi biblici, per esempio i Salmi di Lamento, abbiano una profonda risonanza con l'esperienza della perdita. In particolare il Salmo 42 può essere interpretato come una liturgia della perdita per le credenti che si identificano come lesbiche.
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Deryn Guest, Encountering Beasts: Lesbian Biblical Hermeneutics on the Road Concilium: International Journal for Theology 1 (2008) pp.105-119.
Trad. it. di Guido Ferrari: Incontro alle bestie. Ermeneutica lesbica della Bibbia 'per strada', Concilium, 1/2008, pp. 105-119
Si esaminano le ragioni alla base del progetto di un'ermeneutica biblica lesbica e le si configura in termini di riconciliazione.
Il tema della riconciliazione viene sviluppato in due direzioni: come ausilio all'autoguarigione dall'omonegatività interiorizzata causata della presunta inconciliabilità del proprio lesbismo con le Scritture e come impegno al dialogo con coloro che vorrebbero usare la Bibbia per condannare le lesbiche.
I due percorsi sono interconnessi, ma soprattutto il percorso di riconciliazione con le comunità religiose è irto di difficoltà. L'articolo analizza le questioni emerse quando è stata proposta l'ermeneutica biblica lesbica e cerca di smontare alcune delle resistenze incontrate.
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La varietà degli approcci nell'interpretazione della Scrittura emersi negli ultimi venti secoli ha dimostrato che anche da testi molto conosciuti possano nascere letture nuove e sorprendenti, se cambia il quadro di riferimento di chi osserva.
Le femministe e le womanist, analizzando il ruolo delle donne nella Scrittura, hanno modificato le metodologie esistenti ponendo all'esegesi storico-critica questioni impreviste. La quasi totalità di questo lavoro è stata però condotta assumendo implicitamente l'eterosessualità delle donne della Scrittura. Nell'articolo si tratteggia il possibile contributo all'interpretazione della Bibbia proveniente dalla prospettiva dell'esistenza lesbica e ci si domanda se il femminismo sia il punto di partenza migliore per condurre questo lavoro di ricerca.
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Il Queer Bible Commentary raccoglie i contributi di diversi specialisti/e e pastori/e noti per il loro interesse nell'area degli studi di genere, degli studi sulla sessualità e degli studi biblici.
Più che un'analisi versetto per versetto sullo stile dei commentari classici, gli autori si focalizzano su testi della Bibbia rilevanti per le questioni LGBT, quali la costruzione del genere e della sessualità, la costruzione del presupposto dell'eterosessualità, la ricerca di antenati gay o lesbiche nella Bibbia, la voce transgender nei profeti, l'uso della Bibbia nella sfera politica e socio economica e il conseguente impatto sulla vita di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.
Il commentario solleva questioni nuove e riorienta le questioni più tradizionali su strade non ancora battute. I contributi si rifanno a discorsi femministi, queer, decostruzionisti, alle scienze sociali e alle prospettive storico critiche.
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Deryn Guest, When Deborah met Jael: Lesbian biblical Hermeneutics, London, SCM Press (2005)
Si identificano gli elementi significativi che dovrebbero costituire una lettura della Bibbia dal punto di vista di chi si identifica come lesbica.
L'autrice esplora l'instabilità della definizione di lesbica e del concetto di 'sensibilità lesbica', pur difendendo la necessità di mantenere l'identificatore 'lesbica', nonostante lo spostamento verso la terminologia 'queer'.
Sulla base di un'analisi delle diverse collocazioni sociali, economiche e religiose delle lesbiche, si propongono alcune strategie di lettura dell'ermeneutica lesbica.
Tali strategie, che non vanno viste come un movimento progressivo lineare, ma interconnesse, comprendono: l'ermeneutica del sospetto rispetto all'assunto implicito dell'eterosessualità, l'impegno all'appropriazione della tradizione, l'impegno alla decostruzione delle distinzioni binarie di sesso/genere e l' impegno a confrontarsi con la questione dell'autorità biblica.
L'autrice valuta le strategie utilizzate finora nella lettura lesbica delle scritture in vari contesti sociali, individuando quelle che possono garantire un maggiore rafforzamento alle lesbiche appartenenti a diversi contesti sociali e si confronta con alcuni testi biblici significativi per dimostrare come si possono usare queste strategie.
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I saggi raccolti applicano in modo critico i concetti della filosofia di Judith Butler ai temi del dibattito attuale su religioni e sessualità presentando letture queer della Bibbia, commenti sulla dottrina della chiesa, teorie sull'origine dei riti.
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Deana F. Morrow, Cast into the Wilderness: The Impact of Institutionalized Religion on Lesbians, "Journal of Lesbian Studies", Volume 7, Issue 4 November 2003, pp. 109-123
L'articolo chiama in causa l'influenza della religione ebraico-cristiana nel perpetuare l' ingiustizia sociale verso le lesbiche.
Si individuano i pregiudizi sessisti ed eterosessisti nella religione e si considerano le interpretazioni bibliche relative alla sessualità tra donne.
Si prendono in esame le posizioni sull'omosessualità sostenute dai principali gruppi religiosi in ambito ebraico e cristiano.
Dopo aver denunciato le terapie di conversione come strumento di oppressione delle lesbiche, si analizzano i meccanismi di trasformazione e rafforzamento religioso-spirituale e si presentano alcuni suggerimenti per interventi terapeutici con le lesbiche che hanno subito traumi religiosi.
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L'articolo identifica alcune delle questioni centrali dell' interpretazione della Bibbia da parte della comunità lesbica, gay, bisex e trans (LGBT), affermando che lo status della Bibbia come icona della mediazione della parola ispirata da Dio rende il suo ruolo centrale nei conflitti contemporanei.
Si esplora la posizione degli studi accademici nel dibattito culturale sul ruolo della Bibbia nei conflitti contemporanei legati alle questioni LGBT.
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Esaminando la dialettica tra decenza/indecenza ed esplorando la teologia della sessualità delle soggettività marginalizzate, il libro mette insieme teologia della liberazione, teologia queer, post marxismo e post colonialismo in una miscela esplosiva.
Il punto di partenza dell'autrice è che tutta la teologia, in modo cosciente o non cosciente, implica una prassi sessuale o politica, perchè la teologia si basa su riflessioni e pratiche provenienti da certe codifiche sociali che configurano la nostra visione cristiana della vita e da cui facciamo proiezioni mistiche sull' esperienza umana del sacro.
Secondo l'autrice in teologia e nella teologia rivoluzionaria è la discontinuità e non la continuità delle idee ad essere trasformativa, pertanto è fondamentale poter localizzare le aree escluse dalla teologia.
Perchè allora una teologia della povertà deve essere sessualmente neutra? Perchè una teologia dell'economia deve escludere il desiderio dei poveri?
Se la transizione dalla teologia della liberazione alla teologia postcoloniale è segnata dai temi dell' identita' e della coscienza, la transizione dalla teologia femminista della liberazione alla teologia indecente è segnata dall'onestà sulla sessualità.
La teologia indecente si basa sulla storie sessuali dei poveri, usando analisi economico-politiche per smascherare l'ideologia sessuale della teologia sistematica.
Tutta la teologia è un atto sessuale e i teologi indecenti sono chiamati a mettere in pratica una riflessione sessuale basata su una prassi di giustizia e di trasformazione delle strutture di oppressione economica e sociale.
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La raccolta di saggi comprende sia esposizioni teoriche generali della teoria queer che esegesi di singoli passi biblici e riflessioni critiche.
Non si propone soltanto l'esegesi dei passi biblici noti che riguardano l'omosessualità, ma si considerano molti altri testi biblici per esplorare a tutto tondo l'apporto della prospettiva queer alla lettura della Bibbia.
Gli autori sono specialisti diversi per formazione e soggettività : ebrei, cristiani, agnostici, donne e uomini, eterosessuali, gay e lesbiche.
Concludono la raccolta tre 'risposte critiche' provenienti da specialisti di diverse discipline che analizzano il ruolo della lettura queer della Bibbia in contesti più ampi.
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Le persone queer (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali) hanno una prospettiva sull'etica sessuale che sta al di fuori della norma culturale dominante. I saggi di questa raccolta partono da questa prospettiva proponendo nuove letture delle Bibbia a sostegno delle prassi di resistenza di gay, lesbiche, bisessuali e transgender.
Gli studi raccolti non si limitano ad interpretare in modo difensivo i cosiddetti 'testi del terrore' utilizzati da molte chiese cristiane per condannare le persone queer, ma propongono attualizzazioni di testi biblici che chiamano in causa le tematiche etiche in discussione nella comunità queer contemporanea.
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Secondo l'autrice il coming out è un prerequisito del 'camminare con Dio' di cui parla il profeta Michea.
L'autrice, rabbina ebrea ricostruzionista, argomenta come non sia possibile nessuna forma di santificazione del nascondere il proprio lesbismo, perché il 'camminare con Dio' richiede in ultima analisi l'affermazione pubblica della propria omosessualita'.
Considera la 'cospirazione del silenzio ', creata dalle lesbiche ebree che si nascondono, come un peso da portare per le lesbiche che sono uscite allo scoperto, che va a detrimento della vita di tutte le lesbiche.
Tuttavia questo peso va portato con umiltà e rispetto per quelle che vivono la propria sessualità con disagio verso se stesse o la propria famiglia.
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Secondo l'autrice vivere di nascosto la propria omosessualità è un modo di uccidere l'anima, costringendola all'asfissia per mancanza d'aria, confinandola ad una vita miserabile e a una morte terribile.
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La rappresentazione di Sion nel libro delle Lamentazioni è problematica per le lettrici: Sion è una donna che soffre per le umiliazioni inferte da una divinità vendicativa e rappresenta la colpa e la vergogna di Israele.
Benchè la metafora sia usata per umiliare la comunità religiosa maschile e portarla al pentimento, la figura femminile di Sion funziona come un capro espiatorio dietro al quale la comunità religiosa maschile si può nascondere.
La metafora è inoltre accompagnata da svariati stereotipi di genere e risponde ad un sistema di valori condiviso tra lettore e scrittore, che risulta offensivo e dannoso per la lettrice.
L'articolo espone gli aspetti di questa metafora problematici per le donne e si domanda come leggere il libro delle Lamentazioni in un modo che non sia nocivo all'integrità delle donne.
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Il testo approfondisce cosa significa appartenere sia alla comunità lesbica che alla comunità ebraica, suggerendo modalità di riconciliazione tra questi due elementi apparentemente discordanti. L'autrice presenta nuove interpretazioni della Torah, affiancandole alle letture tradizionali che proibiscono l'omosessualità, per sostenere che le lesbiche fanno parte a tutti gli effetti della tradizione ebraica.
Partendo dall'esame di alcuni passaggi della Scrittura e mettendo in evidenza testi che presentano le lesbiche ebree come modelli di un nuovo canone culturale, l'autrice mostra come la voce delle lesbiche possa essere integrata nell'esperienza ebraica.
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La raccolta di saggi risponde a due intenti: uno trasgressivo, che sfida l'autorità della Bibbia e oppone resistenza a coloro che leggono la Bibbia con una prospettiva ideologicamente ristretta, l'altro orientato all' appropriazione, che invita a ritrovare nella Bibbia figure di riferimento per la spiritualità di gay e lesbiche e strumenti per restituire dignità e sacralità all'esistenza gay e lesbica.
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L'autrice focalizza l'attenzione sull'amore tra Ruth e Noemi invece che sul legame tra Ruth e Booz, sostenendo che il libro di Ruth è una fonte importante di riconoscimento dell'amore lesbico nella storia dell'ebraismo.
Oltre a presentare la storia di Ruth e Noemi come un modello di amicizia che supera le barriere di età, appartenenza etnica e tradizione religiosa, che comprende l'impegno a mantenere le reciproche relazioni familiari e a crescere i figli insieme, l'autrice invita a 'leggere tra le righe del testo' e ad immaginare Ruth e Noemi come amanti.
Nel proporre tale lettura l'autrice sfida a superare il presupposto implicito dell'eterosessualità delle protagoniste del racconto biblico e si chiede se l' interpretazione del testo in chiave lesbica non possa essere vista come segno di accoglienza verso le lesbiche.