L’Istituto di Scienze Sessuali di Berlino

22 settembre 2004, Ompo n. 186 (luglio 1997) e Guidemagazine, febbraio 2004

Pierre Najac
1931

Introduzione

 

A Berlino esiste una organizzazione unica al mondo, l’Istituto di scienze sessuali[1]. Tale Istituto è situato in uno dei più bei quartieri della città, “In den Zelten 10 un 9a”, vicino al ridente Tier Garten, a qualche minuto dai famosi tigli e dalla Porta di Brandeburgo.

 

È stato fondato nel 1919 dal Dr. Magnus Hirschfeld, allo scopo di studiare tutte le questioni che riguardano la sfera sessuale.

 

Com’è stato provato dalle ricerche di Freud e dai recenti lavori di numerosi studiosi, la sessualità è un mondo prodigiosamente complesso: essa condiziona interamente la nostra vita di uomini e quella degli animali e dei vegetali.

Questa s’impone a noi dal primo istante del concepimento e presidia e regna sovrana sulla nostra formazione tipologica: è uno degli elementi essenziali della nostra costituzione e del nostro temperamento; da essa dipendono anche il nostro sviluppo morfologico, il nostro funzionamento fisiologico ed il nostro comportamento psicologico.

Il problema della sessualità è vasto come il mondo, e se ne conoscono solo le caratteristiche esteriori. Non vi è nulla di più legittimo, di conseguenza, che studiarne il gioco reciproco degli elementi multipli dai quali è costituito.

 

Essendo quindi attratto dallo studio della personalità umana e vivamente interessato ai segni esteriori che ne rivelano le fondamenta (tipologia, fisionomia, chirologia, grafologia, ecc.), ho ottenuto, grazie alla benevolenza del Dr. Hirschfeld, non solo l’autorizzazione a lavorare nell’Istituto, ma anche ad assistere alle visite del suo primario aggiunto, il Dr. Abraham.

Questi è un osservatore estremamente attento nonché un medico di gran merito ed un uomo profondamente buono: a poco a poco ho fatto amicizia con lui, ed è nel suo studio che ho appreso quel poco che so.

Per più di un anno ho visto sfilare dinanzi a me ed in sua istruttiva compagnia, centinaia di casi sessuali, più strani che vari, traendone vantaggio per i miei studi. Ho preso appunti sotto dettatura del mio maestro, ho interrogato io stesso i pazienti, ho chiesto loro dei campioni della loro scrittura, ho scattato foto dei soggetti più singolari.

Questa ricca documentazione servirà di base all’opera che sto preparando: Gli anormali sessuali, la loro tipologia e la loro grafia.

È dunque per conoscenza di causa che posso parlare dell’Istituto Berlinese di scienze sessuali.

Il personale medico

Il Dr. Hirschfeld, gran maestro della scienza sessuale, abita nell’Istituto e lo dirige con la collaborazione di altri tre medici: i dottori Abraham, Lévy-Lens e Schapiro.

Il Dr. Abraham, che ho appena nominato, è il suo primo assistente. Anch’egli vive nell’Istituto e vi riceve ogni giorno, dalle 11.00 alle 14.00 e poi dalle 16.30 alle 19.00, i pazienti che vi si presentano.

Egli studia personalmente le questioni sessuali riguardanti l’omosessualità maschile e femminile, la pedofilia (amore per i fanciulli), la gerontofilia (amore per le persone anziane), il sadismo, il masochismo, il feticismo, l’antifeticismo, l’esibizionismo, il travestitismo, il civestitismo, il narcisismo (automonosessualismo), i triangoli amorosi, la zoofilia, l’ermafroditismo ecc.

Egli dirige i suoi pazienti tramite la collaborazione dei colleghi.

Il Dr. Lévy-Lens è in un certo senso il chirurgo dell’Istituto. Si occupa in particolare della castrazione di certi esibizionisti, dell’ablazione dei seni, di raschiamenti [2], di operazioni di chirurgia plastica, delle malattie delle donne eccetera.

Da’ inoltre alle interessate dei consigli sui mezzi anticoncezionali da seguire per evitare una gravidanza.

Il Dr. Schapiro, di nazionalità elvetica, si è specializzato nello studio approfondito della forza genetica: infatti, si occupa dei casi d'impotenza maschile, di frigidità femminile, di ipoerotismo, di ipererotismo e, all’occorrenza, delle malattie veneree.

Rapporti dell'Istituto con la Giustizia

I Dottori Hirschfeld e Abraham vengono frequentemente consultati, come esperti, dai magistrati incaricati di giudicare i delitti o i crimini passionali: corruzione di minori, esibizionismo, omosessualità, omicidi. Entrambi depongono spesso in corte d’assise, e non soltanto a Berlino, ma in tutta la Germania.

Anche la maggior parte dei delinquenti che sono stati colti sul fatto dalla polizia per questioni sessuali vengono indirizzati all’Istituto, allo scopo di ottenere delle dichiarazioni mediche attestanti che, per tali atti, essi sono caduti in preda a degli impulsi irresistibili e che, quindi, non ne sono responsabili. Ogni caso viene esaminato con un’attenzione scrupolosa.

Quei colpevoli che non subiscono la prigione preventiva vengono tenuti, spesso per diverse settimane, in osservazione presso l’istituto, il quale è sempre pronto ad accoglierli come se fossero dei veri e propri pensionanti poiché questi si trovano a vivere in una cornice allegra e in un’atmosfera comprensiva, nella calma morale e in quel riposo fisico che viene richiesto dal loro stato fisiologico.

I prezzi sono molto abbordabili: variano dai 50 ai 75 franchi al giorno che comprendono le cure, l’alloggio, i pasti e il servizio.

Il Dr. Hirschfeld ed il Dr. Abraham rilasciano spesso dei certificati ad alcuni individui tormentati, orientati nettamente verso il travestimento dalla loro sessualità.

Questi psicoterapeuti fanno un’opera caritatevole attestando che l’angoscia di cui soffrono tali ansiosi può essere fortemente attenuata dall’effettuare un cambiamento di nome di battesimo e dal portare in pubblico gli abiti dell’altro sesso.

La polizia tedesca tiene allora conto di queste dichiarazioni: si autorizzano gli uomini ad usare un nome di battesimo femminile e a portarne anche le vesti; permette alle donne di scegliersi un nome di battesimo maschile e di vestirsi come uomini.

L’Istituto Hirschfeld è un'istituzione scientifica e filantropica, com’è stato compreso e detto dal signor Georges Iman nel suo giudizioso articolo pubblicato al riguardo su "La Liberté" del 6 giugno 1931.

Eminenti medici di numerose capitali sono corrispondenti dell’Istituto Hirschfeld.

Il Museo dell'Istituto

L’Istituto possiede un museo tra i più curiosi, “la più bella collezione al mondo di tutti gli accessori che gli uomini - e le donne - hanno inventato per stuzzicare la possessione” [3].

È lì che si possono ammirare i ritratti degli omosessuali più famosi.

Numerose foto mostrano i caratteri primari e secondari della sessualità: i caratteri primari sono quelli che appaiono al momento della nascita (gli organi genitali); mentre quelli secondari sono quelli che si manifestano nel periodo della pubertà (evidenziati dal sistema pilifero, dallo sviluppo dei seni, dall’allargamento del bacino, ecc.).

Altre fotografie rappresentano un gran numero di tipi anormali: corpi maschili con forme femminee, o corpi femminili con particolarità maschili (viso energico, barba, muscolatura forte, seni piatti, fianchi stretti, lineamenti duri, ecc.).

Queste foto servono ad illustrare le quattro parti della teoria intersessuale del Dr. Hirschfeld: la prima parte concerne gli ermafroditi (caratteri primari misti); la seconda riguarda gli androgini (caratteri primari ben delineati, caratteri secondari misti); la terza concerne gli omosessuali di entrambi i sessi (corpi normali con psiche invertita); la quarta riguarda i travestiti che sentono di possedere anime maschili o femminili in corpi femminili o maschili.

Numerose altre riproduzioni in cera sono ancora più interessanti da esaminare.

Insieme a quelle che rappresentano diversi tipi di ermafroditi o di feti nei diversi stadi di gravidanza, uno spaccato anatomico merita particolare interesse. È composto da un corpo maschile che possiede allo stesso tempo un pene visibile, una matrice, due tube e due ovaie. Questi organi sono quelli di un uomo sposato che ha lasciato la sua eredità ai figli escludendo la consorte.

Al momento della sua morte, la vedova ha dichiarato che il marito era mal conformato, che non aveva affatto i testicoli, che non era stato il padre dei suoi figli e che aveva diritto, in conseguenza di ciò, a rivendicare l’eredità del defunto.

Le affermazioni di questa donna erano così nette e precise che la giustizia ha prescritto l’autopsia del cadavere, che ha permesso di scoprire un doppio sistema genitale in questo essere anormale.

Nel museo si possono ammirare ancora altri oggetti di feticismo, specialmente numerosi piccoli stivali, alcuni apparecchi che permettono agli uomini impotenti di raggiungere l’erezione. “Ve n’è uno, un astuccio forato”, ci racconta ancora Louis Royer [4], “che permette al signore di buona volontà ma dalle forze in declino d’insinuarsi più a fondo nel cuore della propria amata. Così potrà immaginarsi, stringendola tra le sue braccia, di essere lui il motivo di soddisfazione dell’amata”.

Poi c’è una vetrina con degli oggetti insoliti, seni finti e vagine artificiali che servono agli uomini che si abbigliano come donne.

Una di queste vagine è fatta di caucciù, ed ha un tubicino che permette l’immissione di aria al suo interno. Una tasca sull’apertura è destinata a ricevere il pene e quel che ne fuoriesce.

Un’altra ancora di queste vagine, contenuta in un recipiente ed immersa nell’alcol, è stata fabbricata con uno stomaco di vacca. Le “cocottes maschili” che fanno uso di questi organi, li fissano sul proprio corpo per mezzo di cordoni o cinture.

Così agghindate, queste si presentano ai loro clienti di schiena, nella posizione a quattro zampe. L’illuminazione della stanza sarà tra le più discrete, la nudità totale verrà rifiutata e il tempo delle effusioni limitato: l’illusione, a questo punto, sarà completa.

Dentro a degli armadi a vetri vi sono degli attaccapanni a forma di verga, diversi modelli di godemichés [5], dei bocchini di sigaretta su cui sono raffigurati organi genitali, e molti soprammobili osceni.

Si possono ancora ammirare dipinti e disegni sadici, una frusta e delle corde con nodi utilizzati da masochisti, enormi incisioni cinesi e giapponesi molto suggestive, che gli asiatici mettono sul letto dei novelli sposi per istruirli ed eccitarli.

E ancora, vi sono libri, opuscoli, almanacchi galanti di diversi paesi e di diversa specie.

Questo curioso museo possiede anche un assortimento di capotes anglaises [6]. Alcuni di questi possiedono all’estremità delle ampolle, altri piccole mani e piccoli piedi diversamente colorati. Altre ancora sono circondate da festoni dentellati per meglio eccitare le parti sessuali femminili.

A pianterreno si trova una collezione assai ricca di prodotti farmaceutici anticoncezionali, e anche delle spugne, dei pessari, alcuni in nickel, altri in avorio o in caucciù, che servono ad impedire l’entrata degli spermatozoi nell’utero.

La biblioteca

La biblioteca dell’Istituto è molto fornita dal punto di vista sessuale. Louis-Charles Royer, nel suo L’amore in Germania, alla pagina 31 narra: “Otto grandi muri sono tappezzati da pesanti volumi. Vi è in essi tutto quanto l’uomo abbia osservato, immaginato riguardo al desiderio, alle sue manifestazioni e alle sue conseguenze”.

Il "Fragebod"

Un’altra particolarità dell’Istituto Hirschfeld è il questionario psico-biologico che viene sottoposto a ciascun paziente che si presenta, pregandolo di rispondere in modo molto esatto alle centotrentasette domande che in esso sono formulate.

Questo ha la forma di un opuscolo ed è diviso in cinque parti.

Dopo qualche domanda preliminare, s'interrogano i pazienti sulla loro ereditarietà (domande 1-18), sulla loro infanzia e giovinezza (domande 19-38), sulle loro caratteristiche corporali (domande 39-62), sulle loro caratteristiche psichiche, intellettuali e affettive (domande 63-93) e, infine, sulle loro tendenze sessuali (domande 94-137).

Sono in tutto diciassette pagine di testo e trentuno in bianco, destinate a ricevere le risposte degli interessati.

Le domande poste ai pazienti sono molto complete e precise.

Ecco alcuni esempi:

Domanda 34: Avete mai provato durante la vostra infanzia, prima della pubertà, delle forti impressioni sessuali? Di che tipo? Avete mai visto, quando eravate bambini, degli esseri umani o degli animali mentre avevano rapporti sessuali tra di loro?

 

Domanda 35: Vi lasciate mai andare all’ipsazione [7], ovvero alla soddisfazione raggiunta per mezzo dell’onanismo? Quando avete cominciato a masturbarvi? Come mai avete contratto tale abitudine? Vi siete stati spinti da persone della vostra età o di età differente, da persone del vostro medesimo sesso o di sesso differente? Fino a quale età, con quali intervalli e rappresentazioni mentali e in che modo vi siete masturbati? Se siete una donna, per mezzo di carezze esterne o tramite l’introduzione nel vostro corpo di oggetti estranei? Avete mai lottato contro tale tendenza? Se sì, con quali mezzi (voti, preghiere, ecc.).

 

Domanda 38: A che età avete avuto per la prima volta dei rapporti sessuali? In quale circostanze avete fatto l’amore per la prima volta?

 

Domanda 99: Su quali sensazioni si basa l’attrazione esercitata da certe persone che appartengono al sesso che preferite?

a) su impressioni visive: Qual’è la parte del viso o del corpo che ritenete essere la più bella? Vi eccita di più un corpo nudo o seminudo?

b) su impressioni uditive: la voce della persona che vi piace ha un effetto speciale su di voi?

c) su impressioni tattili: le pelli dolci e gonfie esercitano su di voi un’attrazione particolare? O ad esse preferite una muscolatura dura e rugosa?

d) su impressioni olfattive: venite respinti o affascinati dall’odore particolare che emettono i corpi di certe persone? La traspirazione di alcune parti del corpo umano gioca un ruolo importante per voi?

e) su impressioni esclusivamente spirituali: quanta importanza hanno le qualità del carattere, dell’intelligenza e della volontà?

 

Domanda 112: Quante volte al giorno, alla settimana o al mese, in media, avete soddisfatto o soddisfate i vostri istinti sessuali? L’orgasmo viene raggiunto rapidamente, lentamente o prematuramente?

 

Domanda 113: Qual’è il modo di fare l’amore che più aggrada i vostri gusti? Vi è una posizione che vi piace più delle altre? Nell’atto sessuale la vostra condotta è piuttosto maschile e attiva, o femminile e passiva? Preferite stare sdraiati sul dorso (succubus, sotto), o posizionarvi al di sopra del corpo del partner (incubus, sopra)?

 

Domanda 116: Quando fate l’amore, avete bisogno di rappresentarvi, in aiuto alla vostra immaginazione, una persona diversa da quella con cui giacete?

 

Domanda 117: Il vostro istinto sessuale vi guida invariabilmente verso le persone di un solo e dello stesso sesso, o verso i due sessi indistintamente (bisessualità)? Nel caso della bisessualità, vi sentite attratto nello stesso modo dai due sessi o ne preferite uno all’altro? Se sì, quale?

 

Domanda 118: Vi siete mai sentiti attratti da persone che non avevano ancora raggiunto la piena maturità sessuale (pedofilia, amore per i bambini)?

 

Domanda 119: Avete mai amato persone anziane (gerontofilia)?

 

Domanda 120: Avete mai avuto il desiderio di infliggere alle persone che amate umiliazioni psichiche, dolori corporali, castighi diversi, vere brutalità (sadismo)?

 

Domanda 121: Provate il desiderio di ricevere voi stesso, dalle persone che amate, trattamenti simili (masochismo)?

 

Domanda 122: Provate una passione preponderante per certe parti del corpo umano (capelli, mani, piedi, efelidi, ecc.), o per certi abiti (biancheria intima, scarpe, guanti, uniformi, ecc.), o per certi materiali (pellicce, velluti, seta, cuoio, vernice, ecc.) (feticismo)? Quali parti del corpo o quali oggetti preferite?

 

Domanda 123: Vi sono alcune parti del corpo o degli abiti particolari che vi ispirano un violento disgusto (antifeticismo)? Se si, quali sono queste parti del corpo o tali abiti?

 

Domanda 124: Vi sentite portato a mostrarvi nudo (esibizionismo)? In caso affermativo, dove di preciso? Quando? In che modo? Per quali motivi? Davanti a chi? Attirate volentieri gli sguardi su di voi?

 

Domanda 125: Vi eccita portare i vestiti dell’altro sesso (travestitismo)? Cosa provate in quel momento?

 

Domanda 126: Il portare alcune cose che fanno parte dell’abbigliamento maschile o femminile vi eccita in modo particolare? Amate, ad esempio, portare i vestiti di persone giovani, oppure abiti che s'indossano normalmente per talune professioni (civestitismo)?

 

Domanda 127: Siete innamorati del vostro corpo (narcisismo o autosessualismo)? Fate volentieri, per voi stessi, dei movimenti di danza davanti allo specchio?

 

Domanda 128: Provate il desiderio di guardare le altre persone mentre fanno l’amore (voyeurismo)?

 

Domanda 129: Siete sessualmente eccitati nel fare l’amore in tre (triangoli amorosi)? Se sì, indicate in che modo.

 

Domanda 130: Siete mai stati sessualmente eccitati da animali (zoofilia)? Siete attaccati affettivamente agli animali?

 

Domanda 131: Avete una particolarità sessuale che non sia stata menzionata nel questionario?...

e così via.

 

L’Istituto possiede svariate migliaia di tali questionari interamente compilati. È una documentazione di prim'ordine, di una varietà e ricchezza incomparabili.

Le opere del Dr. Hirschfeld sono tra le più interessanti nel campo poiché si basano sui casi assai numerosi da lui stesso esaminati in modo scientifico con l’aiuto dei suoi collaboratori.

I pazienti dell'Istituto

I pazienti che s’incontrano all’Istituto appartengono, per la maggior parte, alle differenti categorie sessuali enumerate nel questionario psicobiologico del quale abbiamo già parlato.

Gli omosessuali, le lesbiche, i travestiti, gli esibizionisti e gli infantilisti sono coloro che s’incontrano più di frequente da queste parti.

Dedicheremo qualche altra riga sui casi più tipici. Cominciamo dai travestiti.

 

Vi sono talvolta degli uomini che possiedono organi genitali maschili normali, ma che hanno una mentalità nettamente femminile.

Secondo l’espressione di un loro rappresentante, “solo il corpo è maschile, ma l’anima è interamente femminile” [8].

I loro gusti, le loro attrattive, la loro psiche e il loro comportamento sono quelli tipici del gentil sesso.

D’altro canto ci sono delle femmine metatrope [9] ben costituite dal punto di vista anatomico, che si vestono da uomo.

Queste portano, naturalmente, i capelli tagliati corti.

Ve ne sono alcune che posseggono il desiderio di farsi defemminilizzare, ovvero di farsi togliere i seni e l’utero.

Questo è il caso della signorina G. B., studente berlinese di medicina. Ho chiacchierato con lei all’Istituto. Ella porta abitualmente degli abiti maschili. Per niente prevenuto, all’inizio l’avevo scambiata per uno studente.

Una delle mie ovaie è incompleta”, mi ha riferito, “l’altra è molto grande e ci si chiede se non possa essere una sorta di testicolo”.

La mentalità di questi individui è imprevedibile: gli uomini che credono di possedere un’anima femminile trovano talvolta del tutto naturale amare altri uomini, e le donne dalla psiche maschile trovano non meno naturale l’amare altre donne.

 

Tali deviazioni dell’istinto sessuale spiegano, forse in parte, il gran numero di omosessuali maschi e di lesbiche esistenti in Germania e altrove.

Il Dr. Lévi-Lens mi ha detto che in Germania vi sono, approssimativamente, un milione di invertiti, e che nella sola Berlino ci sono almeno ventimila coppie costituite esclusivamente da donne.

La raccolta di dati da me effettuata conferma l’esattezza di queste informazioni. Queste cifre coincidono, per quel che riguarda gli omosessuali, con quelle che sono state date al Dr. Hesnard dal Dr. Hirschfeld. Secondo lui vi è “tra i berlinesi, un omosessuale ogni trenta di sessualità normale[10].

Al presidio della polizia di Berlino ho appreso che in questa città vi sono tremila uomini che si travestono da donna.

Prima della guerra [11] la polizia ha rilasciato a questi travestiti carte d’identità menzionanti i nomi di battesimo femminili che si erano scelti. Al giorno d’oggi, la compilazione di tali attestati è stata modificata. Ne ho visto uno così formulato: “Il Sig. X..., nato a..., il..., residente a..., esercitante la professione di..., è riconosciuto dalla Polizia come un portatore di abiti femminili”.

In mezzo a tali travestiti si trovano, insieme a individui che vivono di prostituzione, esseri del tutto normali, istruiti, colti, liberi professionisti, assolutamente non omosessuali, a volte sposati con prole.

 

Eccone due esempi:

Un tenente di vascello in servizio presso la marina da guerra di una potenza straniera, ha trascorso all’Istituto Hirschfeld l’intera durata del suo congedo ufficiale al solo proposito di potersi vestire da donna.

Era di natura dolce, benevolo ed amabile. Ed era grottesco con la sua parrucca, i suoi orecchini, i braccialetti, il seno finto, i suoi abiti ed il suo abbigliamento intimo femminile.

Il secondo caso cui ho assistito con i miei stessi occhi è ancora più curioso, e riguardava un direttore di scuola pubblica, sposato e padre di due figlie adulte.

Quest’uomo, che non poteva evidentemente vestirsi da donna nella cittadina in cui esercitava il suo insegnamento, ha passato dieci giorni all’Istituto per potersi travestire.

Possedeva un aspetto talmente maschile, con quel suo collo taurino, la voce forte e quelle grandi mani che, vestito da donna, era ancora più ridicolo dell’ufficiale di marina nominato in precedenza.

C’è un fatto particolare: questo direttore di scuola possiede un carattere così difficile e scontroso quando è abbigliato da uomo al punto tale che la moglie e i figli lo incitano spesso a travestirsi, nell’intimità, per poter alfine ottenere la pace in famiglia. Solo allora quest’uomo diventa molto dolce e affascinante.

 

Ma vi sono altri travestiti che non si accontentano così facilmente. Parlerò di coloro che provano una profonda avversione per i loro organi genitali, al punto da essere spinti a farseli asportare dai chirurghi tedeschi.

Tale è il caso del signor E., abitante a Berlino, pittore professionista, che si traveste da donna da vent’anni e che ha spinto il suo desiderio al punto di farsi asportare i testicoli il 6 gennaio del 1929. Ma tale castrazione parziale non è stata sufficiente. Il 14 novembre dell’anno successivo si è fatto asportare anche il pene.

Il caso del signor Rudolf R., attualmente conosciuto da tutti con il nome di Madame Dora R., è ancora più significativo. Eccone la storia.

 

Tale individuo, omosessuale e travestito, è nato il 16 aprile del 1882. Ha sempre avuto orrore dei suoi organi genitali maschili. All’età di sei anni ha provato a legarli in mezzo ad un nodo scorsoio che ha poi tirato con tutte le sue forze.

Più avanti nel tempo ha portato una benda per coprirli e non vederli più. Anni dopo ha cominciato a vestirsi da donna. Non si è mai sposato e lavora come cuoca nel ristorante Kempiski a Berlino. L’odio (e questa non è un’espressione troppo forte per descriverlo) che tale invertito prova per il suo sesso l’ha volontariamente portato a farsi castrare. Il 22 maggio 1923 si è fatto asportare i testicoli, e il 31 marzo 1931 si è fatto togliere anche il pene dal Dr. Gohrband. “Grazie a questa operazione”, mi ha detto Dora, “ho ottenuto la felicità dell’anima. La mia castrazione ha esaudito tutti i sogni che avevo sin da bambino”.

No. Non proprio tutti, aggiungerei io. Successivamente Dora si è fatta impiantare, nella sua stessa carne e sempre dal prof. Gohrband, una vagina artificiale. Questa operazione ha avuto luogo sotto i miei occhi, il 22 maggio 1931, alle 11 del mattino, stavolta non all’Istituto Hirschfeld, ma all’Ospedale Cittadino di Berlino. Sia io che il Dr. Abraham abbiamo assistito all’operazione.

Naturalmente, il paziente è stato addormentato. Il Prof. Gohrband gli ha fatto una piccola incisione tra l’uretra e il retto, all’interno della muscolatura del perineo (Damm Bindegewebe).

Aiutato dalle sue dita e da altri piccoli strumenti, ha inciso le carni ad una profondità di undici centimetri, ed ha inserito della garza in questa apertura, dalla quale non usciva molto sangue. Dopodiché il medico ha prelevato, dalle cosce del paziente operato, delle lunghe e larghe strisce di pelle, senza alcun frammento di carne. Questo prelievo è stato fatto con un’abilità tale che solo qualche piccola gocciolina di sangue ha macchiato le sue cosce. Tali strisce di pelle sono state arrotolate su di un cilindro di caucciù in tessuto poroso, preparato in precedenza, che misura tre centimetri di lunghezza per due e mezzo di larghezza. Al centro del cilindro è stato fissato un bastoncino.

È stata poi messa a contatto la facciata esterna della pelle con il caucciù, mentre la parte viva ha aderito alle pareti interne della vagina artificiale. Un’infermiera ha spennellato costantemente questa parte di pelle sul cilindro con una soluzione a base di sale di cucina mantenuta a temperatura corporea. Una volta che il cilindro di caucciù è stato completamente ricoperto di pelle, il Prof. Gohrband ha ritirato dall’apertura fatta nel corpo di Dora la garza introdotta in precedenza, sostituendola con il cilindro. Questo trapianto è perfettamente riuscito. La pelle delle cosce dell’operato riveste la cavità in cui si trova il cilindro, ed impedisce la saldatura delle pareti.

Altre operazioni consigliate o praticate all'Istituto

Vi è un’altra operazione praticata senza difficoltà a Berlino sugli esibizionisti che la richiedono. Si asportano loro i testicoli al fine di sopprimere quell’organo il cui funzionamento endocrino li porta irresistibilmente a mostrare le loro parti sessuali in pubblico. Tale operazione ha sempre un buon esito, affermano all’Istituto, quando gli esibizionisti sono allo stesso tempo delle persone infantili.

Grazie alla grande disponibilità del Dr. Lévy-Lens ho anche assistito a due castrazioni di questo tipo. È un’operazione molto semplice: si estraggono i testicoli, lasciando interamente al paziente lo scroto ed il pene.

Sono poco frequenti, invece, le ovaritomie. In effetti, le ovaie sono molto utili alle donne per cui non se ne possono privare senza una necessità particolare. Nel caso in cui i medici ritengano che una donna non possa avere figli, questa viene munita senza difficoltà, anche all’insaputa del marito, di uno dei pessari di cui abbiamo già parlato.

 

Per rendere gli uomini sterili, si tagliano semplicemente i loro condotti spermatici, senza privarli di alcun organo. Possono ancora avere erezioni, anche se le loro eiaculazioni non si compongono più della secrezione prostatica portatrice di spermatozoi.

I medici non effettuano volentieri operazioni del genere, e non perché siano pericolose, ma perché gli uomini sono mutevoli e spesso, un giorno, si pentono di essersi sottoposti a tali sterilizzazioni. Al fine di prevenire tutti gli eventuali reclami, i chirurghi esigono delle dichiarazioni scritte, con le quali non si assumono più alcuna responsabilità. Il più delle volte i pazienti si accontentano di farsi fare delle iniezioni calmanti.

Secondo il Dr. Schapiro, la frigidità può essere provocata da due cause, una organica e l’altra psichica. Si hanno quindi due tipi di cure, una a base di ormoni, l’altra tramite psicanalisi ed ipnosi. Spesso i due trattamenti vengono combinati fra di loro.

I ritrovi per omosessuali di Berlino

Moltissimi travestiti battono il marciapiede e ricorrono alla prostituzione per vivere. Si riuniscono di solito in ritrovi o in locali speciali. Lì adescano i passanti, come se fossero vere prostitute donne.

È al Mikado che ho conosciuto il famoso travestito Vicki Hardy, del quale pubblico anche la fotografia.

Quest’uomo è sempre vestito da donna, parla bene francese, e vive di prostituzione.

Gli ho domandato che cosa accadeva di preciso quando i suoi clienti si accorgevano che avevano a che fare con un uomo e non con una donna. “Pagano per la sorpresa”, mi ha risposto ridendo. E davanti al mio stupore, ha proseguito: “Quando degli uomini mi abbordano per la strada, io non li inganno sul mio sesso, non dico loro che sono una donna. Sono loro i responsabili dell’equivoco. A quel punto non gli resta che pagare e andarsene, ed è quel che fanno di solito”.

E qui non parlo dell’Eldorado, sulla Lutherstrasse, una delle strade più frequentate di Berlino. È un caffè-concerto d’infimo ordine per stranieri, nel quale gli artisti, secondo Royer, sono dei signori vestiti da donna.

E come l’autore di Amore a Berlino, ho assistito anch’io allo spettacolo di Hansi Sturm, solido vegliardo dell'Ottocento, sposato e padre di due bambini, che con una deliziosa voce da donna cantava l’aria principale di Sansone e Dalila.

Ritrovi berlinesi di lesbiche

A Berlino, inoltre, esistono dei luoghi frequentati esclusivamente da donne lesbiche. Maly und Igel è uno dei templi sacri delle sacerdotesse tedesche di Saffo. È il più inaccessibile dei club lesbici di Berlino. Gli uomini e gli stranieri non vengono fatti entrare. Senza il Dr. Abraham non l’avrei mai potuto visitare.

L’arredamento è civettuolo, e le donne che lo frequentano sono eleganti e raffinate. Le luci soffuse si accostano alla delicatezza delle tinte del luogo. Vi sono quadri deliziosi e provocanti, e le donne si sentono perfettamente a loro agio. Il buffet è saporito e sostanzioso.

Vi sono poltrone in cui si sprofonda, dalle molle molto dolci... sono talmente grandi che ci si potrebbe stare in due... e quel suono di pianoforte è così sentimentale...

Un altro locale femminile, il club Violetta, è situato al pianterreno di un palazzo, all’altezza del civico 72 della Kommandantenstrasse. La cosa più divertente è che al primo piano dello stesso palazzo si trova anche un club maschile, lo Zauberfloete (“Il Flauto Magico”), ché in quei posti certe cose sono chiamate con nomi... galanti!

A pianterreno possono entrare solo le lesbiche. Il primo piano è riservato agli omosessuali maschi. È solo grazie al Dr. Abraham che ho potuto passare una mezz’oretta con le allegre “violette” berlinesi.

Da mia cognata, al numero 13 di Marburgerstrasse, è un altro bar-sala da ballo frequentato da lesbiche, ed è aperto al pubblico.

 

Il giornale degli omosessuali si chiama "Das Freundschaftsblatt", (“Il foglio dell’amicizia”), mentre la testata dei travestiti è "Das 3 Geschlecht " (“Il terzo sesso”).

Le donne con gli stivali per i masochisti

Secondo Freud, il masochismo è una delle passioni sessuali più comuni e più importanti.

Consiste essenzialmente nel gioire delle umiliazioni, delle sottomissioni e delle sofferenze alle quali si sottopone volontariamente la vittima.

 

A Berlino, le donne con gli stivali che si incontrano ogni giorno da Ka De We, all’angolo fra la Tauentzienstrasse e la Passauerstrasse, in orario compreso tra le 22 e le 2 o le 3 del mattino, sono preposte a questo genere di esercizi.

Alti ed eleganti stivali modellano in modo ammirevole le loro gambe. Questi stivali, molto costosi, sono fatti in cuoio di diversi colori: rosso vivo, blu, verde chiaro, viola, oro, argento.

È impossibile per queste peripatetiche”, ci narra Louis Royer, “poter essere ignorate dai loro ammiratori, amanti di femmine passionali, vista la loro tenuta”.

La loro fisionomia non ha niente di femminile. Al contrario, i loro tratti possiedono qualcosa di particolarmente duro ed il loro volto esprime, nello stesso momento, oltre al vizio anche la cattiveria, spesso mista a crudeltà.

La loro voce è bassa ed imperiosa. Il loro sguardo è carico di disprezzo, di brutalità. La bocca senza espressione è cattiva, l’andatura brusca, i gesti autoritari. Se entrerete nella camera di tortura di queste megere, vi ordineranno subito di spogliarvi.

Inoltre, possiedono una collezione di oggetti assai singolari...

V’è un tavolo quadrato, di quaranta centimetri di lato, munito di numerose e dure viti di un buon centimetro di altezza. Man mano che qualcuno vi si siede sopra, queste viti penetrano nella carne, più o meno profondamente, a seconda del peso del corpo.

Vi sono delle fruste di diversa specie, che hanno nodi ed estremità piombate, fatte con delle corde, o meglio, con delle corregge di cuoio.

 

Queste donne posizionano su due sgabelli una tavola nera della lunghezza di un uomo forata in più punti: due aperture sono per i piedi e due per i gomiti. Il paziente vi si stende sopra, dalla parte del ventre oppure supino, al fine di ricevere un buon numero di frustate.

Vi sono anche manette, catene per le caviglie, cinghie chiodate per il corpo, selle e speroni morbidi: il cliente si mette a quattro zampe e la donna con gli stivali fissa la sella sul dorso del masochista, vi monta sopra e lo sperona fino a che non vede il sangue, insultandolo e frustandolo.

Questi giochetti costano da 20 a 40 marchi, per una seduta di circa mezz’ora. Le donne con gli stivali possiedono proprie schiave, sia per soddisfare i loro gusti sadici che per procurare piacere a certi masochisti sadici. Queste “schiave” sono, in genere, delle povere ragazzette, delle commesse di negozio, e soprattutto delle adolescenti viziose e disoccupate. Per 10 o 20 marchi supplementari, la “schiava” si spoglia e riceve personalmente persone intenzionate a somministrare diversi tipi di trattamenti crudeli.

 

Sia quando sono mascherate da Eva, che quando passano tutta la notte con un cliente, le donne con gli stivali non si sfilano mai le loro belle calzature, in segno della loro specialità professionale.

Dopo aver fatto “soffrire” un uomo, queste megere ritornano sul marciapiede per attendere nuovi amatori di sevizie. Alcune di loro ne sfiniscono anche tre o quattro per notte.

 

A Berlino esiste ancora un’altra categoria di prostitute. Queste si stendono completamente nude sul dorso e poggiano sul loro corpo un pezzo di vetro rettangolare in modo che i loro clienti, stando sopra al loro corpo, agiscono come se questo vetro fosse un W. C.

Altri anormali riescono a possedere i loro partner sessuali solo se questi sono sdraiati dentro una vera bara.

Questo lugubre accessorio accresce le loro possibilità riproduttive.

Vi è inoltre chi s'impicca parzialmente per ottenere l’erezione desiderata.

 

Come abbiamo già detto, la sessualità è un mondo estremamente vasto. Soltanto coloro che la studiano nell’insieme delle sue manifestazioni ne capiscono alla base l’importanza primordiale.

 

In quanto alle perversioni, non c’è più nulla che possa stupire. A poco a poco si è portati a pensarla come Freud, ovvero che “la predisposizione alla perversità non è qualcosa di raro e di eccezionale, ma è parte integrante della normale costituzione dell’individuo[12].

 

Nessuna scuola è migliore dell’Istituto Hirschfeld per mitridatizzare [13] un uomo su tutto quello che si può apprendere su questo appassionante argomento.

 

Berlino, giugno 1931

[2] Aborti provocati tramite il raschiamento della porzione dell’utero in cui si trova il feto o, in generale, intervento chirurgico che consiste nel raschiare un osso o la cavità di un organo.

[3] Louis Royer, L’Amore a Berlino, pag. 22, ed. sconosciuta.

[4] Op. Cit., pag. 48.

[5] Falli artificiali destinati al piacere sessuale (cfr. Consoli, Etimologaya).

[6] Preservativi.

[7] Dal latino “Ipsemet”, “egli stesso”.

[8] Il riferimento, qui, è all’”anima muliebris virili corpore inclusa” di Karl Heinrich Ulrichs del quale, in italiano, sono apparse solo due tra le opere maggiori: Vindex, su "Rome Gay News" n. 231, 31 agosto 2000, e Gladius Furens, Fabio Croce Editore, Roma, marzo 2002 (ambedue tradotte da Massimo Consoli).

[9] Secondo la teoria di E. Berne, che suddivide la struttura del corpo umano in tre sezioni distinte (endomorfo o viscerotonico, mesomorfo o somatotonico, ectomorfo o cerebrotonico) basandosi sulla teoria dell’uovo primordiale e del suo relativo sviluppo differenziato, si presume che l’aggettivo “metatropa” corrisponde a “mesomorfa”, ovvero, “di bell’aspetto”. Tale teoria è esposta nel suo lavoro: A layman’s guide to psychiatry and psychoanalysis, Penguin Books, pp. 31-34.

[10] Dr. Hesnard, Psicologia omosessuale, pag. 42.

[11] Naturalmente qui si fa riferimento alla Prima Guerra Mondiale, 1914-18.

[12] Dai Tre saggi sulla teoria sessuale.

[13] Il “mitridatismo” è l’assuefazione dell’organismo all’effetto dei veleni, presi a piccole dosi progressive.

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