“…subito dopo aver attraversato il Queen’s Midtown Tunnel si entra a Manhattan. Da lì mi dirigo in macchina verso ovest… E sento il peso di una vita passata a fingere di essere eterosessuale”. Ecco i pensieri del giovane Kain mentre si dirige verso Christopher street in cerca di un compagno per una notte. Kain non sta cercando un compagno fisso, ma questa sera sente che sta per incontrare una persona davvero speciale.

Comincia così lo shojo manga di Marimo Ragawa, la storia dei due giovani Kain e Mel, un poliziotto ed il cameriere di un bar. Dopo il loro primo incontro le loro vite cambieranno radicalmente: dovranno decidere se vivere insieme oppure no, se essere monogami o una “coppia aperta”; inoltre per Kain il terrore che i suoi colleghi o i suoi genitori scoprano la sua omosessualità sarà uno stress continuo, che egli sfogherà involontariamente sul povero Mel, un ragazzo bellissimo dotato di una dolcezza e una purezza d’animo senza confronti.

Questi problemi di coppia si risolveranno solo quando Kain troverà il coraggio di aprirsi ai suoi genitori, con un coming out che farà stare meglio tutti.

Ora i due ragazzi vivono insieme, ma Kain non è abituato ad una situazione del genere, e scoprirà così lati inaspettati del suo carattere.

A fargli perdere le staffe ora non è rimasto altro che la gelosia che nutre nei confronti degli ex di Mel: scopriremo qualcosa di oscuro e doloroso nel passato di quest’ultimo, che agli occhi di tutti sembrerebbe un angelo.

Nel frattempo un poliziotto segretamente innamorato di Kain non sopporterà a lungo la felicità dei due e farà di tutto per distruggerla, con un episodio dalle tragiche conseguenze.

Tra i personaggi che accompagnano i protagonisti troviamo Gosh, gay maturo e sposato, e Brian, diretto superiore di Kain; personaggio che appare un po’ come figura paterna al giovane dopo averne scoperto l’omosessualità.

Tutto questo nel fumetto di Marimo Ragawa, edito in Italia da Planet Manga, divisione della storica Marvel americana. L’adattamento è molto buono, i testi sono scorrevoli e ben tradotti; i puristi del genere manga potrebbero tuttavia sentire il peso dell’adattamento di un’opera pensata e disegnata per essere letta scorrendo le vignette da destra a sinistra e cominciando il volume dalla parte che per noi sarebbe l’ultima pagina.

Il disegno è sempre “arioso” come solito degli shojo manga dagli anni Novanta in poi, ciononostante le pagine sono sempre piene di dettagli ed effetti ottenuti tramite retini, mai pesanti per l’occhio.

L’impaginazione differisce lievemente da altri prodotti di questo tipo: primissimi piani, inquadrature dinamicissime, scorci dell’ambiente circostante. L’autrice ci mostra i personaggi da tutti i punti di vista mentre dialogano: dall’alto, di fronte, da dietro…

Altra piccola differenza cercata da Ragawa sono i dialoghi: i personaggi parlano molto, non sono mai logorroici ma nemmeno in silenzio, in un susseguirsi di frasi brevi.

Infine, niente scene spinte ma un sesso fatto di carezze ed abbracci che il lettore può solo spiare per un paio di vignette.

Da notare infine le note apposte qua e là fra i capitoli: l’opera era in origine destinata a un pubblico di ragazze adolescenti (e giapponesi), le quali potrebbero non capire alcune situazioni che appaiono nella New York del fumetto che hanno tra le mani. Ecco quindi un mini dizionario di inglese nella prima pagina, per capire le espressioni usate dai personaggi (Darling, Thank you, Oh my God, Shit, Son of a bitch…) o note a piè di pagina per spiegare le loro azioni, tipo “Gli occidentali non tolgono le scarpe quando entrano in casa”, note che compaiono un po’ in tutti i quattro volumi della serie.

In breve, i personaggi sono credibili e vivono esperienze comuni a tutti i gay, i disegni sono molto eleganti e i personaggi caratterizzati; un sacco di romanticismo ma pochissimo omoerotismo.