Un "matrimonio" riuscito. Gertrice/Altrude

21 aprile 2005, "Fuorispazio.net", gennaio 2001, col titolo "Un 'matrimonio' riuscito. Gertrice/Altrude", a firma Louise M.

Era una calda giornata estiva sulle colline fiorentine e Gertrude Stein ed Alice Toklas, in villeggiatura a Fiesole, si stavano dirigendo, con una lunga e spossante camminata, verso Settignano. Fu allora, senza fiato e coi sandali in mano, che Gertrude chiese ad Alice di sposarla. Sì, di essere sua moglie, prendersi cura di lei con fedeltà e tenerezza. Dividere con lei la vita di tutti i giorni, le avversità ed i successi, le passioni e le scelte.
Alice ne rimase così emozionata e sconvolta che seguitò a piangere per tre giorni.


La vacanza in Toscana termina, e tutte e due vanno a vivere in casa di Gertrude, a Parigi, in rue de Fleurus 27, dove abita anche il fratello della Stein, Leo.
È il 1909. La coppia preferisce salvare le apparenze, anche se gli amici vengono messi a parte dello scandaloso ed insieme tradizionalista sodalizio.


Alice, americana di origine tedesca, ha un bel viso dai lineamenti ebraici marcati ed espressivi, che richiamano quelli delle donne bibliche. È snella e bruna, elegante e sofisticata, quanto Gertrude è massiccia e compatta, poderosa divoratrice di bistecche.
Il fratello Leo se ne va, non sopportando la progressiva influenza di Alice su Gertrude, che in effetti diventa lei, col tempo, la più forte e sicura della coppia, quella che prende in mano le redini del ménage, quella che programma e dispone, quella a cui la scrittrice si appoggia per il suo lavoro, per le pubblicazioni, per l' organizzazione della sua vita.


Le due donne, così diverse, in realtà sono complementari, si fondono, come i loro nomi, che diventano nelle firme "Gertrice/Altrude".
Ed è con la "voce" di Alice Toklas che la Stein scrive la sua autobiografia e la storia della loro unione, [Autobiografia di Alice Toklas, [1933], NdR) e descrive meglio di ogni altro la vita artistica di quegli anni a Parigi, in modo semplice e diretto, carico di simpatia e di humor. È il libro che la farà conoscere anche negli Stati Uniti e le porterà il successo, negatole fino a quel momento dal suo faticoso e rivoluzionario tentativo di trasporre nella letteratura la visione stilistica del cubismo.
La loro unione, durata trentasei anni, fino alla morte della Stein, le vedrà sempre più interdipendenti, sempre più innamorate.


Ogni sabato, il loro "Salon" ospita i pittori d'avanguardia di cui Gertrude colleziona i quadri - Picasso, Matisse, Braque - e scrittori come Hemingway, Scott Fitzgerald, Djuna Barnes, e tanti altri artisti di genio, come Cocteau, e Man Ray, e personaggi celebri, che fanno diventare quelle riunioni il punto focale della Rive Gauche, il centro da cui l'arte e la letteratura d' avanguardia s'irradiano.
Alice intrattiene le mogli dei geni, confermate nel loro ruolo tradizionale, mentre Gertrude discute con i loro - a volte non ancora celebri - mariti.


Alice è capace di gelosie catastrofiche e retroattive, e di scenate memorabili, se la talora sprovveduta Gertrude scivola distrattamente in qualche "penchant", come quello per il giovanissimo Hemingway, o riesuma casualmente l'antico ed infelice amore, quello per cui si era trasferita dalla California a Parigi, presso il fratello, nel 1903.


Ma se il loro "matrimonio" passa trionfalmente attraverso due guerre, generosi coinvolgimenti, grandi successi letterari, mitiche collezioni d'arte, amicizie celebri e l'adozione di molti amati cagnolini, l'assenza di un riconoscimento legale (ben lontano a realizzarsi) della loro coppia di fatto, segna un duro avvenire per Alice Toklas.
Dopo la morte di Gertrude, a cui interiormente si rifiuterà sempre di credere, le vengono sottratti, dagli eredi, tutti i quadri e gli altri beni, ed a stento ottiene mensilmente l'assegno di 400 dollari del vitalizio.


Alice trascina la sua difficile vita fino al 1967, in rue Christine, dove si era trasferita con Gertrude nell'appartamento che era stato della regina Cristina di Svezia, di cui ancora sopravvivevano alcuni arredi.
E nella speranza di poter, con più sicurezza, rivedere in Cielo la sua adorata metà, Alice si converte persino alla religione cattolica.

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