Il comportamento sessuale degli italiani

3 giugno 2005

Sulla falsariga del rapporto Kinsey appare in Italia, con estremo ritardo, questa vasta ricerca sul comportamento sessuale degli italiani negli anni settanta.

Ad un campione di 2000 soggetti, di età compresa tra 18 e 64 anni e rappresentativo della popolazione italiana (campione stratificato a più fasi), è stato sottoposto un questionario in cui compaiono alcune domande sull’omosessualità. I dati sono commentati da p. 311.

Il 37% del campione, ad esempio, era convinto che l’omosessualità fosse una malattia, il 28% che fosse dovuta a gravi disturbi psicologici e il 19% la considerava una forma di vizio. Per il restante 16% era una delle tante manifestazioni della sessualità.

Il 73% del campione, comunque, era sicuro che gli omosessuali avrebbero dovuto curarsi..

Il 4,4 % del campione dichiarava, inoltre, di aver avuto rapporti omosessuali mentre l’8% li desiderava. Tra chi aveva rapporti omosessuali però era alta l’incidenza di coloro che consideravano la loro vita sessuale poco o per niente felice.

Il testo confronta, poi, il livello di accettazione dell’omosessualità con il grado di istruzione e il credo religioso.

Questa ricerca è decisamente interessante e permette il confronto con dati più attuali come quelli pubblicati ne Il sorriso di Afrodite e in Omosessuali moderni.

Unico neo della ricerca, a mio parere, le scarse alternative di risposta offerte agli intervistati.

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