Scandalo a Londra

23 aprile 2013

La situazione è risaputa: un figlio gay velato deve affrontare una madre invadente, e tenerle nascosta la propria relazione, in occasione del prossimo matrimonio di un cugino che è un evento per tutto l’enorme parentado. Ian Iqbal Rashid, ricorrendo a qualche tratto autobiografico, riesce comunque a formulare una variazione gradevole sia sul piano comico sia su quello romantico in questa commedia etnica che si accoda al successo di film come East is East (anche l'attore protagonista è lo stesso) e Sognando Beckham, tanto da vedersi distribuita anche in Italia (dove altrimenti sarebbe stata ignorata), sia pure direttamente in dvd e con un titolo di rara sciatteria.

Funziona bene, in particolare, l’aggiunta della cinefilia di Alim, ossessionato dal modello di un elegantissimo Cary Grant (imitato con sorprendente abilità da Kyle MacLachlan), che gli fa da spirito guida sul lavoro e nella vita privata. E qui si innesta l’idea (salace ma senza cattiveria) di usare Grant anche come modello di velatura, facendogli dispensare prudenti consigli contro il coming out che portano all’inevitabile disastro.

Il problema del film è invece Giles, la cui perfezione azzoppa la parte centrale rendendo poco credibile non solo la necessità, per Alim, di sognare Grant come partner ideale per appagare i propri sogni romantici (di quale compensazione dovrebbe aver mai bisogno?), ma anche e soprattutto la rottura fra i due, che appare come una forzatura necessaria solo a portare avanti la vicenda nel modo più prevedibile, creando cioè una frattura al solo fine di avere poi l’occasione di ricomporla.

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