Il magnifico Federico Garcia Lorca

10 novembre 2004, gayroma.it, con il titolo "Il magnifico Federico Garcia Lorca"

"Ah che fatica mi costa Amarti come ti amo ! " F.Garcia Lorca dalla lirica " E' vero "
Federico Garcia Lorca non è solo un grandissimo poeta del Novecento e un eccelso commediografo ma anche un simbolo dei martiri della tirannide fascista. La sua tragica morte, avvenuta all'inizio della guerra civile spagnola ( 1936 ) , quando fu sequestrato dalla casa di alcuni cari amici dai miliziani franchisti e fucilato senza nessuna accusa e ancor meno senza un processo, barbaramente e crudelmente, suscita ancora oggi profondo dolore. L'unica ' colpa ' di Federico Garcia Lorca era di essere un grande, grandissimo poeta e un instancabile giramondo della cultura: il suo teatro ' La Baraca ' ( La Baracca ) portava su un carrozzone ambulante attori, attrici e testi teatrali nei villaggi più sperduti della Spagna. I contadini analfabeti dei paesi dimenticati potevano finalmente, grazie al giovane Federico, conoscere e divertirsi con i grandi capolavori del teatro iberico. Egli stesso oltre che poeta fu autore di opere teatrali la cui bellezza e la cui forza scenica e drammatica è ancor oggi insuperata: " Yerma ", " Bernarda Alba ", "Nozze di sangue " sono solo alcuni dei drammi lorchiani. Di lui un altro grandissimo poeta, il cileno Pablo Neruda, disse " Era un lampo fisico, un'energia in moto perpetuo, un'allegria, uno splendore, una tenerezza assolutamente sovrumana. La sua persona era magica e apportava felicità ". Neruda dedicò all'amico scomparso una splendida lirica così come fece anche Antonio Machado, altro grandissimo poeta spagnolo. Federico era nato il 5 giugno 1898 o 1899 a Fuente Vaqueros, vicino a Granada. L'anno preciso della sua nascita è ancora dibattuto dai biografi perché sembra che Federico stesso si togliesse un anno. Proveniva da una famiglia della piccola-media borghesia. Le foto giovanili mostrano un ragazzo bruno e bellissimo, con un'espressione intelligente, sensibile e simpatica. A 17 anni Federico componeva già liriche come questa: " L'amore non si può raccontare, / non si può raccontare,/molto lontana è la dolcezza,/nascosta in mare,/in un eterno vagare./Molto vicina è l'amarezza…". Nel 1924 pubblicò la sua prima raccolta di poesia " Libro de poemas " che ebbe successo e in pochi anni vide la luce tutta la sua opera poetica: del '27 è " Canciones ", del '28 " Romancero gitano ", del '31 " Canto jondo " e furono pubblicate postume le raccolte " Poeta en Nuova York " e " Divan de Tamarit ". Ancora studente a Madrid Federico fece amicizia con tre grandi artisti iberici: il futuro regista Luis Bunuel, il futuro pittore Salvador Dalì, il giovane poeta Juan Ramon Jimenez.
Più adulti erano i poeti Unamuno e Machado che apprezzarono moltissimo le opere di Federico e scrissero su di lui, splendide, accorate, vibranti parole. Amante del disegno Federico espose i suoi disegni nel '27 a Barcellona ed ebbe un certo influsso su di lui il movimento francese del surrealismo. Ben presto Federico scoprì un altro grande amore: il teatro. Al teatro Federico dedicò gli ultimi anni di vita con passione. Descrivere i drammi o le poesie di Federico è opera impossibile. La lirica più celebre è certo " Lamento per Ignacio Sanchez Mejias " ( Llanto por Ignacio Sanchez Mejias) , composta nel 1935:
" Alle cinque della sera./ Eran le cinque in punto della sera. / Un bambino portò il lenzuolo bianco / alle cinque della sera. / Il resto era morte e solo morte, alle cinque della sera. / ". Questo è l'incipit della lirica divisa in quattro parti in cui ritorna, come in un tema musicale, il verso 'alle cinque della sera '. Lirica meravigliosa, esprime dolore, sconvolgimento, tragedia. Stilisticamente è un'opera perfetta. Il poeta ricorda l'amico Ignacio Sanchez Mejias, torero, ucciso nell'arena ' a los cinco de la tarde' e conclude così: " Nessuno ti conosce. No. Ma io ti canto ./ Canto per dopo il tuo profilo e la tua grazia. / La grande maturità della tua intelligenza. / Il tuo appetito di morte e il gusto della sua bocca. / La tristezza che ebbe la tua coraggiosa allegria. / Tarderà molto a nascere , se nasce/ un andaluso così puro, così ricco d'avventura./Canto la sua eleganza con parole che gemono, e ricordo una brezza triste negli ulivi ".
Spesso Federico , che suonava la chitarra e il pianoforte, sapeva evocare lievissimi stati d'animo con parole incantate. La musica e la poesia sono due espressioni artistiche straordinariamente affini. A 18 anni compose una poesia che inizia : " Oggi sento un vago tremore di stelle, ma il mio sentiero si perde, nell'anima della nebbia ". ( ' Cancion otonal ' ) . Pochi giorni dopo compose la stupenda ' Elegia a Dona Juana la loca ' ( Elegia a Donna Giovanna la Pazza ) in cui la chiamò: " Principessa innamorata e mal corrisposta " . Giovanna, detta la Pazza, fu una regina di Spagna, vissuta nel Rinascimento. L'amore è un tema ricorrente delle liriche lorchiane, spesso è un amore che lascia un po' di amarezza, vaghezza, solitudine. Ancora vivente il poeta circolò la voce che fosse omosessuale. Federico negò e anche la famiglia non ammise mai questo orientamento. Salvador Dalì raccontò, senza alcun pudore e rispetto per l'amico defunto, dettagli della sua ( presunta ) storia d'amore con Federico in un libro, edito a Parigi nel 1969: ' Salvador Dalì. Les passions selon Dalì ' ( Le passioni secondo Dalì ). Dobbiamo credere a Dalì ?
Federico stesso scrisse sugli omosessuali una bellissima lirica, pubblicata postuma nella raccolta ' Poeta a New York '. E' una lunga poesia dedicata a Walt Whitman, il maggior poeta americano dell'Ottocento insieme a Emily Dickinson. Whitman era dichiaratamente gay. Federico scrisse che non alzava la voce contro " gli uomini dallo sguardo verde / che amano l'uomo e bruciano le loro labbra in silenzio / Ma l'alzo contro di voi, pederasti della città, / dalla carne tumefatta e dai pensieri immondi / madri di fango / arpie nemici insonni / dell'Amore che concede corone dall'allegria ". E' chiaro che Federico allude qui non a chi, omosessuale, ama veramente ma a chi, omosessuale, non ama e circuisce le persone come fossero oggetti ( e simili personaggi spregevoli vi sono sia tra gli/le omosessuali che tra gli/le etero ) . Negli stessi anni la giovane scrittrice svizzera Annemarie Schwarzenbach scriveva in una lettera all'amica Erika Mann che " L'amore senza amore è orribile " . La frase lorchiana ' uomini dallo sguardo verde' potrebbe sembrare singolare : il verde è un colore ricorrente nelle sue poesie e una incomincia con il famoso verso " Verde que te quiero verde " ( che letteralmente significa: verde che ti amo verde ). Il significato emotivo e simbolico che Federico attribuiva al colore verde è ignoto. Federico compose anche una poesia , intitolata " Il pederasta " , in cui descrive un giovane in vestaglia, al balcone della sua casa , mentre si pettina con cura i capelli , osservato segretamente dai vicini pettegoli. Alcuni critici hanno visto in questa poesia un ironico autoritratto del poeta. Sembra che gli assassini di Federico si vantassero, dopo il delitto, in una bettola, di aver ucciso ' quel pederasta' e che non solo la firma che Federico aveva apposto, poco tempo prima, in un appello a favore del legittimo governo democratico, insieme a molti altri intellettuali, ne avesse deciso la tragica fine ma anche il suo ( presunto ) orientamento sentimentale. Anche se oggi si da per scontata l'omosessualità del poeta a me pare più corretto darla come presunta dato che Federico non si dichiarò mai. La Spagna era , ricordiamo, uno dei paesi più insofferenti verso la diversità sessuale, ultra cattolico e molto maschilista e se Federico fosse stato gay dichiararlo non sarebbe stata un'impresa facile.
Nell'estate del 1936 il governo democratico spagnolo venne rovesciato da un colpo di stato, con l'appoggio politico e militare di Mussolini e di Hitler. Il 7 aprile di quell'anno Federico dichiarò al giornale ' La voz ' (La voce ) : " La poesia è qualcosa che cammina per le strade, che si muove, che passa accanto a noi. Tutte le cose hanno il loro mistero e la poesia è il mistero di tutte le cose. Si passa accanto ad un uomo, si guarda una donna, si percepisce l'incedere obliquo di un cane e in ciascuno c'è la poesia ". Questa bellissime parole sono le ultime parole pubbliche di Federico. Il 27 luglio veniva fucilato a Viznar, presso Granada. Un testimone, che l'eminente spagnolista Vittorio Bodini ritiene degno di fede, raccontò che durante il percorso dalla casa di amici in cui era stato preso dagli aguzzini al luogo della fucilazione, presso una fontana, Federico pianse. E questo racconto mi fa amare ancora di più Federico Garcia Lorca. Come una meteora egli attraversò il nostro mondo e vi apportò la bellezza e una struggente, non retorica, tenerezza.

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