Sarò il tuo rifugio

28 luglio 2013

Zach è un giovanissimo esponente del Lumpenproletariat di San Pedro, California: vorrebbe studiare al California Institute of the Arts ma, pur ammesso a pieni voti, si vede costretto a rinunciare perché non ha i fondi necessari e deve badare al padre infermo, oltre che al nipotino abbandonato a se stesso dalla sua immatura sorella. Quando arriva la sera, Zach non ha più le forze di coltivare la già stanchissima relazione che ha con Tori, pur deliziosa e volenterosa.


Oltre ai murales, Zach coltiva anche una passione per il surf che lo lega all'amico di sempre, Gabe, un figlio di papà che parla solo di automobili e tuberi. Zach comincia tuttavia ad avvertire la discrepanza fra le sue necessità e quelle dell'amico, almeno finché fa il suo ritorno in città il fratello maggiore di Gabe, Shaun, aspirante regista e gay dichiarato.

Per farla breve, Shaun accoglie Zach sotto la sua ala protettiva e le sue coperte, nonostante qualche iniziale resistenza: Tori è felicissima di troncare la relazione e non fa un plissé quando Zach fa coming out; Gabe, nel suo animo tamarro, nasconde un'approvazione incondizionata per il fratello maggiore e soprattutto per la relazione amorosa che intraprende con Zach; la stessa famiglia di Zach, nipotino in testa, fa il tifo per la coppia. Ciononostante l'orgoglio di Zach gli impedisce in più occasioni di mollare la presa, credere nella favola col lieto fine e soprattutto lasciare che Shaun gli paghi la retta universitaria.

Poi il lieto fine, puntualissimo, arriva: Zach e Shaun si trasferiscono a Los Angeles con tanto di nipotino, di cui la sorella di Zach è ben lieta di liberarsi.

Sebbene un po' prevedibile e smaccatamente televisivo (nel senso deteriore del termine) nello stile, il film trova un punto di forza nella credibilità con cui è costruita la relazione tra Zach e Shaun. Si evitano gli stereotipi dell'amico deluso e/o sorpreso e dell'ex fidanzata che cade dalle nuvole e/o vendicativa, e il personaggio di Zach riesce a coinvolgere nei momenti in cui sente su di sé tutto il peso di una plurisecolare lotta di classe. La trama rimane comunque un po' esile: sarebbe più che sufficiente a sostenere la durata e la portata di un episodio di una serie televisiva, forse è un po' poco per un'ora e mezza di film.

Qualche nota di colore: la bella colonna sonora è in gran parte scritta e cantata da Shane McAnally (qui con lo pseudonimo Shane Mack), mentre la sorella immatura di Zach è interpretata da quella Tina Holmes che rubava Nate a Brenda nell'ultima stagione di "Six Feet Under".

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