Vita
Il 28 marzo del 1904 fu nominato "Amministratore apostolico" del Ticino (il Ticino non sarebbe diventato sede vescovile autonoma fino al 1971), e consacrato vescovo di Arca di Armenia il 17 aprile 1904: una carica puramente onorifica, ma che gli conferiva il rango vescovile.
A Lugano Peri-Morosini promosse i restauri della cattedrale e l'introduzione di un nuovo catechismo (1909). Di simpatie liberali, si inimicò però l'ala conservatrice della Chiesa locale, che gli divenne ostile e ne richiese la rimozione alla Santa Sede, ma non ottenendola riuscì infine a costringerlo alle dimissioni grazie a uno scandalo omosessuale.
Lo scandalo e le dimissioni
Francesca Mariani Arcobello descrive in questo modo la dinamica dello scandalo:
Lo scandalo ebbe quindi origine, per una volta, non dagli attacchi degli anticlericali, bensì dalla fronda cattolico-conservatrice, che includeva anche sacerdoti.«Tentando di proporsi come pacificatore delle tensioni tra liberali radicali e conservatori, provocò lo scontento di una parte del clero e del partito conservatore, con cui entrò in conflitto. Le accuse contro la moralità di P., rivoltegli da alcuni esponenti della curia e appoggiate da uomini politici conservatori, fra cui Giuseppe Motta, furono all'origine della cosiddetta crisi diocesana (1915-16). Benché assolto, P. si dimise (1916) e, stabilitosi a Roma, ricoprì incarichi diplomatici [1].»
Inizialmente lo scontro si manifestò con l'invio a Roma di denunce di "comportamenti immorali" del vescovo, accuse che portarono alla celebrazione d'un processo canonico, dal quale Peri-Morosini uscì effettivamente assolto. Nel corso del processo si apprese che ad accusare il vescovo di avere avuto una relazione omosessuale era stato il valletto di Peri-Morosini, Raimondo Soldini.
Poiché Soldini non poteva essere obbligato dai tribunali ecclesiastici a dare riparazione, il 17 maggio 1916 Peri-Morosini lo querelò per diffamazione.
Tuttavia ancora in fase istruttoria processo si ebbe un colpo di scena: sia Soldini sia altri testimoni furono in grado di esibire al giudice prove "di una precisione impressionante" [2] delle accuse, e il 7 ottobre 1916 Peri-Morosini ritirò la querela [3] e, nel dicembre 1916, diede le dimissioni. Esse furono accettate il 29 dicembre 1916, ma i giornali le davano ormai per inevitabili già da settembre [4], vista la situazione di astii incancreniti che sembrava non trovare più soluzione (e che in effetti avrebbe avuto strascichi per un altro decennio).
Significativamente, a riprova del malcontento della Santa Sede per uno scandalo causato interamente dal "fuoco amico" dei politici clericali, il successore di Peri-Morosini avrebbe rapidamente riorganizzato la diocesi di Lugano creando associazioni autonome cattoliche maschili e femminili, che furono così
«distaccate dalle organizzazioni politiche, esaudendo i desideri del nuovo vescovo, il cui primo desiderio era di distinguere la politica di partito dalla religione [5].»
Bibiografia
Libri e riviste
- Alfredo Peri Morosini, Catechismo ossia compendio della dottrina cristiana introdotto da Monsignor Vescovo Alfredo Peri Morosini nella Diocesi di Lugano, Lugano, 1906.
- A. C., Intervista col vescovo Peri-Morosini, "La Stampa", 14.08.1910, n. 224, p. 1.
- Aldo Abächerli, La "crisi diocesana" (1915-1916) e Giuseppe Motta, "Risveglio", XCIV 1990, nn. 7-8, pp. 195-203.
- Guy Bedouelle e François Walter, Histoire religieuse de la Suisse: la présence des catholiques, Editions universitaries Fribourg, Friburgo 2000, pp. 348-361.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera (a cura di), Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, La Scuola, Brescia 2003, pp. 152-155, 205-208 e passim.
- Mons. Pier Giacomo Grampa, Santa Messa in ricordo dei Vescovi defunti. Lugano - Basilica del Sacro Cuore, 16 novembre 2011 (.pdf sul sito della Diocesi di Lugano).
- Angelo Tarchini, I provvedimenti della Curia vescovile, "Corriere del Ticino", 16.05.1916.
- Anonimo, La crisi diocesana. I termini della questione, "Popolo e libertà", 09.08.1916.
- Anonimo, L'amministratore apostolico del Canton Ticino, "La Stampa", 19.09.1916, n. 261, p. 4.
- Anonimo, La nomina a cardinale dell'arcivescovo di Genova, "La Stampa", 26.09.1916, n. 268, p. 4.
- Anonimo, Imminente richiamo di Monsignor Peri-Morosini, "La Stampa", 08.10.1916, n. 280, p. 4.
- ?, ?, "Il Resto del Carlino", 08.10.1916.
Link esterni
- Francesca Mariani Arcobello, "Alfredo Peri-Morosini", in: Dizionario storico della Svizzera.
- Eman Bonnici, Monsignor Alfredo Peri - Morosini, "Findagrave.com".