Saggio di criminologia, per lo più incomprensibile, che cerca di indagare la
bisessualità nella pedagogia e nella criminologia. Decisamente confuso incomincia
con l’affermare che in ognuno esiste una parte di femminilità e maschilità
diversa e arriva a teorizzare l’esistenza di uomini maschi, donne maschio,
uomini femmine e donne femmine. Nella ricerca del partner i primi dovrebbero
sposarsi con le ultime e i secondi con le penultime. Purtroppo però i matrimoni
non sono controllabili perché all’epoca, come oggi, non era possibile stabilire
in che quantità la parte maschile o femminile del carattere era presente
nell’individuo. Questa linea di condotta però doveva essere applicata oltre
che ala vita matrimoniale anche all’insegnamento con maestri uomini maschi
con allieve donne femmine e così via. L’omosessualità, nell’universo dell’autore,
non è contemplata perché per ogni carattere esiste il carattere opposto e
inoltre, come dice a p. 183 «La sessualità è anormale quando il sesso è usato
per solo godimento erotico e non è connesso con l’oggetto e fine biologico naturale (atto eterosessuale
a scopo riproduttivo). Essa è anormale e psicopatica quando il contatto avviene
con cose, animali, ragazzi e con persona matura in maniera non naturale (sodomia,
per esempio) e senza rispetto della persona che concede la soddisfazione.
La persona, in questi casi, è considerata come un oggetto di sfogo, privo
di ogni personalità e perciò, se conveniente, anche distruttibile».
Curioso il capitolo dedicato all’eroto-pedagismo a p. 51 che riprende le tesi
del Punzo che vogliono il pedagogista animato ad un sentimento anche sensuale
rispetto ai suoi allievi. Tale sentimento, che non deve scadere in atti fisici,
è comunque fondamentale perché l’educazione venga trasmessa. L’A. con toni
veementi invita però a stare attenti alla possibilità che gli amori pedagogici
scadano in atti sessuali in quanto è facile il passaggio dal bacio fugace,
alla masturbazione reciproca e all’atto sodomitico. L’omosessualità degli
insegnanti a p.66 «non ha ragione di essere, né tra i santi né tra i peccatori.
La natura permette tutti i gradi di intersessualità. I sessi non contano
nella loro esteriorità. Le sessualità opposte, attraverso il godimento, forzano
il congiungimento degli individui per la continuazione della vita nella progenie
futura. I tipi sessualmente immaturi [i gay] rappresentano i gradi di insuccesso
costituzionale, come in natura ci è ovunque dato di osservare».