recensione diStefano Bolognini
Dimmi qualcosa che nessuno sa di lui
Buon romanzo che racconta una storia d’amore omosessuale ambientata nel 1960.
Due gay si incontrano in uno dei primi locali per omosessuali. Ne nasce una storia d’amore, raccontata con maestria, che ruota attorno al locale e ai suoi frequentatori.
Buona la figura, a tinte Camp, della padrona del locale, considerata una sorta di “mamma degli omosessuali” e davvero ottime le scene di sesso violento tra i protagonisti.
Qualche riferimento ai pestaggi ai danni degli omosessuali. La vicenda è raccontata dalla voce fuori campo di un frequentatore del locale. Peccato che il racconto, nella seconda parte, si perde in visioni stereotipate della realtà gay.