recensione diMauro Giori
Fate ignoranti, Le
C'è di tutto, in quella che vorrebbe essere una celebrazione della libera diversità, ma che finisce col trasformarsi nel suo opposto. Le fate ignoranti appare un film di ambizioni superiori alle effettive capacità in campo: vorrebbe celebrare la famiglia allargata, ma non sa riempirla che con luoghi comuni e personaggi stereotipi: i soliti gay sarcastici (qui ci vorrebbe almeno una sceneggiatura brillante, che manca), le solite trans stile drag queen, i soliti gay che stanno morendo di AIDS...
L'alternativa a questi luoghi comuni del cinema sull'omosessualità (benché ovviamente rispecchino realtà oggettive e rispettabilissime: gli stereotipi non nascono dal nulla), dovrebbe essere rappresentata dal protagonista, in realtà personaggio irritante, emotivamente instabile e immotivatamente aggressivo, la cui stessa omosessualità appare infine revocabile.
Se poi siete concordi con l'imponente macchina commerciale che sta cercando di vendere Accorsi come il nuovo Mastroianni, allora c'è anche possibilità che il film vi piaccia.