Seduction of the Innocent: una crociata con i supereroi "ambigui"

6 maggio 2004

Fredric Wertham, di professione psichiatra, aveva iniziato già nell'immediato dopoguerra la sua crociata contro i fumetti, colpevoli di influire negativamente sulla crescita dei sani giovincelli americani. Seduction of the Innocent, titolo quanto mai significativo, rappresenta la summa del suo pensiero in materia e, nel clima paronico - e ferocemente omofobico - dell'America degli anni '50, non stupisce che abbia riscosso un successo enorme.

Wertham se la prende soprattutto con la violenza dei fumetti, che sarebbe una delle cause della delinquenza giovanile che in quegli anni preoccupava oltremodo genitori, educatori, adulti in genere. Ma in alcune pagine rimaste famose accusa i fumetti di fare anche scuola di comportamenti devianti. Sul banco degli imputati troviamo Batman e Robin. L'outing dei due supereroi in realtà era già cosa vecchia: nessuno se lo ricorda, ma è lo stesso Wertham a fare presente che l'idea non è sua ma di un suo collega californiano e risale a qualche anno prima. Tuttavia sono le pagine più circostanziate di Wertham ad aver fatto scuola. A detta di Wertham la relazione gay tra Batman e Robin è talmente evidente che "potrebbe sfuggire solo a chi fosse completamente ignorante dei fondamenti della psichiatria e della psicopatologia sessuale" (p. 188). Egli ritiene inoltre che sia possibile dimostrare clinicamente l'insorgenza di omosessualità e misognia in conseguenza di questi fumetti. Wertham se la prende con ogni aspetto del fumetto: dalla "bellezza efebica" del giovane Robin alle cure che egli riserva al povero Batman malato, dalla loro vita in comune "da civili" al fatto che spesso se ne stanno provocatoriamente a gambe aperte.

Le idee di Wertham ebbero un'influenza tale che gli autori del fumetto corsero ai ripari eliminando negli anni successivi la figura del vecchio maggiordomo di casa Wayne e rimpiazzandolo con una vecchia zia, in modo da sfumare l'atmosfera all male dell'isolata villa di Batman. Ma soprattutto introdussero il personaggio di Batwoman, eliminando quello di Catwoman.

Non che sia servito a molto: la serie televisiva sfacciatamente camp che di lì a pochi anni la ABC lancerà con enorme successo renderà quanto mai attuali le osservazioni di Wertham, e trattare dell'omosessualità di Batman e Robin, sia pure senza i toni allarmati dello psichiatra americano, diventerà addirittura una sorta di luogo comune.

Batman e Robin non sono però i soli supereori "sospetti". Lo stesso Wertham punta il dito anche contro le "controparti lesbiche di Batman" (p. 193), vale a dire Black Cat e Wonder Woman (pure lei protagonista, ma più di recente, di una serie televisiva camp). Wonder Woman è ritenuta addirittura una "figura spaventosa per i ragazzi". 

Oggi è una curiosità da bibliofili che pochi posso pensare di prendere ancora sul serio, ma quest'opera di Wertham rappresenta un tassello importante per lo studio della cultura popolare americana, nonché per ricostruire in tutti i suoi aspetti l'esasperata omofobia imperante negli Stati Uniti dei primi anni della guerra fredda.

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