recensione diMauro Giori
Una famiglia del terzo tipo
Una volta sbarcati sulla Terra, i quattro alieni capitanati da John Litghow assumono sembianze umane per potersi unire alla popolazione da studiare: il capitano assume aspetto e identità di un maturo professore di fisica, Dick Solomon; l'esperto di comunicazioni si materializza nel corpo di un giovane stupidotto; il più anziano di tutti, destinato a studiare cultura e usanze dell'umanità, assume le sembianze di un adolescente; infine il guerriero alieno si incarna nel corpo di una bionda procace, Sally.
Buona parte della comicità di questa fortunata sit-com si gioca sugli equivoci generati dal fraintendimento, da parte degli alieni e in particolare di Dick, dei più banali usi della quotidianità e dei modi dire della lingua colloquiale. Ma anche Sally si presta a generare equivoci, con i suoi modi mascolini e la sua mentalità militaresca che stridono con il suo corpo da donna fatale.
Giocando sulla fragilità e sulla stereotipia delle divisioni e dei ruoli di genere, in una puntata della seconda stagione ("World's Greatest Dick") Sally finisce in un bar gay e viene abbordata da un ballerino (singolarmente virile) che la crede un travestito. L'equivoco si trascina finché il malcapitato vede Sally nuda: a questo punto fugge inorridito, lasciandola piuttosto perplessa.
Una puntata della quinta stagione ("Frankie goes to Rutherford") ruota invece intorno a Frankie, un ex allievo della collega ed ex fidanzata di Dick, che torna temporaneamente in città. Il comportamento singolare di Frankie fa pensare a Dick che sia anch'egli un alieno sotto mentite spoglie, sicché si confida con lui. Frankie prende le confidenze di Dick per un coming out e lo porta in un bar gay.