recensione diGiovanni Dall'Orto
Cazzaria, La [1525/26]
Opera del 1525/26. L'autore (1501-1559) si trova indicato anche come Antonio Vignali de' Buonagiunti, oppure come 'Arsiccio Intronato".
La cazzarìa è un divertente testo umoristico che seriosamente discetta su improbabili quesiti di ordine sessuale, per concludersi poi in una satira delle lotte politiche della Siena di quegli anni parodiate attraverso la lotta fra "cazzi piccoli", "cazzi grossi" e simili.
Già "libertino" l'atteggiamento filosofico dell'autore, e comunque irriverente verso la religione. Ad esempio a p. 57, nel quadro delle tradizionali imputazioni di lussuria rivolte ai religiosi, ritorce contro gli stessi l'argomento secondo cui la sodomia sarebbe contro natura perché impedisce la generazione: ma lo stesso fanno pure i preti, obbietta.
In questo viluppo sboccato d'organi sessuali virili e femminili, della sodomia omosessuale si parla alle pp. 54-68.
L'autore accusa i preti di essere i principali ghiottoni dediti a questo vizio, che proibiscono solo perché lo vogliono tenere tutto per sé.
Interessante in questa edizione anche la prefazione.