La finestra di Orfeo

1 agosto 2004

Fumetto classico (risale al 1975) di una delle pioniere dello shojo-manga (manga per ragazze), ovvero quella Riyoko Ikeda già autrice di titoli memorabili come Lady Oscar (Versailles no bara) e Caro fratello (Onisama e…). Con la sua creatura piu' famosa, ovvero il comandante delle guardie reali Oscar Francois de Jarjayes, protagonista di un manga e di una serie d'animazione amatissimi anche dai fan italiani, Orpheus ha piu' di un punto di contatto. Anche qui abbiamo una fanciulla costretta a celare le proprie fattezze femminili in abiti maschili. Siamo nella Germania del 1917, e Julius studia pianoforte in un esclusivo conservatorio maschile. Mentre Oscar ostentava con fierezza la propria doppiezza sessuale, Julius patisce l'inganno al quale è costretta dalla madre e dalle sue origini proletarie: solo come figlio maschio potrà infatti ereditare il patrimonio del moribondo Von Alensmeier, al quale la madre si è sposata in seconde nozze, suscitando la gelosia delle sorellastre. Si tratta di una vera e propria doppia dentità, come quella che Superman assume nei panni di Clark Kent, ma che in questo caso provoca piu' di un equivoco, declinato, come spesso succede nelle opere della Ikeda, in chiave melodrammatica, addirittura tragica. L'autrice ci racconta della leggenda che avvolge la finestra di una torre della scuola di Julius: chiunque vedrà passare da quella finestra una fanciulla, se ne innamorerà, ma il loro destino sarà tragico come i due amanti del mito greco Orfeo ed Euridice. Julius attrae, in vesti maschili, le attenzioni di due suoi compagni di studi, il timido Isaac e il fascinoso Klaus, ed è proprio dai due ragazzi che verrà scorta dall'alto di quella finestra. Il loro destino, da quel momento, sarà indissolubilmente legato… La Ikeda non fa cenno alla natura omoerotica delle relazioni tra il terzetto di personaggi, ma ammanta la storia di una estenuata ambiguità, sotto la quale palpitano passioni travolgenti ma inespresse piuttosto "ottocentesche", che fanno di questo tipo di opere dei veri feuilleton a fumetti. Si astengano, pertanto, i cultori del realismo a tutti i costi! Per estimatori, infine, il tratto della Ikeda, tipico dei manga per ragazze degli anni Settanta. Gli ingredienti principali? Montaggio libero delle vignette, occhioni stellati, stucchevolezze floreali, cura maniacale dei volti e degli abiti dei personaggi, a scapito spesso della precisione con cui sono realizzati gli sfondi.
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