recensione diMauro Giori
Queer as folk
Nell'allungare il brodo del modello inglese, inizialmente ripreso a tratti battuta per battuta e inquadratura per inquadratura, gli sceneggiatori hanno tentato di superarne i limiti offrendo squarci di vita gay che andassero oltre il mondo notturno dei locali. Lo sforzo compiuto si esaurisce in buona parte nell'aggiunta di contenuti melodrammatici, col risultato di trasformare la serie in una sorta di soap gay, basata quindi su un cumulo di tragedie che vorrebbero anche affrontare temi importanti (su tutti l'omofobia) ma si risolvono più spesso in eccessi drammatici al limite del ridicolo, nelle premesse come nelle conseguenze. Per esempio, tutto quello che gli autori sanno inventarsi per commentare l'omofobia del sistema giuridico americano è rappresentare il giudice omofobo come affetto da quotidiani attacchi defecatori, puntualmente intorno a mezzogiorno, il che consente a Brian di concepire la sua diabolica vendetta: contrario alle manifestazioni di piazza, più a suo agio con l'iniziativa personale, ha l'idea di incollare il giudice all'asse del cesso. La serie si muove così tra il povero Justin preso a mazzate, Ted alle prese con i suoi crescenti problemi di droga e Michael che deve affrontare le difficoltà di un rapporto di coppia con un sieropositivo.
A mancare sono un'ispirazione che vada al di là della modesta confezione di una qualsiasi serie televisiva, un testo che sia in grado di dare respiro ai temi affrontati, che rimangono invece abbozzati in modo superficiale quando non grottesco, e soprattutto interpreti capaci di dare un minimo di credibilità drammatica ai loro personaggi e alle vicende che li riguardano. I due protagonisti, in particolare, sono inascoltabili e inguardabili, il che compromette non poco la riuscita complessiva della serie. Ma, a giudicare dal successo che ha premiato la versione americana di Queer as folk, per conquistare il pubblico è sufficiente riempire le lacune del testo e della recitazione con un po' di nudo. Dunque, perché faticare troppo a confezionare un prodotto di qualità superiore? Del resto è proprio sul nudo e sul sesso esplicito che la serie - anche quella inglese - ha basato il suo successo: qui sta la sua novità, che non è certo da sottovalutare, ma qualcosa di più intorno a quei bambolotti svestiti non avrebbe guastato.