recensione diGiovanni Dall'Orto
Kizuna 4
In questo quarto volume della serie di Kizuna, con un unico episodio, la narrazione assume i ritmi del poliziesco.
Una nuova banda mafiosa vuole farsi largo nel mondo della malavita. Per danneggiare la banda Sagano, a cui appartiene anche Masanori Araki, fa spacciare droga da una ragazzina che, travestita, assomiglia molto a Kai Sagano.
In più, come si viene a sapere dalla narrazione, vuol vendicare l'omicidio del suo componente che aveva (nel primo episodio) attentato alla vita di Kei Enjoji, liquidato per vendetta da un killer professionista.
Lo scontro fra bande si avvicina, e Masanori affida a un riluttante Kai, come guardia del corpo, il killer responsabile di quel delitto, Tashiro. Che è apertamente omosessuale, fa avances a Masanori (e forse forse qualcosa con lui l'ha pure combinata), e suscita lo scandalo di Kai, che non vuole un "finocchio" in casa. E che in cambio riceve delle sfottenti avances.
La banda rivale assume a sua volta un glaciale killer americano, mister J. B., anch'egli omosessuale ed ex amante di Tashiro, per uccidere i capi della banda Sagano: il padre di Kai e Masanori.
L'episodio si conclude con Kei che, convinto di aver riconosciuto per strada il fratellastro, lo insegue, salvo scoprire troppo tardi che si trattava del sosia e che è caduto in un tranello della nuova banda.
Concentrato sull'azione, questo nuovo episodio non lascia molto spazio alla vicenda sentimentale della coppia protagonista (che ha in effetti ben più gravi preoccupazioni): neppure una scena di sesso in tutto l'albo.
Al contrario, delinea bene il rapporto sentimentale che lega Kai a Masanori. Kai, ancora un po' infantile, pensa unicamente al suo sentimento, indifferente alle responsabilità di Masanori, che invece le ha ben presenti.