recensione diGiovanni Dall'Orto
Zetsuai 1989 (vol. 3)
Fumetto giapponese shoonen ai (e il senso di lettura è quello giapponese, invertito), terzo volume della pentalogia di Zetsuai.
A scuola e sul campo di calcio, Koji continua a pedinare l'amato Takuto. Per prudenza il suo giovane manager, Katsumi Shibuya, si iscrive allora nella sua stessa scuola per tenerlo d'occhio.
In questo albo non "succede" in realtà nulla: Koji segue come un'ombra Takuto, e per due volte gli rivela (la seconda in modo esplicito) che è proprio lui l'oggetto dell'amore "assoluto" che i giornali scandalistici fremono per conoscere.
(Per sviarli, Takuto non esita a suscitare a bella posta uno scandaletto con una cantante, anche a costo di perderci in reputazione).
Sarà Koji a "spiegargli" che l'amore "assoluto" può arrivare alla morte (data o ricevuta), e che quindi la tragedia dei suoi genitori è stata, di fatto, un doppio suicidio...
Peraltro Takuto, che o è molto scemo o è molto sessualmente represso (si vedrà più avanti che l'ipotesi giusta è la seconda), continua a non capire cosa stia succedendo: sospetta addirittura che Koji menta perché innamorato della sorellina di Takuto...
Poiché questo episodio è piuttosto breve, l'albo è stato rimpolpato in fondo con una "side story" di scarso rilievo, Miroku, con personaggi diversi da quelli di Zetsuai.
In campo è l'amicizia fra un ragazzo e un suo coetaneo, figlio di un mafioso, che l'ha preso come compagno di giochi ed anche come servitorello.
Spontaneo il parallelo con Kizuna, ma qui la vicenda è solo rudimentalmente abbozzata, e non appare nulla di gay.