recensione diGiovanni Dall'Orto
Zetsuai 1989 (vol. 5)
Fumetto giapponese shoonen ai (e il senso di lettura è quello giapponese, invertito), quinto ed ultimo volume della pentalogia di Zetsuai.
La risposta di Takuto alla domanda postagli da Koji è: accettare un flirt con una compagna di scuola, e annunciare a Koji che avrebbe dimenticato tutto, e se ne sarebbe andato di casa appena ricevuto lo stipendio.
La contromossa di Koji è violentare la compagna di Takuto. (No comment, se no stavolta mi arrabbio davvero...).
La "logica" è: Takuto ha usato quella ragazza per sfuggire a Koji, e Koji l'ha "usata" per impedirglielo...
Be': a quanto pare, riesce nell'intento: Takuto, scioccato, comprende il suo torto.
E dopo un confronto con Koji (in cui di nuovo parte la sfida a uccidere se vuole essere finalmente libero dall'ossessione) Takuto si trova ripiombato nella logica che ha portato alla morte dei genitori.
Ma se non altro dopo questo shock i blocchi mentali finalmente saltano, e Takuto arriva finalmente a capire il senso della tragedia che ha sconvolto la sua infanzia.
La cosa lo porta a capire perfino se stesso: "Sono arrivato a ferire una ragazza che non c'entra niente solo per fuggire da me stesso".
Wow.
Così, quando Takuto va a chiedere scusa e perdono alla ragazza, le ripete gli stessi argomenti che Koji aveva usato con lui, per giustificare l'amore fra due persone dello stesso sesso.
E a lei che obbietta: "Io sono una ragazza! Sarebbe più normale che tu amassi me! Sono più qualificata per essere amata da te!", Takuto obbietta: "Mi ami per quello che sono, oppure... ti sei innamorata di me perché è normale innamorarsi di un ragazzo?".
A questo punto un intermezzo (che non rivelo) svela le ragioni soggettive del gesto della madre di Takuto, e la sua bizzarra filosofia dell'amore come passione che può arrivare a distruggere l'oggetto amato, pur di averlo per se soli.
Dopo questo intermezzo ci sono cambiamenti nell'aria. Ma Katsumi, che se ne va dalla casa per tentare l'ammissione a un'università, ammonisce Takuto, che gli annunciava che anche lui stava per andarsene: "So bene che non è facile capire i propri sentimenti. Ed è proprio per questo che non devi fuggire".
E quando torna a casa Koji, i due finiscono abbracciati, con Koji che chiede per l'ennesima volta invano a Takuto di fermarlo, senza che costui muova un dito per farlo.
I due si svegliano così nello stesso letto, la mattina dopo, seminudi... e imbarazzati.
Ma non hanno ancora fatto l'amore. Sarà solo quando Takuto viene a sapere che la federazione del calcio lo ha notato e vuole mandarlo a studiare calcio in Italia (sic), che Koji sfodererà alla fine la sua vena sadica (e Takuto quella masochista). Koji vuole il corpo di Takuto come risarcimento della notizia di stare per perderlo.
E Takuto lo lascia fare, non reagisce.
La scena finale non viene mostrata, solo accennata, ma s'intuisce che forse Koji sta penetrando Takuto.
Al quale nel corpo-a-corpo si riapre la vecchia ferita causata dalla madre. Immagino, simbolicamente.
Le frasi finali della serie sono due pensieri di Takuto: "Sto per.. morire... ...ossia, ancora niente"...
(No, non muore, se no il sequel "Bronze" come lo faceva, l'autrice?).
Le passioni di questo albo sono tutte sballate, irritanti o tali da destare indignazione... Ma va riconosciuto all'autrice di aver raggiunto la bravura sufficiente a rendere "credibili" i personaggi che vivono tali passioni.
La scena finale dello stupro, per quanto fastidiosa, risulta anche un intricato mosaico in cui cose dette e cose pensate, spesso in contrasto fra di loro, si intersecano di continuo, creando una sensazione di vertigine, simile a quello che la passione ha provocato nel protagonista.
In calce all'albo: "3 days", una side story con Koji Nanjo ma estranea alla vicenda narrata da Zetsuai, e "Prova di lealtà", un racconto senza alcuna tematica omosessuale.