recensione diStefano Bolognini
La burla a Winckelmann
Testo celeberrimo di storia dell'archeologia. Contiene un capitolo interamente dedicato a Winckelmann.
L'autore accenna di sfuggita ai "gusti particolari" del noto studioso di arte e al suo assassinio.
A p. 26 riporta la famosa burla in cui lo studioso incappò giudicando un Giove bacia Ganimede, (un affresco spacciato per pompeiano ma eseguito nel 1758-1760, e attribuito oggi al fratello di Casanova, o ad Anton Raphael Mengs) di epoca romana, e forse "le più belle figure che ci siano rimaste dal'antichità".
Una presa in giro evidentemente ben architettata. Mengs e il fratello di Casanova dovevano conoscere i gusti omosessuali di Winckelmann per inviargli proprio un Ganimede, che per gli omosessuali di tutti i tempi ha costituito una figura di riferimento.