Quel pomeriggio di un giorno da cani

12 giugno 2005, "A qualcuno piace gay" (La libreria di Babilonia, 1995)

Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto, ricostruito non lontano dall'effettivo luogo dove avvenne, il film rappresenta un ottimo esempio di un thriller che non si esaurisce in un rapporto emozionale con lo spettatore. Ciò non vuol dire che non esista una forte suspense, anzi, giacché lo spettatore è avvinto attraverso un dosato crescendo di situazioni; ma è spesso divertente, soprattutto per la goffaggine dei due rapinatori e per quella particolare connivenza che si viene a stabilire tra questi (in particolare Sonny) e gli ostaggi, come peraltro non di rado accade in questi frangenti (la cosiddetta "sindrome di Stoccolma").

La rapina ha un significato che travalica il semplice atto criminoso: Sonny - il fulcro attorno a cui è costruita tutta l'azione, mentre la radicalità di Sal rende questi avulso dal sistema - è un reduce dal Vietnam che non si è reinserito attivamente nella società, verso cui si ribella anarchicamente, e nelle sue nevrosi si rispecchiano quelle di tutta la società americana.

Questa è colta simbolicamente nel luogo chiuso ed opprimente della banca, nelle forze dell'ordine repressive e bugiarde e nell'ambiguità della folla, che si identifica coi rapinatori (ma c'è anche chi li vorrebbe linciare), applaudendoli a scena aperta e facendoli assurgere ad eroi. Così come nella persuasione occulta dei mass media, al cui perverso fascino lo stesso Sonny non riesce a sottrarsi (si pensi alla sua felicità nell'essere stato intervistato). L'omosessualità - che molti critici hanno visto come un mezzo per dare un tono scandalistico al film - è sicuramente sfruttata dal regista come una prova della disadattamento di Sonny, incapace di muoversi con destrezza in una società cinica, e come naturale reazione verso una famiglia matriarcale (i personaggi della madre e della moglie sono sintomatici) e forse il delicato personaggio di Leon rientra in un'abusata casistica. Ma è anche vero che la straordinaria interpretazione di Al Pacino e di Chris Sarandon - la loro telefonata è di un'intensità struggente - danno una profonda ed umana credibilità alla vicenda e l'amore di Sonny, pur nella sua inconcludenza pratica, è un amore puro "come mai un uomo ha mai amato un altro uomo".

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