Un uomo da marciapiede

27 giugno 2005, "A qualcuno piace gay" (La libreria di Babilonia, 1995)

E' lo splendido film, vincitore di molti Oscar, dalla musica suggestiva ed accattivante, con cui inizia a sgretolarsi il mito americano. Joe Buck arriva a New York dal suo Texas pieno di illusioni e, sotto sotto, convinto che non c'è niente che sfugga ad una semplice ed infallibile regola di mercato: tutto può essere comprato o venduto, a cominciare dal proprio corpo, per scalare i gradini della società.

Le sue illusioni si scontrano però, ben presto, con l'impatto doloroso di un'America egoista e crudele, simboleggiata dal personaggio di Rizzo, molto diverso da lui - l'uno è biondo e atletico quanto goffo ed ingenuo, l'altro bruno e malaticcio ma smaliziato e pieno di iniziative - ma in realtà a lui complementare.

Rizzo è il vero uomo da marciapiede che trascina Joe nella disillusione più completa, espressa dalla rinuncia a quella radiolina, che incarnava con le sue canzoni il mito dell'America, venduta per aiutare l'amico. Il suo personaggio simboleggia così l'abbrutimento della città; la New York del film non è solo uno sfondo, ma è la vera protagonista: una città non invitante, esaminata con un impietoso spirito d'osservazione nei suoi angoli più lerci e nell'emarginazione suburbana - vicoli, tavole calde, bordelli - che finisce col giustificare sicuramente la solitudine di tutti i personaggi.

Nella carriera di stallone di Joe, c'è spazio anche per clienti maschi. Schlesinger ha la mano pesante verso l'omosessualità, disprezzata apertamente del resto anche dagli stessi Joe e Rizzo. I due clienti di Joe sono due figure patetiche, frustrate e ridicole: uno studente occhialuto che lo abborda in un cinema e che per la paura vomita nel gabinetto ed un vecchio fanatico cattolica che invoca a sé il disprezzo.

Ma è anche vero che il rapporto profondissimo tra Joe e Rizzo è leggibile, senza particolare fatica, in chiave omosessuale: è un rapporto maschio, fatto di irritazione e di momenti aspri, rude nella sua facciata e ciò nonostante permeato da un'umana comprensione non lontana dall'amore.

L'enorme successo del film deve molto ai due attori che ha lanciato: l'aitante Jon Voight (spesse volte nudo) e Dustin Hoffman, qui veramente eccellenti.

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