recensione di Mauro Giori
My So-Called Life
Dopo la breve apparizioni di Billy in Una vita da vivere, nel 1994 un altro adolescente gay fa la sua comparsa nella serie My So-Called Life (i produttori sono gli stessi di thirtysomething): Rickie Vasquez, mezzo nero e mezzo ispanico, cattolico, ama la compagnia delle ragazze e si trucca, pratica sulla quale ha elaborato tutta una sua teoria:
Okay, avete presente gli egiziani? Usavano il mascara per allontanare gli spiriti cattivi. Credevano che marcandosi il contorno degli occhi gli spiriti buoni li avrebbero individuati più facilmente. L'ho letto in un libro. Ecco perché l'ho provato... il mascara, intendo.
Winnie Holtzman, creatore della serie, ha dichiarato al Los Angeles Times:
Ci sono gay al mondo, perché non dovrebbero esserci in tv? All'inizio il canale prese tempo perché c'era una certa preoccupazione per via del fatto che a Rickie piace truccarsi e bazzicare i bagni delle ragazze. Ma non abbiamo mai subito pressioni per cambiare le cose. Non abbiamo mai ricevuto lettere di odio né siamo mai stati oggetto di proteste.
Ricky è indeciso e confuso (quando nella prima puntata l'amica Rayanne gli chiede se sta aspettando qualcosa, lui risponde: «Sì, che la mia vita cominci») ma è un personaggio complessivamente positivo, sensibile e socievole. Su di lui pesano una quantità di problemi con cui di puntata in puntata lo spettatore deve confrontarsi: è oggetto di razzismo, suscita diffidenza nei genitori dei suoi amici, viene cacciato di casa dopo il coming out (cosa che era successa anche al suo interprete, Wilson Cruz), ecc. Non nasconde la sua attrazione per un paio di compagni, mentre trova supporto nel suo insegnante di inglese, pure lui gay, che lo ospita a casa sua.
Impossibile descriverne oltre lo sviluppo visto che la serie è stata chiusa alla fine della prima stagione, nonostante l'apprezzamento di critica e pubblico. Le due puntate della seconda stagione già girate non furono nemmeno trasmesse.
Wilson Cruz ha poi interpretato di nuovo un gay travestito in una puntata di Ally McBeal.