Cineterapia gay

31 agosto 2005

La cineterapia è una cura psicologica attraverso la visione dei film ed è nata ad opera dello psicoterapeuta statunitense Gary Salomon secondo cui numerosi disturbi della sfera psichica possono, se non guarire, almeno essere controllati e attenuati grazie alla visione di un film o di vari film, da vedere sia al cinema che a casa. La cineterapia è nata in America e si sta diffondendo anche in Italia. Fra i maggiori esponenti della cineterapia italiana c'è da annoverare Ignazio Senatore, psichiatra e psicoterapeuta che, per i tipi del Centro Scientifico Editore di Torino, ha pubblicato nel 2004 il volume Il cineforum del Dottor Freud, proponendo cento piccoli film "seppelliti dalla polvere e caduti troppo precocemente nell'oblio. Pellicole che ti entrano dritto nel cuore e che ti lasciano senza respiro".

Nella prima parte dello studio, l'autore presenta diverse schede di film, raggruppati in diciotto tematiche.

Nella seconda parte, che tratta di "Cinema e psiche", Senatore propone dei percorsi filmografici. Tra questi troviamo "Il cinema e l'identità di genere" (pagine 186-189). Stila un elenco di quaranta titoli a tema, che chiosa come segue:


Finché era imperante il famigerato Codice Hays (introdotto nel 1930 e che tenne banco fino al 1961), l'omosessualità era uno dei tanti temi banditi dallo schermo. I registi dell'epoca, per non incappare nella maglie della rigida censura americana, depuravano i testi, cancellando ogni riferimento a possibili amori omosessuali dei protagonisti.

Le pellicole più note, vittime di questa censura, furono Improvvisamente l'estate scorsa, La gatta sul tetto che scotta e kolossal come Spartacus e Lawrence d'Arabia. Ma la figura dell'omosessuale non era bandita del tutto dagli schermi; poteva comparire, infatti, in alcune pellicole commerciali e a basso costo, per indurre, nello spettatore, compassione e ilarità o come protagonista di efferati delitti (Nodo alla gola). E grazie al lento cambiamento dei tempi (il vento rivoluzionario del Sessantotto), la tematica gay uscì dalla clandestinità anche per la comparsa nel panorama cinematografico internazionale di alcuni grandi Maestri del cinema internazionale quali Visconti, Pasolini, Fassbinder, Jarman...

Da allora, senza quasi mai scadere in patetici luoghi comuni, iniziano a comparire sullo schermo pellicole incentrate sulla complessità emotiva e relazione dell'universo gay (Prick-up, Gli occhiali d'oro, Banchetto di nozze, Maurice, Il prete, Wittgenstein, Una giornata particolare, L'uomo di cenere, Pianese Nunzio 14 anni a maggio...). Non mancano, infine, gli amori passionali e contrastati, declinati al femminile (Interno berlinese, Miriam si sveglia a mezzanotte, Le lacrime amare di Petra Von Kant, Immacolata e Concetta, Perversioni femminili...).


Alle pagine 237-239 è riportata un'intervista a Ozpetek, in cui Senatore domanda come mai nel film Le fate ignoranti si "accenni" al tema dell'omosessualità... E questa è la risposta di Ozpetek:

Il tema dell'omosessualità rappresenta la "diversità", in senso generale. Non a caso nel film compaiono anche extracomunitari. La multirazzialità è un tema che mi affascina e mi appartiene (pag. 238)

Il libro è interessante, anche se spesso lo stile del linguaggio lascia a desiderare (basti vedere, per esempio, nel primo brano citato la ripetizione della parola "internazionale" a distanza ravvicinata) e la scelta grafica non è delle più felici. Un prontuario, più che un libro di lettura, da tenere a portata di mano per poter apprezzare i vari film che di volta in volta desideriamo vedere.

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