recensione di Giovanni Dall'Orto
Poesie (1974-1992)
Questo volume ingloba le precedenti raccolte: Il cielo, Le mie poesie non cambieranno il mondo, e l'inedito L'io singolare proprio mio (alle pp. 135-244).
Nell'ultima raccolta le poesie d'amore sono più esplicitamente per donne.
Sempre alta la qualità della scrittura, a tratti un poco ermetica. Per certi versi fa pensare alla poesia di Sandro Penna.
Il segreto di questa poetessa è la sapiente alternanza fra momenti di banalità quotidiana, quasi svagati, e viluppi, a volte ermetici, di emozioni, pensieri, impressioni sull'amore e la vita, nonché l'alternanza fra rime quasi infantili e groppi di idee in cui occorre riflettere un po' per capire il verso.
Una scrittrice capace di produrre emozione con mezzi linguistici minimi:
"A voce dolce tu mi metti a letto,
tu vuoi che io dorma. Per avviarmi i sogni
mi elenchi le infinite meraviglie
di come tu saresti se tu fossi" (p. 144).