recensione diGabriele Strazio
Cocktail d'amore. Un lato affascinante dell'universo femminile
È una triste e purtroppo ormai consueta abitudine quella del parlare sempre poco della condizione lesbica in Italia e, di sponda, si finisce col rilevare poco e niente anche delle attività condotte e della cultura portata avanti dal movimento lesbico in generale. Di contro, invece, è doveroso sottolineare come spesso e volentieri le iniziative in questione abbiano propositi qualitativamente e impegnativamente più alti della media omosessuale sulla piazza. Forse proprio per questa minore visibilità che impedisce l'incorrere in scivoloni impulsivi, o forse no, forse è altro, ma sta di fatto che la presa di coscienza dal canto lesbico ha in molti casi una caratterizzazione maggiormente intima e ponderata.
Da ormai qualche mese troviamo in commercio una pubblicazione importante e ingiustamente un po' trascurata dai soliti media, se non quelli direttamente coinvolti nella causa presa in esame: porta lo squisito titolo di Cocktail d'amore ed è attualmente la prima e più consistente inchiesta svolta in Italia in materia di vita lesbica.
Il sottotitolo che accompagna il volume non è un dettaglio trascurabile, è anzi una prima finestra sulle pagine a seguire; questi "700 e più modi di essere lesbica" sono infatti a metà strada tra una mera indagine statistica e un discorso tutto teorico sul lesbismo, che potrebbe considerarsi meno innovativo di quanto in realtà non sia.
Questo libro è, se così si può definire, "una summa" di esperienze, di vissuti privati, di evoluzioni personali che, come è naturale debba essere, a volte corrono in parallelo, altre volte divergono in felici o meno felici digressioni individuali, andando a costituire un ventaglio di vite di donne che amano altre donne, per dirla parafrasando Paterlini.
La volontà di condurre questa inchiesta è nata successivamente al tanto discusso Pride del 2000 e operativamente è stata condotta dall'anno successivo, con la distribuzione di oltre 3000 questionari composti da 150 domande, aperte e chiuse, di cui ne sono stati restituiti compilati più di 700, riportati e analizzati nella pubblicazione.
La ricerca è stata ideata e propugnata dal Gruppo di Soggettività Lesbica della storica "Libera Università delle Donne" in Milano, cui va il merito di un lavoro impegnativo e quanto mai necessario in un periodo così bisognoso di ribadire discorsi umani rilevanti.
L'importanza di questo Cocktail d'amore sta anche nell'assoluta libertà che si respira tra le pagine, spogliate da una volontà dogmatica di ricercare un percorso unico e imprescindibile che avrebbe significato un lavoro empirico e stupido, oltre che assolutamente inutile nella sua irrazionalità.
I percorsi sono tanti come tante sono le donne che li hanno tracciati: al lettore resta il piacere di ricostruire l'altrui visione insieme ad una propria lettura.
Anche la rivendicazione politica ha una sua peculiarità; sta nell'essere meno autoritaria e nel sublimarsi piuttosto in questo far leva su una lettura intima del sé, per arrivare ad una maggiore e forse migliore comprensione di quanto delle pure e semplici affermazioni possano riuscire a concludere.
Si potrebbe parlare ancora a lungo sull'utilità del libro, sulle sue caratteristiche strutturali e via discorrendo. Molto più semplicemente è, una volta ogni tanto e una volta per tutte, un libro autenticamente bello.